In cella bandito tatuatore
(15 mar) E’ stato convalidato l’arresto di Alessandro Buratti, 37 anni, noto anche come “Burri”, noto tatuatore biellese, catturato mercoledì sera a tempo di record da polizia e carabinieri dopo che, armato di pistola, aveva rapinato il negozio di abbigliamento “Minola” in via Ialia e, subito dopo, non ancora pago, anche il negozio di telefonia “Il Telefono” di via Cottolengo. Della pistola non c’è traccia.Nell’auto del rapinatore, gli agenti hanno però ritrovato dei proiettili a salve. Resta pertanto forte la convinzione che l’arma fosse finta e sprovvista del tappo rosso. Dalla descrizione potrebbe essere la copia esatta di una pistola Beretta calibro 9, molto simile a quella in dotazione alle forze dell’ordine o ad alcune guardie giurate. Dopo la convalida dell’arresto, il giudice delle indagini preliminari ha disposto per l’indagato (già noto alle forze dell’ordine) la custodia cautelare in carcere. (15 mar) E’ stato convalidato l’arresto di Alessandro Buratti, 37 anni, noto anche come “Burri”, noto tatuatore biellese, catturato mercoledì sera a tempo di record da polizia e carabinieri dopo che, armato di pistola, aveva rapinato il negozio di abbigliamento “Minola” in via Ialia e, subito dopo, non ancora pago, anche il negozio di telefonia “Il Telefono” di via Cottolengo. Della pistola non c’è traccia.Nell’auto del rapinatore, gli agenti hanno però ritrovato dei proiettili a salve. Resta pertanto forte la convinzione che l’arma fosse finta e sprovvista del tappo rosso. Dalla descrizione potrebbe essere la copia esatta di una pistola Beretta calibro 9, molto simile a quella in dotazione alle forze dell’ordine o ad alcune guardie giurate. Dopo la convalida dell’arresto, il giudice delle indagini preliminari ha disposto per l’indagato (già noto alle forze dell’ordine) la custodia cautelare in carcere. «Siamo pronti a presentare ricorso al Tribunale del riesame - spiega il difensore, avvocato Andrea Delmastro - per la singolarità dell’evento. Non ci troviamo infatti di fronte ad un rapinatore professionista che possa reiterare il reato. Non credo pertanto che possano sussistere le esigenze cautelari...». La doppia rapina è avvenuta mercoledì. Erano le 17 quanto alla sala operativa della Questura è stata segnalata una rapina appena avvenuta ai danni del negozio Minola di via Italia. Il bandito si era fatto consegnare dal commesso circa 400-500 ero in contanti dalla cassa per poi scappare a piedi.
Mentre erano in corso le ricerche del rapinatore - che indossava al momento del colpo una coppola e degli occhiali scuri - è giunta la seconda segnalazione: era appena stato rapinato il negozio di via Cottolengo. Il bandito si era fatto consegnare circa 350 euro in contanti dal titolare. In questo contesto aveva minacciato anche un cliente puntando la pistola verso l’alto e premendo il grilletto senza però sparare nessun colpo.
Il rapinatore se l’è poi filata a gambe levate. Quando si temeva che il bandito potesse averla fatta franca, è arrivata la segnalazione decisiva che ha permesso di fermarlo. Alle 19 e 30, infatti, l’uomo è entrato al bar “Due galli” di via Vescovado. Dopo aver minacciato clienti e baristi, ha estratto la pistola e ha cominciato a spostare il carrello come se volesse caricarla. A quel punto il titolare del locale ha preferito telefonare ai carabinieri. Quando il bandito se n’è reso conto, si è allontanato verso via Italia dove, poco dopo, le pattuglie di polizia e carabinieri lo hanno bloccato. Poco distante è stata trovata anche la sua auto, una Renault Clio, sulla quale sono stati trovati i colpi a salve e i guanti neri utilizzati per commettere le rapine.
15 marzo 2011