Il 2015 il più caldo degli ultimi 60 anni in Piemonte

Il 2015 il più caldo degli ultimi 60 anni in Piemonte
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La Regione Piemonte e l’Arpa hanno presentato recentemente la Relazione sullo stato dell’ambiente, l’appuntamento annuale per fare il punto sui dati e le politiche ambientali attuate e previste.

L’assessore Regionale all’Ambiente  Alberto Valmaggia ha evidenziato come «nell’ambito più specifico e maggiormente sentito della qualità dell’aria, la recente sottoscrizione del protocollo Under 2 Mou per la riduzione delle emissioni in atmosfera, l’adozione del protocollo regionale antismog diventato operativo nell’aprile 2016, con la pubblicazione del primo report giornaliero sullo stato dell’aria in Piemonte, e il Piano regionale sulla qualità dell’aria vanno tutti in un’unica direzione: promuovere delle strategie chiare e condivise affinché tutti possano fornire il proprio contributo a vantaggio dell’ambiente in cui viviamo. Con un costante monitoraggio dello stato dell’ambiente, ma anche grazie alle nuove iniziative legate alla previsione e alla messa in atto di azioni di contrasto alle criticità, come è appunto il report giornaliero sullo stato dell’aria, ogni cittadino ha la possibilità di comprendere, e speriamo apprezzare, le misure che singolarmente siamo chiamati ad adottare al fine di restituire al Piemonte un livello di salute ambientale migliore. Il pregio e l’importanza della Relazione sullo stato dell’ambiente in Piemonte risiedono proprio in questa possibilità di conoscere per agire, sia a livello pubblico, che invogliando i cittadini ad adottare buone pratiche».

Il portale sullo stato dell'ambiente in Piemonte, dove sono consultabili i dati che Arpa quotidianamente raccoglie sul territorio ed analizza nei suoi laboratori, quest'anno vede accanto alle tre grandi tematiche aria, acqua e territorio, il clima. Il tema del cambiamento climatico è diventato di grande importanza negli ultimi anni a causa della sempre più frequente ricorrenza di fenomeni come siccità, ondate di calore, alluvioni, inverni con scarsità di neve e temperature elevate, marcata variabilità e aumento della frequenza dei fenomeni “fuori stagione”. Tutti eventi che hanno determinato significativi effetti sia sul territorio e sull’ambiente, influenzando interi settori dell’economia regionale, sia sulla percezione collettiva del clima e del cambiamento climatico, che assume sempre di più un ruolo di nuovo elemento di pressione ambientale, economica e sociale.

Il Direttore Generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto ha sottolineato: «Aria, acqua e territorio risentono del cambiamento climatico in modo sempre più percettibile. I dati presentati oggi ne sono in qualche modo uno specchio. Il caldo estivo, con temperature ben al di sopra della media, e la scarsità di precipitazioni registrata negli ultimi mesi del 2015 hanno aumentato i valori di inquinanti come Ozono e PM10 rispetto agli anni precedenti. E’ doveroso evidenziare però, che i trend dei valori per questi e altri inquinanti, quale ad esempio il biossido di azoto, sono in diminuzione, anche se non ancora sufficienti a rispettare i valori limite indicati dalla normativa europea vigente».

L’analisi è proseguita sottolineando come «I valori delle emissioni degli impianti civili e industriali, sono altresì in diminuzione, anche grazie ai controlli dell’Agenzia che sul territorio, capillarmente, verifica che vengano rispettate le prescrizioni previste per legge. Il 2015, oltre ad essere stato l'anno più caldo a livello globale, da quando sono effettuate misure, è stato il più caldo degli ultimi 60 anni in Piemonte e ha visto il verificarsi di eventi la cui frequenza è destinata ad aumentare con il cambiamento climatico: l'alternanza di periodi di siccità anche prolungati, che nell'estate del 2015 e nell’autunno-inverno 2015/2016 ha visto una progressiva riduzione dei deflussi dei corsi d’acqua, a eventi pluviometrici eccezionali per intensità, con piogge cumulate totali fino a 250 mm in pochi giorni che hanno provocato effetti al suolo significativi, con danni anche ad abitazioni e tratti stradali».

Entrando nei dati specifici forniti dalla Regione il 2015 in Piemonte è stato il più caldo dell’intera serie storica di misure dal 1958 ad oggi, con un’anomalia di circa +1,9°C rispetto alla climatologia del periodo. Luglio è risultato quello con le temperature più elevate dal 1958 con un’anomalia termica di circa  +3,9°C. Nel 2015 sono caduti circa 924 mm di precipitazione in Piemonte, con un deficit pluviometrico di 128 mm (pari al 12%) nei confronti della norma 1971-2000, a causa della scarsità di pioggia caduta tra novembre e dicembre, mesi in cui nessuna giornata ha registrato una precipitazione media superiore ai 5 mm 1971-2000.

