Caccia al piromane delle cascine

Caccia al piromane delle cascine
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(23 dic) C’è un filo misterioso che lega i tre incendi di fienile divampati due sere fa a poco più di un’ora l’uno dall’altro, nel raggio di una decina di chilometri, al confine tra Biellese e Vercellese. Tutti sarebbero di natura dolosa così come i roghi che negli ultimi due mesi hanno distrutto altri cinque fienili nella zona compresa tra Pray, Sostegno, Valle San Nicolao e Curino. Difficile pensare a una coincidenza. Più semplice ipotizzare che dietro all’incredibile catena di incendi vi sia la stessa mano e lo stesso disegno. E’ caccia dunque a un piromane. Nel mirino vi sarebbero le tonnellate di fieno ridotte in cenere (2.500 quintali circa solo due notti fa). (23 dic) C’è un filo misterioso che lega i tre incendi di fienile divampati due sere fa a poco più di un’ora l’uno dall’altro, nel raggio di una decina di chilometri, al confine tra Biellese e Vercellese. Tutti sarebbero di natura dolosa così come i roghi che negli ultimi due mesi hanno distrutto altri cinque fienili nella zona compresa tra Pray, Sostegno, Valle San Nicolao e Curino. Difficile pensare a una coincidenza. Più semplice ipotizzare che dietro all’incredibile catena di incendi vi sia la stessa mano e lo stesso disegno. E’ caccia dunque a un piromane. Nel mirino vi sarebbero le tonnellate di fieno ridotte in cenere (2.500 quintali circa solo due notti fa).
Gli ultimi tre roghi hanno visto impegnate per tutta la notte le squadre dei Vigili del fuoco di Biella, Santhià, Vercelli e dei distaccamenti volontari di Ponzone e di Cossato. Nel Biellese l’allarme è scattato in frazione Castellengo di Cossato. E’ stato anche il rogo di dimensioni maggiori se si considera che è divampato intorno alle 22 e 10 e gli ultimi focolai sono stati spenti solo il pomeriggio (alle 16 e 30) del giorno dopo. Ma il primo allarme era scattato alle 21 a Roasio. E alle 21 e 30 la centrale operativa dei Vigili del fuoco di Vercelli ha raccolto la seconda richiesta d’intervento da cascina Gallo di Buronzo.
Nel primo rogo, le fiamme hanno ridotto in cenere 150 rotoballe (enormi cilindri di fieno pressato del peso di circa due quintali e mezzo l’uno). Lo stabile che le conteneva dovrà essere abbattuto. A Buronzo sono stati una trentina i quintali di fieno inceneriti dal fuoco. I danni maggiori, come detto, si sono registrati a Castellengo, allo stabile di cascina “Giamen” adibito a rimessaggio di attrezzi agricoli e a deposito di fieno: 600 rotoballe distrutte per 1.800 quintali di erba seca destinata alle stalle, due trattori e delle macchine agricole ridotti a scheletri metallici anneriti e fusi dal calore. Un danno di centinaia di migliaia di euro. Le fiamme hanno ovviamente reso del tutto inagibile lo stabile e trecento metri quadrati di copertura. Nel tentativo di salvare dalle fiamme una delle macchine agricole, è rimasto ustionato alle mani, per fortuna in modo lieve, il proprietario della cascina, Umberto Scopel, 50 anni, che si è fatto medicare e se l’è cavata con una prognosi di pochi giorni. A differenza di altri fienili andati distrutti negli ultimi due mesi, il danno di cascina “Giamen” è coperto dall’assicurazione.
Le indagini sono ora affidate ai carabinieri di Cossato e di Vercelli. Esclusa ovviamente l’autocombustione così come il corto circuito (in alcuni casi il fieno era stipato all’esterno oppure nei fienili non c’era la corrente), la pista investigativa non può che portare all’esistenza di uno o più piromani.

23 dicembre 2010

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