Il centro commerciale della discordia

Il centro commerciale della discordia
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Il possibile arrivo di un nuovo centro commerciale in città, lungo la via Ivrea, di fianco all’Itis, ha fatto rumore negli ambienti della politica. La proposta, che era già contenuta in una variante urbanistica che doveva finire in discussione già martedì scorso, è stata però stoppata da alcuni consiglieri comunali di maggioranza, non convinti della bontà dell’operazione. Il proponente è la Lidl, che in via Ivrea vorrebbe realizzare un centro commerciale da 1.500 metri, servito da un ampio parcheggio e, come oneri di urbanizzazione, in totale 400mila euro, realizzare una pista ciclabile in zona. Per ora la proposta è stata stoppata e dovrà essere discussa in primis in maggioranza. Anche il sindaco Marco Cavicchioli ha espresso alcune perplessità sulla variante urbanistica, ricordando però che l’area necessita di riqualificazione. 

Una sponda, però, arriva dai consiglieri di Buongiorno Biella, Antonio Ramella Gal e Andrea Foglio Bonda. «Apprendiamo che i consiglieri comunali del Pd hanno impedito che nel Consiglio comunale di martedì scorso venisse messa in deliberazione una proposta presentata da un privato, che sostanzialmente prevedeva la ristrutturazione di un immobile industriale in via Ivrea per ricavarne un esercizio commerciale (meno di 1.500 metri quadrati). Non sarà Buongiorno Biella a negare l’importanza di una riflessione approfondita sul futuro anche urbanistico di Biella. Ma questa volta siamo dalla parte di Marco Cavicchioli e Diego Presa, stoppati “senza pietà”  nel loro slancio liberale, in cui il buonsenso si è unito al realismo. La politica non può bloccare tutto, subordinando l’iniziativa privata ai propri tempi e ritmi. E’ giusto dare delle linee di sviluppo, ma non è colpa dei privati se il Pd è in ritardo sull’elaborazione di una nuova visione della città. Il 22 dicembre, nel prossimo consiglio, si rimetta la delibera all’ordine del giorno. Noi voteremo a favore». 

Sui social network la notizia è rimbalzata velocemente. E i commenti negativi rispetto all’operazione sono stati la maggior parte. Il popolo social, insomma, non vuole più centri commerciali. 

Enzo Panelli

Il possibile arrivo di un nuovo centro commerciale in città, lungo la via Ivrea, di fianco all’Itis, ha fatto rumore negli ambienti della politica. La proposta, che era già contenuta in una variante urbanistica che doveva finire in discussione già martedì scorso, è stata però stoppata da alcuni consiglieri comunali di maggioranza, non convinti della bontà dell’operazione. Il proponente è la Lidl, che in via Ivrea vorrebbe realizzare un centro commerciale da 1.500 metri, servito da un ampio parcheggio e, come oneri di urbanizzazione, in totale 400mila euro, realizzare una pista ciclabile in zona. Per ora la proposta è stata stoppata e dovrà essere discussa in primis in maggioranza. Anche il sindaco Marco Cavicchioli ha espresso alcune perplessità sulla variante urbanistica, ricordando però che l’area necessita di riqualificazione. 

Una sponda, però, arriva dai consiglieri di Buongiorno Biella, Antonio Ramella Gal e Andrea Foglio Bonda. «Apprendiamo che i consiglieri comunali del Pd hanno impedito che nel Consiglio comunale di martedì scorso venisse messa in deliberazione una proposta presentata da un privato, che sostanzialmente prevedeva la ristrutturazione di un immobile industriale in via Ivrea per ricavarne un esercizio commerciale (meno di 1.500 metri quadrati). Non sarà Buongiorno Biella a negare l’importanza di una riflessione approfondita sul futuro anche urbanistico di Biella. Ma questa volta siamo dalla parte di Marco Cavicchioli e Diego Presa, stoppati “senza pietà”  nel loro slancio liberale, in cui il buonsenso si è unito al realismo. La politica non può bloccare tutto, subordinando l’iniziativa privata ai propri tempi e ritmi. E’ giusto dare delle linee di sviluppo, ma non è colpa dei privati se il Pd è in ritardo sull’elaborazione di una nuova visione della città. Il 22 dicembre, nel prossimo consiglio, si rimetta la delibera all’ordine del giorno. Noi voteremo a favore». 

Sui social network la notizia è rimbalzata velocemente. E i commenti negativi rispetto all’operazione sono stati la maggior parte. Il popolo social, insomma, non vuole più centri commerciali. 

Enzo Panelli

 

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