In merito alla qualità dell’aria nel 2015 il limite giornaliero del PM10 superato in circa il 60% delle stazioni con valori generalmente superiori a quelli riscontrati nell’anno precedente. L’Ozono peggiora nel 2015 rispetto al 2014, un dato che rappresenta un’anomalia nella serie storica di questo inquinante caratterizzata da due estremi: nel 2003 i valori più elevati e nel 2014 i valori minori. La scarsità di precipitazioni registrata nell’autunno 2015 ha determinato un lieve peggioramento complessivo dello stato dell’aria rispetto al 2014. Nel 2015 il limite giornaliero del PM10 superato in circa il 60% delle stazioni con valori generalmente superiori a quelli riscontrati nell’anno precedenti.  L’anomalia climatica che ha caratterizzato l’inverno 2015-2016 ha determinato un anticipo della fioritura di alcune specie botaniche tipiche del periodo tardoinvernale, come il nocciolo (famiglia delle Corylaceae) Confrontando gli anni 2014-2015 e 2015-2016 si riscontra che le diverse temperature rilevate nei mesi di novembre e dicembre, influenzano le concentrazioni massime di Corylaceae, riscontrate nei mesi di gennaio e febbraio. In merito all’acqua i dati più significativi vi è la criticità anche in autunno: le portate dei corsi d’acqua della Regione hanno raggiunto valori vicini ai minimi storici. Acque Superficiali e Acque Sotterranee l’obbiettivo del 100% non è stato raggiunto invece per le Acque di balneazione è stato raggiunto.

Sul territorio, in merito ai siti contaminati quelli censiti sull’intero territorio regionale sono 1.567, di cui 801 con procedimento di bonifica attivo e 766 concluso, (dato aggiornato all’11 marzo 2016). La provincia di Torino possiede da sola quasi la metà dei siti presenti in banca dati, anche se è necessario leggere tale dato in rapporto all’estensione, alla concentrazione e alla qualità delle attività insediate; seguono le province di Novara e Alessandria.

m.d.

La Regione Piemonte e l’Arpa hanno presentato recentemente la Relazione sullo stato dell’ambiente, l’appuntamento annuale per fare il punto sui dati e le politiche ambientali attuate e previste.

L’Assessore Regionale all’Ambiente  Alberto Valmaggia ha evidenziato come «nell’ambito più specifico e maggiormente sentito della qualità dell’aria, la recente sottoscrizione del protocollo Under 2 Mou per la riduzione delle emissioni in atmosfera, l’adozione del protocollo regionale antismog diventato operativo nell’aprile 2016, con la pubblicazione del primo report giornaliero sullo stato dell’aria in Piemonte, e il Piano regionale sulla qualità dell’aria vanno tutti in un’unica direzione: promuovere delle strategie chiare e condivise affinché tutti possano fornire il proprio contributo a vantaggio dell’ambiente in cui viviamo. Con un costante monitoraggio dello stato dell’ambiente, ma anche grazie alle nuove iniziative legate alla previsione e alla messa in atto di azioni di contrasto alle criticità, come è appunto il report giornaliero sullo stato dell’aria, ogni cittadino ha la possibilità di comprendere, e speriamo apprezzare, le misure che singolarmente siamo chiamati ad adottare al fine di restituire al Piemonte un livello di salute ambientale migliore. Il pregio e l’importanza della Relazione sullo stato dell’ambiente in Piemonte risiedono proprio in questa possibilità di conoscere per agire, sia a livello pubblico, che invogliando i cittadini ad adottare buone pratiche».

Il portale sullo stato dell'ambiente in Piemonte, dove sono consultabili i dati che Arpa quotidianamente raccoglie sul territorio ed analizza nei suoi laboratori, quest'anno vede accanto alle tre grandi tematiche aria, acqua e territorio, il clima. Il tema del cambiamento climatico è diventato di grande importanza negli ultimi anni a causa della sempre più frequente ricorrenza di fenomeni come siccità, ondate di calore, alluvioni, inverni con scarsità di neve e temperature elevate, marcata variabilità e aumento della frequenza dei fenomeni “fuori stagione”. Tutti eventi che hanno determinato significativi effetti sia sul territorio e sull’ambiente, influenzando interi settori dell’economia regionale, sia sulla percezione collettiva del clima e del cambiamento climatico, che assume sempre di più un ruolo di nuovo elemento di pressione ambientale, economica e sociale.

