In 600 a Torino per difendere le slot

«Oltre 600 persone hanno partecipato lunedi? mattina al nostro evento in Piemonte: la presenza delle varie categorie - gestori, baristi, tabaccai - testimonia come il settore sia vivo, anche se mancano solo pochi mesi allo stop delle attivita? imposto dalla legge regionale. Chiediamo al Governatore Sergio Chiamparino di prenderne atto, la nostra preoccupazione e? altissima. I dati dicono che le leggi anti-gioco altrove non hanno funzionato, per questo invito il Governatore a sedersi attorno a un tavolo con gli operatori. Evitiamo insieme di ripetere errori gia? compiuti, trovando soluzioni alternative alla chiusura di tante iniziative commerciali». A sottolinearlo e? il presidente di As.Tro Massimiliano Pucci.
Il punto focale della normativa regionale piemontese, riporta Agipronews, e? il cosiddetto “distanziometro”: nei comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti, l’installazione di slot e videolottery e? vietata in locali che distano meno di trecento metri da una nutrita serie di “punti sensibili”, nei quali sono compresi luoghi di culto, scuole, impianti sportivi, ospedali, oratori, istituti di credito e stazioni ferroviarie. La distanza diventa di cinquecento metri nei comuni con piu? di cinquemila abitanti. Il taglio del 30 settembre riguarda le slot installate nei locali pubblici, come bar e tabacchi. Piu? tempo, viene dato alle sale da gioco e sale scommesse, che dovranno adeguarsi entro tre anni dall’approvazione della legge o addirittura entro cinque anni, nel caso di licenze decorrenti dal 1° gennaio 2014. Gli effetti della normativa, stante la lunga e variegata lista dei punti sensibili, mette di fatto fuori gioco la stragrande maggioranza delle slot sul territorio regionale, con prevedibili ricadute sul piano occupazionale, sostengono i gestori. Un caso analogo a quello che proprio in questi giorni ha interessato la Liguria,: in quel caso, il presidente ligure Giovanni Toti ha parlato di emergenza occupazionale e fatto approvare dal Consiglio regionale la proroga di un anno della decadenza delle licenze. All’incontro torinese erano presenti anche diversi biellesi preoccupati per il futuro se la norma non verra? rivista.
E.P.
«Oltre 600 persone hanno partecipato lunedi? mattina al nostro evento in Piemonte: la presenza delle varie categorie - gestori, baristi, tabaccai - testimonia come il settore sia vivo, anche se mancano solo pochi mesi allo stop delle attivita? imposto dalla legge regionale. Chiediamo al Governatore Sergio Chiamparino di prenderne atto, la nostra preoccupazione e? altissima. I dati dicono che le leggi anti-gioco altrove non hanno funzionato, per questo invito il Governatore a sedersi attorno a un tavolo con gli operatori. Evitiamo insieme di ripetere errori gia? compiuti, trovando soluzioni alternative alla chiusura di tante iniziative commerciali». A sottolinearlo e? il presidente di As.Tro Massimiliano Pucci.
Il punto focale della normativa regionale piemontese, riporta Agipronews, e? il cosiddetto “distanziometro”: nei comuni con popolazione fino a cinquemila abitanti, l’installazione di slot e videolottery e? vietata in locali che distano meno di trecento metri da una nutrita serie di “punti sensibili”, nei quali sono compresi luoghi di culto, scuole, impianti sportivi, ospedali, oratori, istituti di credito e stazioni ferroviarie. La distanza diventa di cinquecento metri nei comuni con piu? di cinquemila abitanti. Il taglio del 30 settembre riguarda le slot installate nei locali pubblici, come bar e tabacchi. Piu? tempo, viene dato alle sale da gioco e sale scommesse, che dovranno adeguarsi entro tre anni dall’approvazione della legge o addirittura entro cinque anni, nel caso di licenze decorrenti dal 1° gennaio 2014. Gli effetti della normativa, stante la lunga e variegata lista dei punti sensibili, mette di fatto fuori gioco la stragrande maggioranza delle slot sul territorio regionale, con prevedibili ricadute sul piano occupazionale, sostengono i gestori. Un caso analogo a quello che proprio in questi giorni ha interessato la Liguria,: in quel caso, il presidente ligure Giovanni Toti ha parlato di emergenza occupazionale e fatto approvare dal Consiglio regionale la proroga di un anno della decadenza delle licenze. All’incontro torinese erano presenti anche diversi biellesi preoccupati per il futuro se la norma non verra? rivista.
E.P.