Il Comune di Biella passa a setaccio le case

Il Comune di Biella passa a setaccio le case
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BIELLA  - Partono le verifiche sugli immobili “di fascia bassa” della città per controllare la congruità della categoria catastale alla quale appartengono: lo ha stabilito la giunta che ha dato mandato ai dirigenti del settore programmazione territoriale del Comune di dare il via a una campagna di controlli. Si tratta delle abitazioni che compaiono nelle fasce A3 (abitazioni di tipo economico, appartenenti a fabbricati con caratteristiche di economia sia per i materiali impiegati che per la rifinitura, e con impianti tecnologici limitati ai soli indispensabili, A4 (abitazioni di tipo popolare appartenenti a fabbricati con caratteristiche costruttive e di rifiniture di modesto livello con dotazione limitata di impianti) e A5 (abitazioni di tipo ultrapopolare, appartenenti a fabbricati con caratteristiche costruttive e di rifiniture di bassissimo livello). Le prime sono 11.414, le seconde 4.897 e le terze 601. A queste si sommano le abitazioni catalogate in fascia F3, 123 immobili catalogati come in fase di costruzione, e F4, 87 immobili in via di definizione, per un totale di oltre 17mila immobili.

L'obiettivo è duplice: aggiornare il censimento del patrimonio immobiliare della città, dando a ciascuna unità il giusto valore, e soprattutto aggiornare le basi imponibili su cui si calcolano le imposte comunali sugli immobili. «Tali incongruenze» si legge nella delibera «derivano dalla inadeguata capacità di aggiornamento delle classificazioni catastali, prodottasi nell’arco di un lungo periodo di tempo, anche in assenza di comportamenti espressamente volti all’elusione fiscale da parte dei cittadini contribuenti». La conseguenza però è che le imposte comunali risultino ingiustamente più basse per chi vive in case ormai diventate signorili e l'intera operazione risulta quindi uno degli strumenti di lotta all'evasione fiscale. «L'obiettivo vero» ha spiegato il sindaco Marco Cavicchioli in una conferenza stampa «è arrivare a pagare meno per pagare tutti quello che è giusto. Il nostro impegno è di impiegare il maggiore incasso dalle imposte ricavato da questa campagna di controlli per ridurle a chi finora ha finito per pagare più del necessario».

Per questo la giunta ha dato mandato ai dirigenti di iniziare il lungo lavoro di verifica là dove le incongruenze tra stato dell'immobile e categoria catastale sono più probabili, cominciando dalle case che risultano ancora in costruzione secondo il catasto, per proseguire con le case inserite nelle categorie più basse che però si trovino in zone di particolare pregio, che abbiano dimensioni notevoli rispetto alla categoria di appartenenza e che siano state oggetto di pratiche edilizie. «In questo momento» ha precisato il sindaco «è più alta in media la classe di appartenenza al Villaggio La Marmora che in certe zone del centro storico».

BIELLA  - Partono le verifiche sugli immobili “di fascia bassa” della città per controllare la congruità della categoria catastale alla quale appartengono: lo ha stabilito la giunta che ha dato mandato ai dirigenti del settore programmazione territoriale del Comune di dare il via a una campagna di controlli. Si tratta delle abitazioni che compaiono nelle fasce A3 (abitazioni di tipo economico, appartenenti a fabbricati con caratteristiche di economia sia per i materiali impiegati che per la rifinitura, e con impianti tecnologici limitati ai soli indispensabili, A4 (abitazioni di tipo popolare appartenenti a fabbricati con caratteristiche costruttive e di rifiniture di modesto livello con dotazione limitata di impianti) e A5 (abitazioni di tipo ultrapopolare, appartenenti a fabbricati con caratteristiche costruttive e di rifiniture di bassissimo livello). Le prime sono 11.414, le seconde 4.897 e le terze 601. A queste si sommano le abitazioni catalogate in fascia F3, 123 immobili catalogati come in fase di costruzione, e F4, 87 immobili in via di definizione, per un totale di oltre 17mila immobili.

L'obiettivo è duplice: aggiornare il censimento del patrimonio immobiliare della città, dando a ciascuna unità il giusto valore, e soprattutto aggiornare le basi imponibili su cui si calcolano le imposte comunali sugli immobili. «Tali incongruenze» si legge nella delibera «derivano dalla inadeguata capacità di aggiornamento delle classificazioni catastali, prodottasi nell’arco di un lungo periodo di tempo, anche in assenza di comportamenti espressamente volti all’elusione fiscale da parte dei cittadini contribuenti». La conseguenza però è che le imposte comunali risultino ingiustamente più basse per chi vive in case ormai diventate signorili e l'intera operazione risulta quindi uno degli strumenti di lotta all'evasione fiscale. «L'obiettivo vero» ha spiegato il sindaco Marco Cavicchioli in una conferenza stampa «è arrivare a pagare meno per pagare tutti quello che è giusto. Il nostro impegno è di impiegare il maggiore incasso dalle imposte ricavato da questa campagna di controlli per ridurle a chi finora ha finito per pagare più del necessario».

Per questo la giunta ha dato mandato ai dirigenti di iniziare il lungo lavoro di verifica là dove le incongruenze tra stato dell'immobile e categoria catastale sono più probabili, cominciando dalle case che risultano ancora in costruzione secondo il catasto, per proseguire con le case inserite nelle categorie più basse che però si trovino in zone di particolare pregio, che abbiano dimensioni notevoli rispetto alla categoria di appartenenza e che siano state oggetto di pratiche edilizie. «In questo momento» ha precisato il sindaco «è più alta in media la classe di appartenenza al Villaggio La Marmora che in certe zone del centro storico».

 

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