Il Direttore Generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto ha sottolineato: «Aria, acqua e territorio risentono del cambiamento climatico in modo sempre più percettibile. I dati presentati oggi ne sono in qualche modo uno specchio. Il caldo estivo, con temperature ben al di sopra della media, e la scarsità di precipitazioni registrata negli ultimi mesi del 2015 hanno aumentato i valori di inquinanti come Ozono e PM10 rispetto agli anni precedenti. E’ doveroso evidenziare però, che i trend dei valori per questi e altri inquinanti, quale ad esempio il biossido di azoto, sono in diminuzione, anche se non ancora sufficienti a rispettare i valori limite indicati dalla normativa europea vigente».

L’analisi è proseguita sottolineando come «I valori delle emissioni degli impianti civili e industriali, sono altresì in diminuzione, anche grazie ai controlli dell’Agenzia che sul territorio, capillarmente, verifica che vengano rispettate le prescrizioni previste per legge. Il 2015, oltre ad essere stato l'anno più caldo a livello globale, da quando sono effettuate misure, è stato il più caldo degli ultimi 60 anni in Piemonte e ha visto il verificarsi di eventi la cui frequenza è destinata ad aumentare con il cambiamento climatico: l'alternanza di periodi di siccità anche prolungati, che nell'estate del 2015 e nell’autunno-inverno 2015/2016 ha visto una progressiva riduzione dei deflussi dei corsi d’acqua, a eventi pluviometrici eccezionali per intensità, con piogge cumulate totali fino a 250 mm in pochi giorni che hanno provocato effetti al suolo significativi, con danni anche ad abitazioni e tratti stradali».

Entrando nei dati specifici forniti dalla Regione il 2015 in Piemonte è stato il più caldo dell’intera serie storica di misure dal 1958 ad oggi, con un’anomalia di circa +1,9°C rispetto alla climatologia del periodo. Luglio è risultato quello con le temperature più elevate dal 1958 con un’anomalia termica di circa  +3,9°C. Nel 2015 sono caduti circa 924 mm di precipitazione in Piemonte, con un deficit pluviometrico di 128 mm (pari al 12%) nei confronti della norma 1971-2000, a causa della scarsità di pioggia caduta tra novembre e dicembre, mesi in cui nessuna giornata ha registrato una precipitazione media superiore ai 5 mm 1971-2000.

In merito alla qualità dell’aria nel 2015 il limite giornaliero del PM10 superato in circa il 60% delle stazioni con valori generalmente superiori a quelli riscontrati nell’anno precedente. L’Ozono peggiora nel 2015 rispetto al 2014, un dato che rappresenta un’anomalia nella serie storica di questo inquinante caratterizzata da due estremi: nel 2003 i valori più elevati e nel 2014 i valori minori. La scarsità di precipitazioni registrata nell’autunno 2015 ha determinato un lieve peggioramento complessivo dello stato dell’aria rispetto al 2014. Nel 2015 il limite giornaliero del PM10 superato in circa il 60% delle stazioni con valori generalmente superiori a quelli riscontrati nell’anno precedenti.  L’anomalia climatica che ha caratterizzato l’inverno 2015-2016 ha determinato un anticipo della fioritura di alcune specie botaniche tipiche del periodo tardoinvernale, come il nocciolo (famiglia delle Corylaceae) Confrontando gli anni 2014-2015 e 2015-2016 si riscontra che le diverse temperature rilevate nei mesi di novembre e dicembre, influenzano le concentrazioni massime di Corylaceae, riscontrate nei mesi di gennaio e febbraio. In merito all’acqua i dati più significativi vi è la criticità anche in autunno: le portate dei corsi d’acqua della Regione hanno raggiunto valori vicini ai minimi storici. Acque Superficiali e Acque Sotterranee l’obbiettivo del 100% non è stato raggiunto invece per le Acque di balneazione è stato raggiunto.

Sul territorio, in merito ai siti contaminati quelli censiti sull’intero territorio regionale sono 1.567, di cui 801 con procedimento di bonifica attivo e 766 concluso, (dato aggiornato all’11 marzo 2016). La provincia di Torino possiede da sola quasi la metà dei siti presenti in banca dati, anche se è necessario leggere tale dato in rapporto all’estensione, alla concentrazione e alla qualità delle attività insediate; seguono le province di Novara e Alessandria.

m.d.

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