Imu, i conti non tornano

Imu,<BR> i conti non tornano
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Non c’è nulla da fare, i sindaci che hanno voluto applicare le tariffe minime sull’Imu della casa, hanno poi dovuto fare i conti con mancato incasso di parecchie decine di  migliaia di euro ed ora si trovano davanti al dilemma di come fare per far quadrare i conti. Di aumentare le aliquote dell’Imu a settembre, nessuno vuol saperne. Ma la scelta, obbligata,  sembra proprio quella.

Gaglianico. Il Comune ha incassato dalla prima rata dell’Imu quasi un milione di euro, di cui 539.625 rimasti in cassa e 394.992 andati allo stato. Ma al sindaco Andrea Quaregna (a destra) i conti non tornano: «Dalle previsioni abbiamo incassato un quindici per cento in meno, ma non ho elementi al momento per capire il perché. Non so se ci sono fasce di cittadini che non ce l’hanno fatta a pagare l’imposta o se ci sono degli errori. Certo il sacrificio chiesto agli italiani non è da poco. Noi abbiamo applicato il 4,5 per mille sulla prima casa e l’8,1 sul resto. La mia speranza è quella di poter mantenere queste aliquote, ma ho anche il terrore che sia il governo a ritoccarle».

Quaregna. I conteggi prevedevano un disavanzo contenuto nella fascia dai  28 ai 35 mila euro. «Avevamo anche mandato una lettera ai cittadini per informarli  di questo - spiega il sindaco Katia Giordani (al centro) -  e che anzi la cifra poteva anche essere in aumento. I dati ci hanno indicato che invece la differenza è intorno agli ottanta mila euro». Infatti  l’incasso della prima rata Imu è stata di 294.266 euro di cui 120.573 pro Stato e 173.693 pro Comune. «Adesso bisogna trovare  la soluzione. Da una parte c’è la necessità di garantire i servizi dall’altra l’assoluta convinzione di non gravare sulle tasche dei cittadini. Le soluzioni possono essere due. O coprire la differenza con l’avanzo di amministrazione, se si può, oppure  portare l’Imu alla vecchia tariffa dell’Ici, al 5,5 per mille e mantenere l’8 per mille sulle altre abitazioni, ma è un’operazione che vorrei evitare. Cerchero di evitare l’aumento. Ne discuteremo in consiglio comunale» dice il “primo cittadino”.

Cerreto. Il sindaco Ulderico Animali (foto in basso) aveva drasticamente abbassato le percentuali, passando per la prima casa dal 5,40 per mille della veccia Ici, al 4 per mille dell’Imu, ed applicando per le altre abitazioni l’aliquota  base indicata dal governo: 7,60 per mille. Il dato di riscossione della prima rata dell’Imu, fornito da ministero delle Finanze  riporta un incasso di 211.058 euro (117-105 al Comune e 93.953 allo Stato), cifra molto al di sotto di quanto preventivato. «Mi attendevo un incasso di 70-80 mila euro in più, vero che il dato va ancora valutato nel dettaglio, ma se sarà confermato dovremo tornare alla percentuale che avevamo già applicato per la vecchia Ici».

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