Il futuro con occhi di bimba
Misurato in termini di presenze (oltre 150 partecipanti), un successo. Guardato con l’occhio del fine, qualcosa di ulteriore, una scommessa vinta: quella riuscire a mettere, dopo tanto tempo, intorno allo stesso tavolo la classe dirigente biellese per parlare di futuro. Stiamo parlando del convegno “Classi dirigenti, sistemi di rappresentanza e futuro del territorio. Il Biellese del 2030”, organizzato, martedì scorso nell’auditorium dell’Università aziendale del Gruppo Banca Sella, da Federmanager Biella, presieduta da Renzo Penna (in collaborazione con Banca Sella, Cittadellarte, Comune e Camera di Commercio di Biella, Fondazione Crb ed Uib).
Visione. Ma il confronto ha avuto un calcio d’inizio inconsueto, perché a stimolare le riflessioni i relatori è stata una piccola relatrice (Silvia, 11 anni, studentessa di prima media) che ha reso partecipi i presenti della vision del Biellese futuro sua e dei suoi compagni di scuola. Un ottimo espediente utile a portare subito il dibattito nel cuore dei problemi. Perché Silvia (che nel 2030 avrà trent’anni, l’età in cui si comincia a diventare classe dirigente) ha proposto una visione dove ecologia, cultura e ottimismo si tengono stretti. Una visione apprezzata dai relatori che, stimolati dal consigliere Federmanager Biella delegato alle Politiche Territoriali, Arnaldo Cartotto, hanno tracciato alcune linee da seguire, consapevoli, come detto in prolusione dei lavori dal prefetto di Biella, Demetrio Missineo, che “il management di oggi deve, sempre più, farsi cerniera tra il livello locale e i nuovi ambiti dove si giocano le sfide del domani».