Il grido d'allarme da Cossato: «Rischiamo di interrompere i servizi»
La Croce Rossa di Cossato lancia appello per avere protezioni fondamentali
Il grido d'allarme da Cossato: «Rischiamo di interrompere i servizi».
L'appello della Croce Rossa cittadina
In questo difficile momento sanitario, il presidente del Comitato della Croce Rossa Italiana Giuseppe Negri (nella foto Paiato), lancia un appello: «Non abbiamo quasi più mascherine chirugiche, tute monouso, occhiali e guanti di protezione per i nostri volontari. Le abbiamo richieste, da tempo, ovunque; le ditte che le producono e ci forniscono, da anni, questi articoli di protezione ci hanno chiesto di pagare anticipatamente, a prezzi lievitati per il difficile momento, e lo abbiamo fatto, ma non ce li hanno ancora consegnati. Abbiamo speso alcune migliaia di euro per rifornirci di questi articoli di protezione, senza alcun risultato. Ci viene da pensare che tutte le aziende che li producono siano state precettate dalla Protezione civile e dall’Esercito. Certi privati li fanno, ma non sono certificati e non vogliamo, sicuramente, mettere a rischio i nostri volontari. Abbiamo segnalato questo grosso problema anche alla nostra Asl ed alla Prefettura, ma, per ora, nulla è cambiato. Anche le farmacie e le parafarmacie, attualmente, sono senza. In tutta la Provincia, non se ne trovano: mi chiedo dove siano finiti. Se, entro una settimana, non ci saranno consegnate, saremo costretti, nostro malgrado, ad interrompere i servizi».
Quotidianamente, infatti, i volontari della Cri di Cossato trasportano delle persone a rischio Covid19 all’ospedale e quelle che vengono dimesse.
«Poiché sono in quarantena e vanno a casa a continuare le cure, queste persone rischiano di infettare i loro familiari. Non tutti, infatti, hanno degli alloggi così ampi da poter tenere distanziate le persone dimesse dagli altri familiari, fra i quali, spesso, ci sono delle persone anziane. - fa rilevare Giuseppe Negri - A breve, ci vedremo costretti a sospendere anche il servizio dialisi, un provvedimento gravissimo».
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