In 100mila per la risottata epocale

In 100mila per la risottata epocale
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E’ stata una risottata epocale quella che si è consumata a Biella Fiere da sabato 27 ottobre a ieri, domenica 4 novembre. Il record dell’edizione sperimentale primaverile - più corta, ma altrettanto esplosiva -  è stato largamente superato: «L’obiettivo dei 100mila visitatori è stato sicuramente  toccato, non saprei se superato o meno, non avendo bigliettazione - dice il patron di Expobinove Giuliano Ramella -, ma siamo sicuri di aver fatto centro». Nei nove giorni del Festival è stato un assalto continuo ai fornelli delle sei postazioni di distribuzione e confezionamento degli oltre 80 tipi di risotti messi in pista col menù: 9  diversi per ognuna delle nove giornate.

 Il modello nuovo. Dimenticate le stagioni dell’Expo e delle fiere campionarie, l’abbinamento fra il modello fiera e quello enogastronomico,   nel solco delle tre “T” di Edoardo Raspelli  - “Terra, Territorio e Tradizione” -, si è rivelato vincente. Anche il tempo inclemente ha invogliato biellesi e visitatori esterni (pare diverse migliaia dalle zone più impensate del Nord Italia) a cercare rifugio nei capannoni del risotto a gustare le specialità dei nove chef  e team di chef biellesi, vercellesi e degli ospiti del Delta del Po e di Isola della Scala. I risotti autoctoni, quelli il cui ingrediente principale è stato il Dop Baraggia, sono stati all’ingrosso 60mila, frutto di un consumo totale quantificato da Ramella in 4 tonnellate e mezza. «Nei prossimi giorni tireremo le somme finali», dice Ramella. Ieri intanto, una trentina di golosi ha partecipato al seminario di nicchia sul tartufo, mentre alla cena di gala di sabato sera, tutta in “salsa” veronese erano in 80.

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