Il giorno della Liberazione di Biella

Il giorno della Liberazione di Biella
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La città di Biella ha celebrato ieri il suo anniversario della Liberazione, un giorno prima rispetto alla fatidica data del 25 aprile. In tanti, ieri mattina, si sono riuniti nella piazza del Battistero per ascoltare gli interventi delle autorità e del padrone di casa, il sindaco della città Marco Cavicchioli. E’ poi seguita la deposizione della corona d’alloro alla lapide dei caduti di Palazzo Oropa. L’altro evento che ha contraddistinto la giornata della Liberazione di Biella è arrivato in serata. Alle 20,15 i partecipanti si sono radunati a villa Schneider, dove aveva sede il comando militare tedesco e dove i partigiani catturati venivano reclusi e torturati. La fiaccolata ha percorso poi via Mazzini, via Italia, via Battistero (con sosta alle lapidi dei caduti), via Amendola, via Galliari, piazza Martiri della Libertà, con breve momento di raccoglimento davanti al monumento che commemora l'eccidio, via Italia e arrivo in piazza San Giovanni Bosco, teatro dell'altro eccidio, quello di San Cassiano. Qui la manifestazione si è chiusa con musica e momenti di lettura.

E a Donato Lace, dove per il 25 aprile si svolge la manifestazione forse più importante e sentita nel Biellese, quest’anno, la preparazione all’appuntamento che si terrà questa mattina, è stata animata da una forte polemica. L’Anpi, nella stesura del programma dell’iniziativa, ha pensato di inserire tra i relatori Marco Bellini, promotore nella Ivrea di un “Comitato per il No nel Referendum sulle modifiche alla Costituzione”. Immediate le proteste, tra l’altro senza colori politici, dei sindaci, che hanno letto in questa iniziativa una chiave politica lontana dallo spirito delle celebrazioni del 25 aprile. Molti primi cittadini, proprio per questo motivo, diserteranno la manifestazione di questa mattina. L’Anpi, con una lettera, ha difeso le proprie scelte, spiegando che «per noi un intervento a Lace che riguardi la riforma della Costituzione approvata dal Parlamento e che dovrà essere sottoposta a referendum confermativo da parte dei cittadini è particolarmente importante. La Costituzione promulgata nel 1948 è l’eredità più grande lasciata dalla Resistenza nei confronti degli italiani, schiacciati da oltre vent’anni di dittatura fascista ed è scritta con il sangue, le sofferenze dei partigiani uccisi e di tutta la popolazione piegata da una guerra insensata».

 

 

 

La città di Biella ha celebrato ieri il suo anniversario della Liberazione, un giorno prima rispetto alla fatidica data del 25 aprile. In tanti, ieri mattina, si sono riuniti nella piazza del Battistero per ascoltare gli interventi delle autorità e del padrone di casa, il sindaco della città Marco Cavicchioli. E’ poi seguita la deposizione della corona d’alloro alla lapide dei caduti di Palazzo Oropa. L’altro evento che ha contraddistinto la giornata della Liberazione di Biella è arrivato in serata. Alle 20,15 i partecipanti si sono radunati a villa Schneider, dove aveva sede il comando militare tedesco e dove i partigiani catturati venivano reclusi e torturati. La fiaccolata ha percorso poi via Mazzini, via Italia, via Battistero (con sosta alle lapidi dei caduti), via Amendola, via Galliari, piazza Martiri della Libertà, con breve momento di raccoglimento davanti al monumento che commemora l'eccidio, via Italia e arrivo in piazza San Giovanni Bosco, teatro dell'altro eccidio, quello di San Cassiano. Qui la manifestazione si è chiusa con musica e momenti di lettura.

E a Donato Lace, dove per il 25 aprile si svolge la manifestazione forse più importante e sentita nel Biellese, quest’anno, la preparazione all’appuntamento che si terrà questa mattina, è stata animata da una forte polemica. L’Anpi, nella stesura del programma dell’iniziativa, ha pensato di inserire tra i relatori Marco Bellini, promotore nella Ivrea di un “Comitato per il No nel Referendum sulle modifiche alla Costituzione”. Immediate le proteste, tra l’altro senza colori politici, dei sindaci, che hanno letto in questa iniziativa una chiave politica lontana dallo spirito delle celebrazioni del 25 aprile. Molti primi cittadini, proprio per questo motivo, diserteranno la manifestazione di questa mattina. L’Anpi, con una lettera, ha difeso le proprie scelte, spiegando che «per noi un intervento a Lace che riguardi la riforma della Costituzione approvata dal Parlamento e che dovrà essere sottoposta a referendum confermativo da parte dei cittadini è particolarmente importante. La Costituzione promulgata nel 1948 è l’eredità più grande lasciata dalla Resistenza nei confronti degli italiani, schiacciati da oltre vent’anni di dittatura fascista ed è scritta con il sangue, le sofferenze dei partigiani uccisi e di tutta la popolazione piegata da una guerra insensata».

 

 

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