Il toro Bruno libero sì, ma solo dietro riscatto

Il toro Bruno libero sì, ma solo dietro riscatto
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MONGRANDO - L'ordinanza (la numero 37 del 23 settembre scorso) con la quale il sindaco di Mongrando, Tony Filoni, autorizzava la cattura del toro figura ancora nell'Albo pretorio virtuale del Comune, nonostante il giovane bovino di razza Limousine - circa due anni e mezzo di età per qualcosa come 600 chilogrammi di peso - sia stato catturato venerdì nel mezzogiorno. Una vicenda, quella del toro chiamato Bruno, che ha tenuto banco, in paese, per oltre dieci giorni. Da quando, cioè, l'animale era fuggito dal macello dell'azienda Carni Botalla, nascondendosi nei boschi.

«Fortunatamente - commenta Tony Filoni - la vicenda ha avuto un lieto fine: il toro è stato catturato e narcotizzato, per essere riconsegnato al suo legittimo proprietario (un allevatore di Masserano, nda), merito anche del grande impegno dimostrato da tutte le forze in campo (forestale, carabinieri, veterinari, ecc.), che ringrazio. Un grazie speciale, inoltre, va alla Prefettura di Biella, nella persona del viceprefetto Davide Garra, per il tempo che ci ha dedicato, nonostante i noti problemi con cui si trova a fare i conti, in questo periodo, il Palazzo del governo. Emettere un'ordinanza di cattura di animale pericoloso è un fatto piuttosto anomalo, e per i sindaci che, come me, sono alla prima esperienza, la situazione può anche essere difficile da gestire. Ebbene, sono convinto che senza la preziosa collaborazione della Prefettura di Biella, che intendono smantellare, non si sarebbe potuti giungere a questo risultato. Ecco perché - conclude Filoni - ritengo che, oggi, un territorio come il nostro abbia più che mai bisogno di questo Ufficio territoriale del governo».

Intanto, stando alle ultime notizie, sembrerebbe che il proprietario del toro voglia fare marcia indietro e non sia più disposto a salvare dal macello Bruno, come invece aveva promesso subito dopo la cattura dell'animale.  «Pare che l'allevatore sia disposto a cederci il toro solo dietro il pagamento di un “riscatto” - spiega Valerio Vassallo, dell'associazione animalista Meta (Movimento etico tutela ambiente) - ma noi non intendiamo accettare una simile richiesta. Attiveremo, questo sì, una raccolta fondi per fare sterilizzare il bovino e trasportarlo nel rifugio fuori Biella che gli darà ospitalità. Entro mercoledì torneremo ad incontrare l'allevatore per cercare di trovare un accordo. Se ciò non fosse possibile, Meta, assieme ad altre associazioni animaliste del nord Italia, è pronta a fare presidi tutte le domeniche davanti all'azienda agricola (in nessun modo, però, vogliamo danneggiarne l'attività) fino a quando l'allevatore non si deciderà a consegnarci il toro».
Lara Bertolazzi

MONGRANDO - L'ordinanza (la numero 37 del 23 settembre scorso) con la quale il sindaco di Mongrando, Tony Filoni, autorizzava la cattura del toro figura ancora nell'Albo pretorio virtuale del Comune, nonostante il giovane bovino di razza Limousine - circa due anni e mezzo di età per qualcosa come 600 chilogrammi di peso - sia stato catturato venerdì nel mezzogiorno. Una vicenda, quella del toro chiamato Bruno, che ha tenuto banco, in paese, per oltre dieci giorni. Da quando, cioè, l'animale era fuggito dal macello dell'azienda Carni Botalla, nascondendosi nei boschi.

«Fortunatamente - commenta Tony Filoni - la vicenda ha avuto un lieto fine: il toro è stato catturato e narcotizzato, per essere riconsegnato al suo legittimo proprietario (un allevatore di Masserano, nda), merito anche del grande impegno dimostrato da tutte le forze in campo (forestale, carabinieri, veterinari, ecc.), che ringrazio. Un grazie speciale, inoltre, va alla Prefettura di Biella, nella persona del viceprefetto Davide Garra, per il tempo che ci ha dedicato, nonostante i noti problemi con cui si trova a fare i conti, in questo periodo, il Palazzo del governo. Emettere un'ordinanza di cattura di animale pericoloso è un fatto piuttosto anomalo, e per i sindaci che, come me, sono alla prima esperienza, la situazione può anche essere difficile da gestire. Ebbene, sono convinto che senza la preziosa collaborazione della Prefettura di Biella, che intendono smantellare, non si sarebbe potuti giungere a questo risultato. Ecco perché - conclude Filoni - ritengo che, oggi, un territorio come il nostro abbia più che mai bisogno di questo Ufficio territoriale del governo».

Intanto, stando alle ultime notizie, sembrerebbe che il proprietario del toro voglia fare marcia indietro e non sia più disposto a salvare dal macello Bruno, come invece aveva promesso subito dopo la cattura dell'animale.  «Pare che l'allevatore sia disposto a cederci il toro solo dietro il pagamento di un “riscatto” - spiega Valerio Vassallo, dell'associazione animalista Meta (Movimento etico tutela ambiente) - ma noi non intendiamo accettare una simile richiesta. Attiveremo, questo sì, una raccolta fondi per fare sterilizzare il bovino e trasportarlo nel rifugio fuori Biella che gli darà ospitalità. Entro mercoledì torneremo ad incontrare l'allevatore per cercare di trovare un accordo. Se ciò non fosse possibile, Meta, assieme ad altre associazioni animaliste del nord Italia, è pronta a fare presidi tutte le domeniche davanti all'azienda agricola (in nessun modo, però, vogliamo danneggiarne l'attività) fino a quando l'allevatore non si deciderà a consegnarci il toro».
Lara Bertolazzi

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