I Gibilterra lanciano il singolo d'esordio con un flashmob

BIELLA - Bisogna immaginarseli così, i Gibilterra: chitarra in spalla e musica nelle tasche, mentre canticchiano un verso - “faccio cose che non so neanch’io perché” - e, intanto, si guardano attorno. Una visuale oscillante tra l’Africa e l’Andalusia, dall’alto della Rocca che le bertucce hanno scelto come presidio.
Sì, perché la loro è una doppia identità, fatta di un “ponte” - dice uno - e di “canzone semplice” - secondo l’altro -, che in una parola si può riassumere nel nome che si sono dati. Che ai più ricorda il territorio d’Oltremare del Regno Unito, punta della costa meridionale spagnola, ma che ora è ufficialmente l’ispirazione di un progetto musicale.
I Gibilterra sono, infatti, il nuovo gruppo che si presenta sulla scena biellese e non solo. E che nasce dall’intreccio di due spiriti ben conosciuti nella nostra provincia: Riccardo Ruggeri, per la voce, e Martino Pini, al basso e chitarre, con Andrea Beccaro, alla batteria.
La coppia Ruggeri-Pini non è nuova alle collaborazioni, in questi anni ha mantenuto le reciproche due esperienze distinti, con altre band o in singolo; adesso, è pronta a dare di sé una nuova immagine.
Così racconta, con un pizzico di ironia, Riccardo Ruggeri: «Nel nostro disordine di vita quotidiano, ci siamo incontrati nel 2006, in occasione dell’Umbria Jazz di Perugia. Il caso ha voluto che ci andassimo nello stesso anno, Martino e io; da lì, abbiamo cominciato a fare qualcosa assieme, in acustico in duo o in trio con un percussionista. Matrimoni, funerali, capodanni, e parallelamente ognuno continuava con un suo gruppo o da solista. Fino a due anni fa, quando ci siamo dati un’organizzazione. L’estate scorsa abbiamo, così, inciso i nostri primi cinque pezzi e, adesso, faremo uscire il primo, scritto da Martino».
Presentazione sui generis, quella che preparano i Gibilterra: il singolo d’esordio “Da domani torno in me” uscirà il prossimo 14 marzo. E, a Biella terra del duo, Ruggeri e Pini stanno organizzando un evento di lancio speciale.
Il singolo farà, insomma, da identikit ai Gibilterra: «Vogliamo raccontare la nostra condizione quotidiana. Non proponiamo il cantautorato ricercato o critico o “del malessere”, ma una visione scanzonata che fa luce, però, su alcune piccole verità. Il nostro album, infatti, avrà come titolo “Tante piccole verità”», anticipa Riccardo Ruggeri.
Un album diviso a metà, i Gibilterra cominciano con un quintetto d’assaggio, a cavallo tra la canzone d’autore, il flamenco e il bluesrock. La loro si presenta come la musica «della canzone semplice - spiega Martino Pini - Il brano che uscirà è molto radiofonico. I nostri sono pezzi immediati e veloci. Ho scritto il singolo che uscirà alcuni anni fa, periodo in cui ascoltavo molto blues. Il messaggio che trasmette è una lista di debolezze, mie e che hanno un po’ tutti, messe lì, sul piatto. Abbiamo, di solito, la tendenza a nasconderle, per dare a vedere il lato più vincente di noi, ma queste finiscono con il ripresentarsi, spesso e volentieri».
Così i Gibilterra propongono al loro pubblico di mostrarsi nelle proprie fragilità, scrivendole su un cartello: l’uscita del singolo sarà accompagnata da un flash mob - che si terrà il 14 marzo, nella Piazza del Duomo, a Biella, dalle 12.45 alle 14 -, sulle note «di chitarra acustica ed elettrica, che piano piano sono state affiancate da ritmi e sapori più etnici, con tanto di chitarra classica». Il brano sarà reperibile su Youtube, Spotify, iTunes e in tutti i digital store.
«Gibilterra è un posto strano. Un ponte tra Europa e Africa, un ponte tra culture e musiche», chiosa Riccardo Ruggeri. L’ambizione è quella di scavalcare le colonne d’Ercole dei propri limiti. La scommessa è quella di spingere chi ascolta a quel che c’è oltre. Si diceva il nulla, ci hanno trovato un Nuovo Mondo.
