I dipendenti della Provincia: «Abbandonati dalla politica»

I dipendenti della Provincia:   «Abbandonati dalla politica»
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 Sono arrabbiati, vivono ormai nell’incertezza, si sentono abbandonati dal mondo politico al loro destino. Ma non protestano contro i tagli del Governo, contro la spending review che cancellerà la poco più che maggiorenne Provincia di Biella. I dipendenti dell’ente vogliono un futuro per loro e, soprattutto, per il Biellese e per i suoi cittadini. «Siamo qui oggi per spiegare alla gente che cosa fa la Provincia, quali servizi offre. Scrivetelo, non siamo “contro”, la nostra mobilitazione è a favore del Biellese...» dice Fulvia Zago, una delle Rsu della Provincia. Ieri erano in tanti nei tre presidi organizzati ai giardini Zumaglini, in via Italia e agli Orsi. Con le facce scure ma agguerrite, armati di volantini riassuntivi di ciò che fa la Provincia, hanno parlato con la gente, hanno cercato di sensibilizzarla. Si sono presi anche qualche insulto perché, come spiega Pierluigi Macchieraldo dal banchetto degli Orsi, «molte volte la gente pensa che la Provincia sia quella rappresentata sui giornali dalla foto del politico di turno. E così ci paragonano a Fiorito... Ma noi siamo qui per spiegare che la Provincia non sono i politici, la Provincia sono i dipendenti che lavorano tutti i giorni per garantire i servizi ai biellesi». 

Intorno alle 15, in apertura di mobilitazione, ai giardini Zumaglini spunta anche l’ex presidente della Provincia, Roberto Simonetti, dimessosi da poco dalla sua carica. Parla per qualche minuto con i dipendenti, poi si allontana. Una visita non troppo gradita, basta cogliere qualche frase tra chi lavora nella pubblica amministrazione. «E’ per i gesti che ha compiuto lui che la gente non prende neppure i nostri volantini...». O ancora: «Se voleva parlare con noi bastava riunirci in Provincia, non venire qui a cercare visibilità...». «Chi sistemerà le strade?»  Antonio Salamone è il portavoce del gruppo di via Italia. «Siamo qui per spiegare cosa fa la Provincia perché non tutti sanno quali sono i nostri compiti. Ci occupiamo della manutenzione delle strade, delle scuole, dei corsi di formazione, del Centro per l’impiego e di tante altre cose. Ora chi darà ai nostri cittadini questi servizi? E cosa ne sarà di noi, delle nostre professionalità?». Domande che cadono, ad oggi, nel vuoto perché nessuno li ha mai rassicurati, ha detto loro quale sarà il futuro. «La politica - dice ancora Salamone - è totalmente assente». Poi su Simonetti e le sue dimissioni: «Credo che chiunque al suo posto avrebbe fatto quello che ha fatto, il problema sta a monte. In due anni e mezzo è mancata la guida dell’ente, si è sentito questo grosso buco...». 
Meno morbido nel commento, Federico Franzo, dal presidio dei giardini: «Trovo che le dimissioni di Simonetti in questo momento non siano molto tempestive. Perché lascia un ente in trasformazione, nel momento in cui c’è da difendere il territorio e i servizi ai cittadini». Franzo abita a Vercelli e per sua stessa ammissione sarebbe più comodo andare a lavorare a Novara. «Ma io sono qui per difendere l’operato dell’ente per il quale lavoro e dei miei colleghi, circa duecento, che in questi anni hanno sempre operato per dare qualità ai servizi. Se dovremo trasferirci in altri luoghi il Biellese si impoverirà ulteriormente. Soprattutto in questo periodo di crisi profonda». La battaglia è appena cominciata.

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