Il “muro” che fa già discutere

Il “muro” che fa già discutere
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OCCHIEPPO INFERIORE - Un muro di mattoni lungo sei metri e alto circa un metro e venti centimetri. Con sopra una scritta: “Benvenuti migranti”. Un’installazione che non mancherà di attirare l’attenzione, e non solo per le sue ragguardevoli dimensioni. D’altra parte, come spiega il presidente della Pro loco di Occhieppo Inferiore, Pacifico Dal Molin, «l’arte serve anche a questo: a far riflettere, a far discutere».

L’opera - così com’è stata pensata - dovrebbe essere realizzata nell’ambito della diciassettesima edizione del Simposio di arte contemporanea che si aprirà a Occhieppo Inferiore il prossimo 26 agosto (organizza la locale Pro loco). Il condizionale è d’obbligo, per ora, perché il Comune ha preso tempo per decidere se concedere lo spazio per ospitare l’installazione. «Non voglio esprimere giudizi sul progetto in sé - dice il sindaco, Monica Mosca -. In questi giorni il Consiglio valuterà la bozza che ci è stata sottoposta e prenderà in considerazione una serie di opzioni da valutare attentamente. Quindi adotterà una decisione all’unanimità». Il sindaco non lo dice, ma il “problema” sarebbe rappresentato, più che altro, dal messaggio contenuto nell’opera. Quel “Benvenuti migranti” che l’artista, Elisa Franzoi, avrebbe intenzione di “scrivere” sul muro.

Il responso dell’amministrazione comunale è atteso a ore o, al massimo, a giorni. Il Comune potrebbe “stoppare” il progetto oppure, tra le ipotesi, posticiparne la realizzazione o, ancora, trovare una diversa collocazione all’installazione, perché «viene da chiedersi se è proprio necessario avere un’altra struttura non temporanea in un’area verde», dice Monica Mosca.

Quando il sindaco parla di «altra struttura» fa riferimento a un’installazione già presente nell’area verde dal 2009. “Punto di vista”, questo il titolo, rappresenta una scala, ed è stata realizzata dalla stessa artista per il Simposio di quell’anno e donata dalla Pro loco al Comune.

Negli anni quell’opera è stata oggetto di svariate critiche: c’è chi la considera brutta e chi potenzialmente pericolosa per i ragazzi che, talvolta, per gioco, ci salgono su. «Sull’aspetto estetico non mi esprimo - dice il sindaco -: una certa espressione d’arte può essere apprezzata da alcuni e non piacere ad altri. Quanto alla questione sicurezza, tutto può essere potenzialmente pericoloso. In questo caso specifico, l’amministrazione comunale ha provveduto ad apporre un apposito cartello di segnalazione (“Si declina ogni responsabilità dall’uso improprio che ne verrà fatto e per eventuali danni a cose o persone”, nda). Per il resto, come in tutte le cose, ci vuole buonsenso...».

Lara Bertolazzi

OCCHIEPPO INFERIORE - Un muro di mattoni lungo sei metri e alto circa un metro e venti centimetri. Con sopra una scritta: “Benvenuti migranti”. Un’installazione che non mancherà di attirare l’attenzione, e non solo per le sue ragguardevoli dimensioni. D’altra parte, come spiega il presidente della Pro loco di Occhieppo Inferiore, Pacifico Dal Molin, «l’arte serve anche a questo: a far riflettere, a far discutere».

L’opera - così com’è stata pensata - dovrebbe essere realizzata nell’ambito della diciassettesima edizione del Simposio di arte contemporanea che si aprirà a Occhieppo Inferiore il prossimo 26 agosto (organizza la locale Pro loco). Il condizionale è d’obbligo, per ora, perché il Comune ha preso tempo per decidere se concedere lo spazio per ospitare l’installazione. «Non voglio esprimere giudizi sul progetto in sé - dice il sindaco, Monica Mosca -. In questi giorni il Consiglio valuterà la bozza che ci è stata sottoposta e prenderà in considerazione una serie di opzioni da valutare attentamente. Quindi adotterà una decisione all’unanimità». Il sindaco non lo dice, ma il “problema” sarebbe rappresentato, più che altro, dal messaggio contenuto nell’opera. Quel “Benvenuti migranti” che l’artista, Elisa Franzoi, avrebbe intenzione di “scrivere” sul muro.

Il responso dell’amministrazione comunale è atteso a ore o, al massimo, a giorni. Il Comune potrebbe “stoppare” il progetto oppure, tra le ipotesi, posticiparne la realizzazione o, ancora, trovare una diversa collocazione all’installazione, perché «viene da chiedersi se è proprio necessario avere un’altra struttura non temporanea in un’area verde», dice Monica Mosca.

Quando il sindaco parla di «altra struttura» fa riferimento a un’installazione già presente nell’area verde dal 2009. “Punto di vista”, questo il titolo, rappresenta una scala, ed è stata realizzata dalla stessa artista per il Simposio di quell’anno e donata dalla Pro loco al Comune.

Negli anni quell’opera è stata oggetto di svariate critiche: c’è chi la considera brutta e chi potenzialmente pericolosa per i ragazzi che, talvolta, per gioco, ci salgono su. «Sull’aspetto estetico non mi esprimo - dice il sindaco -: una certa espressione d’arte può essere apprezzata da alcuni e non piacere ad altri. Quanto alla questione sicurezza, tutto può essere potenzialmente pericoloso. In questo caso specifico, l’amministrazione comunale ha provveduto ad apporre un apposito cartello di segnalazione (“Si declina ogni responsabilità dall’uso improprio che ne verrà fatto e per eventuali danni a cose o persone”, nda). Per il resto, come in tutte le cose, ci vuole buonsenso...».

Lara Bertolazzi