Giovanna Boglietti
BIELLA - Bisogna immaginarseli così, i Gibilterra: chitarra in spalla e musica nelle tasche, mentre canticchiano un verso - “faccio cose che non so neanch’io perché” - e, intanto, si guardano attorno. Una visuale oscillante tra l’Africa e l’Andalusia, dall’alto della Rocca che le bertucce hanno scelto come presidio.
Sì, perché la loro è una doppia identità, fatta di un “ponte” - dice uno - e di “canzone semplice” - secondo l’altro -, che in una parola si può riassumere nel nome che si sono dati. Che ai più ricorda il territorio d’Oltremare del Regno Unito, punta della costa meridionale spagnola, ma che ora è ufficialmente l’ispirazione di un progetto musicale.
I Gibilterra sono, infatti, il nuovo gruppo che si presenta sulla scena biellese e non solo. E che nasce dall’intreccio di due spiriti ben conosciuti nella nostra provincia: Riccardo Ruggeri, per la voce, e Martino Pini, al basso e chitarre, con Andrea Beccaro, alla batteria.
La coppia Ruggeri-Pini non è nuova alle collaborazioni, in questi anni ha mantenuto le reciproche due esperienze distinti, con altre band o in singolo; adesso, è pronta a dare di sé una nuova immagine.
Così racconta, con un pizzico di ironia, Riccardo Ruggeri: «Nel nostro disordine di vita quotidiano, ci siamo incontrati nel 2006, in occasione dell’Umbria Jazz di Perugia. Il caso ha voluto che ci andassimo nello stesso anno, Martino e io; da lì, abbiamo cominciato a fare qualcosa assieme, in acustico in duo o in trio con un percussionista. Matrimoni, funerali, capodanni, e parallelamente ognuno continuava con un suo gruppo o da solista. Fino a due anni fa, quando ci siamo dati un’organizzazione. L’estate scorsa abbiamo, così, inciso i nostri primi cinque pezzi e, adesso, faremo uscire il primo, scritto da Martino».
Presentazione sui generis, quella che preparano i Gibilterra: il singolo d’esordio “Da domani torno in me” uscirà il prossimo 14 marzo. E, a Biella terra del duo, Ruggeri e Pini stanno organizzando un evento di lancio speciale.
Il singolo farà, insomma, da identikit ai Gibilterra: «Vogliamo raccontare la nostra condizione quotidiana. Non proponiamo il cantautorato ricercato o critico o “del malessere”, ma una visione scanzonata che fa luce, però, su alcune piccole verità. Il nostro album, infatti, avrà come titolo “Tante piccole verità”», anticipa Riccardo Ruggeri.
Un album diviso a metà, i Gibilterra cominciano con un quintetto d’assaggio, a cavallo tra la canzone d’autore, il flamenco e il bluesrock. La loro si presenta come la musica «della canzone semplice - spiega Martino Pini - Il brano che uscirà è molto radiofonico. I nostri sono pezzi immediati e veloci. Ho scritto il singolo che uscirà alcuni anni fa, periodo in cui ascoltavo molto blues. Il messaggio che trasmette è una lista di debolezze, mie e che hanno un po’ tutti, messe lì, sul piatto. Abbiamo, di solito, la tendenza a nasconderle, per dare a vedere il lato più vincente di noi, ma queste finiscono con il ripresentarsi, spesso e volentieri».
Così i Gibilterra propongono al loro pubblico di mostrarsi nelle proprie fragilità, scrivendole su un cartello: l’uscita del singolo sarà accompagnata da un flash mob - che si terrà il 14 marzo, nella Piazza del Duomo, a Biella, dalle 12.45 alle 14 -, sulle note «di chitarra acustica ed elettrica, che piano piano sono state affiancate da ritmi e sapori più etnici, con tanto di chitarra classica». Il brano sarà reperibile su Youtube, Spotify, iTunes e in tutti i digital store.
«Gibilterra è un posto strano. Un ponte tra Europa e Africa, un ponte tra culture e musiche», chiosa Riccardo Ruggeri. L’ambizione è quella di scavalcare le colonne d’Ercole dei propri limiti. La scommessa è quella di spingere chi ascolta a quel che c’è oltre. Si diceva il nulla, ci hanno trovato un Nuovo Mondo.
Giovanna Boglietti