"Diga? Sì, al referendum"

"Diga? Sì, al referendum"
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(25 ott) La Provincia rompe gli indugi e, dopo mesi di silenzio sul possibile “referendum” legato alla diga, ci mette la faccia. In questo caso quella dell’assessore Guido Dellarovere (foto), sempre pronto alla battaglia politica.

La dichiarazione. «Siamo pronti a organizzare la consultazione popolare come avevamo annunciato mesi fa - dice l’ex sindaco di Occhieppo Superiore -. La proposta era e resta tanto valida quanto nostra. Comuni ed enti territoriali saranno convocati per concordare le modalità dell’operazione, se esiste ancora la volontà di organizzare questa consultazione. L’amministrazione del presidente Simonetti, comunque, non si tira indietro. Siamo pronti. Rispetteremo gli impegni presi». La Provincia rompe gli indugi e, dopo mesi di silenzio sul possibile “referendum” legato alla diga, ci mette la faccia. In questo caso quella dell’assessore Guido Dellarovere (foto), sempre pronto alla battaglia politica.

La dichiarazione. «Siamo pronti a organizzare la consultazione popolare come avevamo annunciato mesi fa - dice l’ex sindaco di Occhieppo Superiore -. La proposta era e resta tanto valida quanto nostra. Comuni ed enti territoriali saranno convocati per concordare le modalità dell’operazione, se esiste ancora la volontà di organizzare questa consultazione. L’amministrazione del presidente Simonetti, comunque, non si tira indietro. Siamo pronti. Rispetteremo gli impegni presi».

Il contesto. Il senso dell’operazione appare chiaro. L’asse Simonetti-Dellarovere, con questo annuncio, esce dall’imbarazzo di aver proposto un “referendum” che poi non è stato fatto e che, oggi, forse, nessuno vuole davvero. Le amministrazioni comunali ostili al progetto della nuova diga e il Comitato “Custodiamo la Valsessera”, infatti, hanno dimostrato di avere pochi consensi sul piano numerico. Ad ogni manifestazione pubblica organizzata, nonostante gli sforzi e la buona volontà, si sono presentati solo qualche centinaio di aderenti, spesso neanche della zona, ma militanti ambientalisti e politici di altri paesi. Andare a contarsi può quindi risultare un’operazione pericolosa per chi è ostile al progetto del Consorzio della Baraggia, che vuole ingrandire l’invaso di circa dieci volte. Posta la buona volontà di avviare l’iter per la consultazione, da parte dell’ente di via Sella, la materia di discussione saranno i criteri da adottare. Cioè: chi vota?

La polemica. «Forse qualcuno vorrebbe già delle schede con la croce del no al progetto... - ironizza Dellarovere -. Io credo che tutti i residenti dei Comuni nei quali la realizzazione dell’invaso avrebbe un impatto, devono poter dire la propria opinione. Altrimenti chiamiamo a votare solo gli aderenti al Comitato “No diga” e siamo sicuri del risultato. La democrazia, però, è un’altra cosa».

I numeri. E si torna al tema dei numeri, oltre che dei Comuni. La diga è in alta valle, ma le condotte toccano diversi paesi del Biellese, tra i quali Masserano, per esempio. Quindi? Gli abitanti dell’ex Principato devono votare sì o no? Una questione non da poco, che infiammerà gli animi nelle prossime settimane, tra favorevoli e contrari. Perché più ci si allontana dal muro dell’invaso e il suo lago artificiale, infatti, più gli umori cambiano. A taccuino chiuso, tanti ambientalisti ostili a Iacopino e il suo Consorzio ammettono che la sensibilità popolare già a Ponzone è diversa rispetto alle frazioni alte del paese dell’impero della famiglia Zegna.

L’incontro. «Questa settimana sia il sottoscritto sia il presidente Simonetti avevamo troppi impegni istituzionali per convocare l’incontro - conclude Dellarovere -. Ma la settimana prossima sindaci e amministratori saranno chiamati in Provincia per fare il punto della situazione». Nella foto Dellarovere, ex sindaco di Occhieppo Superiore

25 ottobre 2011

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