Il Giudice di Pace resta senza giudici

Il Giudice di Pace resta senza giudici
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BIELLA - Stavolta solo un miracolo potrà salvare l’ufficio del Giudice di pace da una vera e propria implosione che lascerà la città orfana di un organismo giudiziario fondamentale. Il termine drammatico non rende neppure più l’idea. Non solo mancano cancellieri e impiegati e i pochi rimasti sono costretti a fare i salti mortali. Da ieri è giunta la notizia che nessuno avrebbe mai voluto sentire: l’ufficio di via Italia potrebbe rimanere addirittura senza giudici. Erano rimasti in tre, su una pianta organica di otto. Ora, Maria Rosa Panelli ha raggiunto la pensione. Il giudice Vincenza Sangianantoni ha invece ottenuto il trasferimento a Vercelli (ufficio che non ha di certo carenze nell’organico). Mentre la coordinatrice dell’ufficio, Antonietta De Vito, ha ottenuto il trasferimento a Milano. Non si conosce ancora la decorrenza, ma la notizia del trasferimento è già arrivata. E tra un posto dove è necessario sgobbare come dei muli dal mattino alle 8 alla sera alle 20, sei giorni su sette, e uno dove l’orario di lavoro viene rispettato, cinque giorni su sette, la decisione per il bravo avvocato valsesiano, non pare così complicata da prendere.

La sorveglianza sull’ufficio del Giudice di pace è della presidente del Tribunale, Claudia Ramella Trafighet (nella foto) - peraltro già alle prese con i “suoi” problemi di organico sia negli uffici sia tra i giudici che sono otto su undici previsti -, che ha ovviamente preso il telefono e ha fatto il diavolo a quattro con Corte d’Appello e Ministero, gli unici veri interlocutori per evitare che l’ufficio resti sguarnito. Ma per ora non si muove foglia. A conti fatti, dunque, la situazione è gravissima.

Valter Caneparo

Leggi di più sull’Eco di Biella di giovedì 28 gennaio 2016

BIELLA - Stavolta solo un miracolo potrà salvare l’ufficio del Giudice di pace da una vera e propria implosione che lascerà la città orfana di un organismo giudiziario fondamentale. Il termine drammatico non rende neppure più l’idea. Non solo mancano cancellieri e impiegati e i pochi rimasti sono costretti a fare i salti mortali. Da ieri è giunta la notizia che nessuno avrebbe mai voluto sentire: l’ufficio di via Italia potrebbe rimanere addirittura senza giudici. Erano rimasti in tre, su una pianta organica di otto. Ora, Maria Rosa Panelli ha raggiunto la pensione. Il giudice Vincenza Sangianantoni ha invece ottenuto il trasferimento a Vercelli (ufficio che non ha di certo carenze nell’organico). Mentre la coordinatrice dell’ufficio, Antonietta De Vito, ha ottenuto il trasferimento a Milano. Non si conosce ancora la decorrenza, ma la notizia del trasferimento è già arrivata. E tra un posto dove è necessario sgobbare come dei muli dal mattino alle 8 alla sera alle 20, sei giorni su sette, e uno dove l’orario di lavoro viene rispettato, cinque giorni su sette, la decisione per il bravo avvocato valsesiano, non pare così complicata da prendere.

La sorveglianza sull’ufficio del Giudice di pace è della presidente del Tribunale, Claudia Ramella Trafighet (nella foto) - peraltro già alle prese con i “suoi” problemi di organico sia negli uffici sia tra i giudici che sono otto su undici previsti -, che ha ovviamente preso il telefono e ha fatto il diavolo a quattro con Corte d’Appello e Ministero, gli unici veri interlocutori per evitare che l’ufficio resti sguarnito. Ma per ora non si muove foglia. A conti fatti, dunque, la situazione è gravissima.

Valter Caneparo

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