Il Liceo Classico dà voce a un coro

Il Liceo Classico dà voce a un coro
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BIELLA - Studenti, insegnanti, Ata e genitori. Se ci si chiedesse cosa formano tutti insieme, verrebbe giustamente da rispondere: la scuola. E non: un coro. Invece, al Liceo Classico Linguistico e Artistico “G. & Q. Sella” di Biella si parla proprio di questo: il coro della scuola. Ovvero un nutrito gruppo che racchiude svariate età e profili e che, da gennaio, si sta cementando a colpi di note. 
Il progetto si deve alla dirigente scolastica, Dolores Ragone, e vede la partecipazione di cinque docenti e di 25 studenti, rappresentanza mista di ogni indirizzo dell’istituto. A coordinare le lezioni il maestro Giulio Monaco, che spiega: «Nella scuola, si crede al valore sociale che un’attività corale può avere. Questo progetto colma un limite, cioè quello dell’insegnamento della materia musicale, che si abbandona dalla scuola media, se non si scelgono certi specifici indirizzi scolastici». 
La proposta è stata inoltrata a tutto il personale e a tutte le classi, persino ai genitori. Non è necessario essere intonati, tiene a precisare il maestro Monaco: «I problemi vocali si superano, con il tempo. Questo esperimento ha, prima di tutto, l’obiettivo di rafforzare la coesione e il piacere di vivere la musica insieme». 
La coordinatrice del progetto, la professoressa Susanna Zavattaro, sottolinea che si è venuto formando un insieme vocale e strumentale, perché oltre alle voci ci sono studenti al clarinetto, violino, pianoforte e chitarra. Le altre insegnanti che, con Susanna Zavattaro, hanno raccolto la scommessa lanciata dall’istituto sono: Chiara Cignolo, Patrizia Pezzuolo, Laura Villa e Giorgia Monetta. 
Debutto a scuola il 21 maggio, alla serata dedicata alla Grande Guerra. Poi, altre esibizioni seguiranno, sempre sotto la direzione del maestro Monaco, utili a “rodare” il coro del “G. & Q. Sella”. Che, è l’auspicio di maestro e “allievi”, avrà vita lunga, di certo almeno per tutto il prossimo anno scolastico. Con una speranza, che il gruppo possa continuare a crescere. «E magari avere il piacere di accogliere alcuni genitori». 
Giovanna Boglietti

BIELLA - Studenti, insegnanti, Ata e genitori. Se ci si chiedesse cosa formano tutti insieme, verrebbe giustamente da rispondere: la scuola. E non: un coro. Invece, al Liceo Classico Linguistico e Artistico “G. & Q. Sella” di Biella si parla proprio di questo: il coro della scuola. Ovvero un nutrito gruppo che racchiude svariate età e profili e che, da gennaio, si sta cementando a colpi di note. 
Il progetto si deve alla dirigente scolastica, Dolores Ragone, e vede la partecipazione di cinque docenti e di 25 studenti, rappresentanza mista di ogni indirizzo dell’istituto. A coordinare le lezioni il maestro Giulio Monaco, che spiega: «Nella scuola, si crede al valore sociale che un’attività corale può avere. Questo progetto colma un limite, cioè quello dell’insegnamento della materia musicale, che si abbandona dalla scuola media, se non si scelgono certi specifici indirizzi scolastici». 
La proposta è stata inoltrata a tutto il personale e a tutte le classi, persino ai genitori. Non è necessario essere intonati, tiene a precisare il maestro Monaco: «I problemi vocali si superano, con il tempo. Questo esperimento ha, prima di tutto, l’obiettivo di rafforzare la coesione e il piacere di vivere la musica insieme». 
La coordinatrice del progetto, la professoressa Susanna Zavattaro, sottolinea che si è venuto formando un insieme vocale e strumentale, perché oltre alle voci ci sono studenti al clarinetto, violino, pianoforte e chitarra. Le altre insegnanti che, con Susanna Zavattaro, hanno raccolto la scommessa lanciata dall’istituto sono: Chiara Cignolo, Patrizia Pezzuolo, Laura Villa e Giorgia Monetta. 
Debutto a scuola il 21 maggio, alla serata dedicata alla Grande Guerra. Poi, altre esibizioni seguiranno, sempre sotto la direzione del maestro Monaco, utili a “rodare” il coro del “G. & Q. Sella”. Che, è l’auspicio di maestro e “allievi”, avrà vita lunga, di certo almeno per tutto il prossimo anno scolastico. Con una speranza, che il gruppo possa continuare a crescere. «E magari avere il piacere di accogliere alcuni genitori». 
Giovanna Boglietti

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