Il vescovo offre ai biellesi il suo pane
BIELLA - Una tavola apparecchiata. C’erano piatti, posate, tovaglioli. C’era una pagnotta da fare a fette, per condividere un assaggio tra sconosciuti, per strada, davanti alla chiesa della Ss. Trinità. È questo, la tavola apparecchiata, l’immagine simbolo dell’incontro tra e con la gente promosso dalla Caritas biellese in collaborazione con la diocesi. E che ha portato in via Italia, nel centro di Biella, la manifestazione allargata che - nello stesso momento, le 11.30 di sabato 7 novembre - ha contato sulla partecipazione dei gruppi Caritas del resto del Piemonte e della Valle d’Aosta, sostenute dalle loro 17 diocesi e rispettivi vescovi. Obiettivo: esprimere il proprio appoggio alla proposta della “Alleanza contro la povertà”, per sensibilizzare la politica e far sì che nel patto di stabilità venga inserito il reddito di inclusione sociale. Piatti vuoti da riempire: è contro la povertà che affama che monsignor Gabriele Mana, con don Giovanni Perini, direttore della locale Caritas, Gilberto Rollino, presidente Acli, e don Carlo Gariazzo, parroco del Duomo, sono scesi tra la gente, offrendo un tozzo di pane da condividere.La proposta. «Non siamo noi a contare, in questa iniziativa», ha esordito il vescovo Mana. «Ma i numeri: quei “4 milioni 102mila italiani” che vivono in condizioni di assoluta povertà. Non dimentichiamo che, dietro ai numeri, ci sono delle persone, non si può quindi restare indifferenti, occorre una risposta collettiva». Soluzione che il vescovo ha riassunto come «pratica e praticabile»: il Reddito di Inclusione Sociale (Reis). «Quando noi facciamo qualcosa per gli altri non siamo benefattori, ma beneficati», è stato l’invito di Gabriele Mana ai passanti, per invogliare i comuni cittadini a sostenere questa “risposta collettiva” chiesta al governo, da accompagnare alla «“sussidiarietà orizzontale” con la quale i territori possono intervenire», ha aggiunto.
Problema anche locale. E, per il territorio biellese, ha parlato don Perini della Caritas, illustrando la situazione locale, che conta 603 presenze settimanali alla mensa “Il Pane quotidiano”, 130 persone ogni giorno, 45mila pasti distribuiti all’anno, 4 empori dai quali passano, ogni settimana, 1.554 persone, che moltiplicate per una media di tre componenti a famiglia ne rappresentano più di 4.500: «L’anno scorso, la Caritas via Cei (ndr. Conferenza Episcopale Italiana) ha raccolto 30,5 milioni di euro, per le persone in stato di povertà. E nonostante questo non riusciamo, penso ai problemi che sono diritti: il lavoro e la casa. Ciò che serve è una presa di coscienza e un’assunzione di responsabilità per ricompattare la cultura del bene comune».
Giovanna Boglietti
BIELLA - Una tavola apparecchiata. C’erano piatti, posate, tovaglioli. C’era una pagnotta da fare a fette, per condividere un assaggio tra sconosciuti, per strada, davanti alla chiesa della Ss. Trinità. È questo, la tavola apparecchiata, l’immagine simbolo dell’incontro tra e con la gente promosso dalla Caritas biellese in collaborazione con la diocesi. E che ha portato in via Italia, nel centro di Biella, la manifestazione allargata che - nello stesso momento, le 11.30 di sabato 7 novembre - ha contato sulla partecipazione dei gruppi Caritas del resto del Piemonte e della Valle d’Aosta, sostenute dalle loro 17 diocesi e rispettivi vescovi. Obiettivo: esprimere il proprio appoggio alla proposta della “Alleanza contro la povertà”, per sensibilizzare la politica e far sì che nel patto di stabilità venga inserito il reddito di inclusione sociale. Piatti vuoti da riempire: è contro la povertà che affama che monsignor Gabriele Mana, con don Giovanni Perini, direttore della locale Caritas, Gilberto Rollino, presidente Acli, e don Carlo Gariazzo, parroco del Duomo, sono scesi tra la gente, offrendo un tozzo di pane da condividere.La proposta. «Non siamo noi a contare, in questa iniziativa», ha esordito il vescovo Mana. «Ma i numeri: quei “4 milioni 102mila italiani” che vivono in condizioni di assoluta povertà. Non dimentichiamo che, dietro ai numeri, ci sono delle persone, non si può quindi restare indifferenti, occorre una risposta collettiva». Soluzione che il vescovo ha riassunto come «pratica e praticabile»: il Reddito di Inclusione Sociale (Reis). «Quando noi facciamo qualcosa per gli altri non siamo benefattori, ma beneficati», è stato l’invito di Gabriele Mana ai passanti, per invogliare i comuni cittadini a sostenere questa “risposta collettiva” chiesta al governo, da accompagnare alla «“sussidiarietà orizzontale” con la quale i territori possono intervenire», ha aggiunto.
Problema anche locale. E, per il territorio biellese, ha parlato don Perini della Caritas, illustrando la situazione locale, che conta 603 presenze settimanali alla mensa “Il Pane quotidiano”, 130 persone ogni giorno, 45mila pasti distribuiti all’anno, 4 empori dai quali passano, ogni settimana, 1.554 persone, che moltiplicate per una media di tre componenti a famiglia ne rappresentano più di 4.500: «L’anno scorso, la Caritas via Cei (ndr. Conferenza Episcopale Italiana) ha raccolto 30,5 milioni di euro, per le persone in stato di povertà. E nonostante questo non riusciamo, penso ai problemi che sono diritti: il lavoro e la casa. Ciò che serve è una presa di coscienza e un’assunzione di responsabilità per ricompattare la cultura del bene comune».
Giovanna Boglietti