I 15 delegati africani ospiti a Biella

I 15 delegati africani ospiti a Biella
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Diata N’Guandé viene  dalla Guinea Bissau settentrionale e la sua geografia si sviluppa attorno al lungo tratto del rio Cacheu che va dal piccolo centro di Farim fino all’Oceano Atlantico e che, in realtà, è un braccio di mare che si insinua in profondità nell’entroterra, un bacino di acqua salmastra soggetto all’alternarsi delle maree. Lì, sua madre come numerose donne si sono organizzate in gruppi di lavoro e, nei mesi che vanno da novembre a maggio, raschiano la terra, la filtrano con dei teli e cuociono la salamoia per far evaporare l’acqua ed estrarre il sale. Attività, quella del sale di Farim, che oggi è riconosciuta da un presidio Slow Food.
Diata N’Guandé è una ragazza. Nata nel 1995, oggi si trova in Italia come delegata di “Terra Madre”, in occasione del “Salone del Gusto” di Torino. Ed è tra i 15 rappresentati di Guinea Bissau, Mali e Malawi  che, in questi giorni soggiornano nella provincia di Biella, ospiti di 7 famiglie coinvolte dalla locale Caritas e pronte a condividere uno scambio culturale e un momento di fratellanza.

Come lei, ieri - venerdì 23 settembre - altri delegati di “Terra Madre” hanno fatto la spola con Torino. Alcuni si sono mischiati tra i fruitori della “Corriera del Gusto” (un centinaio quelli delle prime due), iniziativa di collegamento con il capoluogo piemontese “messa su strada” da Slow Food - condotta di Biella, Caritas e Atl Biella. Così, mentre la “Corriera del Gusto” è partita anche questa mattina e così farà per finire domani, domenica, alle 8 dall’Ufficio Atl ai Giardini Zumaglini e alle 8.10 alla stazione San Paolo con ritorno alle 19.30, i delegati continuano ad alternarsi tra il Biellese e il “Salone del Gusto”, contesto che al Castello del Valentino vede susseguirsi - come Slow Food Biella - 10 produttori d’eccellenze biellesi, e si fanno portavoce di saperi e sapori lontani. Come José Da Silva o Arnaldo Bassangue, anche loro ospiti delle famiglie biellesi. Per loro, Torino è un gradito ritorno. Uno segue il sale di Farim, l’altro è delegato del progetto “10.000 orti in Africa” diretto da Fondazione Slow Food, onlus che tutela la biodiversità alimentare. Gli orti familiari, al momento 2.540, rappresentano sì il Gusto, ma soprattutto cibo fresco e sano, prodotto in loco e, soprattutto, dalla sua gente.
Per informazioni sui posti rimanenti della “Corriera del Gusto”: Atl Biella o condotta@slowfoodbiella.it.
Giovanna Boglietti 

Diata N’Guandé viene  dalla Guinea Bissau settentrionale e la sua geografia si sviluppa attorno al lungo tratto del rio Cacheu che va dal piccolo centro di Farim fino all’Oceano Atlantico e che, in realtà, è un braccio di mare che si insinua in profondità nell’entroterra, un bacino di acqua salmastra soggetto all’alternarsi delle maree. Lì, sua madre come numerose donne si sono organizzate in gruppi di lavoro e, nei mesi che vanno da novembre a maggio, raschiano la terra, la filtrano con dei teli e cuociono la salamoia per far evaporare l’acqua ed estrarre il sale. Attività, quella del sale di Farim, che oggi è riconosciuta da un presidio Slow Food.
Diata N’Guandé è una ragazza. Nata nel 1995, oggi si trova in Italia come delegata di “Terra Madre”, in occasione del “Salone del Gusto” di Torino. Ed è tra i 15 rappresentati di Guinea Bissau, Mali e Malawi  che, in questi giorni soggiornano nella provincia di Biella, ospiti di 7 famiglie coinvolte dalla locale Caritas e pronte a condividere uno scambio culturale e un momento di fratellanza.

Come lei, ieri - venerdì 23 settembre - altri delegati di “Terra Madre” hanno fatto la spola con Torino. Alcuni si sono mischiati tra i fruitori della “Corriera del Gusto” (un centinaio quelli delle prime due), iniziativa di collegamento con il capoluogo piemontese “messa su strada” da Slow Food - condotta di Biella, Caritas e Atl Biella. Così, mentre la “Corriera del Gusto” è partita anche questa mattina e così farà per finire domani, domenica, alle 8 dall’Ufficio Atl ai Giardini Zumaglini e alle 8.10 alla stazione San Paolo con ritorno alle 19.30, i delegati continuano ad alternarsi tra il Biellese e il “Salone del Gusto”, contesto che al Castello del Valentino vede susseguirsi - come Slow Food Biella - 10 produttori d’eccellenze biellesi, e si fanno portavoce di saperi e sapori lontani. Come José Da Silva o Arnaldo Bassangue, anche loro ospiti delle famiglie biellesi. Per loro, Torino è un gradito ritorno. Uno segue il sale di Farim, l’altro è delegato del progetto “10.000 orti in Africa” diretto da Fondazione Slow Food, onlus che tutela la biodiversità alimentare. Gli orti familiari, al momento 2.540, rappresentano sì il Gusto, ma soprattutto cibo fresco e sano, prodotto in loco e, soprattutto, dalla sua gente.
Per informazioni sui posti rimanenti della “Corriera del Gusto”: Atl Biella o condotta@slowfoodbiella.it.
Giovanna Boglietti

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