Gli “Orti solidali” raddoppiano
COSSATO - Gli “orti solidali’’, al loro primo vero anno di attività (nel 2014), avevano prodotto 3.300 chili di ortaggi. E’ questo il punto sorprendente di partenza ed è da questo dato che il Comune si appresta a partire per pianificare e sviluppare ulteriormente il progetto relativo alla coltivazione degli appezzamenti di terreno, situati a fianco delle scuole della frazione Masseria, di proprietà comunale.
Si era partiti, poco più di due anni fa, come una sorta di esperimento ed è, ormai, diventata una fonte preziosa per aiutare diverse decine di famiglie.
«L’obiettivo primario rimarrà, senza alcun dubbio, l’approvvigionamento costante dell’emporio dei freschi – afferma il vicesindaco ed assessore ai servizi sociali Enrico Moggio, che ha sempre creduto in questo progetto – ma vogliamo riuscire a produrre una integrazione al reddito per una quindicina di soggetti che si occupano, a rotazione, degli orti. Un progetto in continua evoluzione, che chiameremo “orti 2.0’’, che, partendo dal principio della solidarietà, punta a valorizzare, anche economicamente, il lavoro e l’impegno di queste persone. Un particolare ringraziamento lo dobbiamo al tecnico agronomo Alfredo Sunder, che ci ha seguiti, fin dall’inizio, gratuitamente, dandoci modo di migliorare sempre di più».
L’autunno scorso, offrendo le marmellate attraverso le parrocchie, è stata ricavata la cifra di ben 1.200 euro e una parte di questi proventi sono stati distribuiti in buoni alimentari a favore di chi, maggiormente, si è prodigato nel terreno della Masseria.
«Intendiamo costituire un comitato a cui aderiranno i fruitori del progetto con l’obiettivo di raccogliere fondi per sostenerlo. In questi giorni, si stanno trasformando alcuni prodotti (tra i quali i pomodori, ma non solo) al laboratorio “Raggio Verde’’ di Vigliano per confezionare vasetti di salse. E’ l’avvio per arrivare alla costituzione di un’apposita associazione che si occupi, gradualmente, della gestione in generale degli orti, a partire dal prossimo anno».
«Quest’anno, pensiamo anche a delle sponsorizzazioni e, a tal proposito, sarà indetto un apposito bando comunale. L’aiuto, finora, c’è sempre stato: dalla disponibilità delle piantine, all’aratura dei campi, adesso noi vorremmo, per così dire, poterlo istituzionalizzare - conclude Enrico Moggio -. Le opzioni per il futuro per un ritorno economico per i frequentatori degli orti sono diverse: dai buoni spesa agli stage remunerati delle cooperative agricole, verso le quali potrebbero essere dirottati i prodotti in eccesso degli orti».
Si pensa, infine, di integrare la produzione degli ortaggi con quella dei piccoli frutti del bosco (ribes, lamponi) e, al riguardo, è già stata individuata una porzione di terreno dietro gli uffici di igiene mentale dell’Asl (in località Paruzza), dove gli stessi frequentatori del servizio, che già lavorano negli orti, volendo, potranno mettersi a disposizione del nuovo progetto.
Franco Graziola
COSSATO - Gli “orti solidali’’, al loro primo vero anno di attività (nel 2014), avevano prodotto 3.300 chili di ortaggi. E’ questo il punto sorprendente di partenza ed è da questo dato che il Comune si appresta a partire per pianificare e sviluppare ulteriormente il progetto relativo alla coltivazione degli appezzamenti di terreno, situati a fianco delle scuole della frazione Masseria, di proprietà comunale.
Si era partiti, poco più di due anni fa, come una sorta di esperimento ed è, ormai, diventata una fonte preziosa per aiutare diverse decine di famiglie.
«L’obiettivo primario rimarrà, senza alcun dubbio, l’approvvigionamento costante dell’emporio dei freschi – afferma il vicesindaco ed assessore ai servizi sociali Enrico Moggio, che ha sempre creduto in questo progetto – ma vogliamo riuscire a produrre una integrazione al reddito per una quindicina di soggetti che si occupano, a rotazione, degli orti. Un progetto in continua evoluzione, che chiameremo “orti 2.0’’, che, partendo dal principio della solidarietà, punta a valorizzare, anche economicamente, il lavoro e l’impegno di queste persone. Un particolare ringraziamento lo dobbiamo al tecnico agronomo Alfredo Sunder, che ci ha seguiti, fin dall’inizio, gratuitamente, dandoci modo di migliorare sempre di più».
L’autunno scorso, offrendo le marmellate attraverso le parrocchie, è stata ricavata la cifra di ben 1.200 euro e una parte di questi proventi sono stati distribuiti in buoni alimentari a favore di chi, maggiormente, si è prodigato nel terreno della Masseria.
«Intendiamo costituire un comitato a cui aderiranno i fruitori del progetto con l’obiettivo di raccogliere fondi per sostenerlo. In questi giorni, si stanno trasformando alcuni prodotti (tra i quali i pomodori, ma non solo) al laboratorio “Raggio Verde’’ di Vigliano per confezionare vasetti di salse. E’ l’avvio per arrivare alla costituzione di un’apposita associazione che si occupi, gradualmente, della gestione in generale degli orti, a partire dal prossimo anno».
«Quest’anno, pensiamo anche a delle sponsorizzazioni e, a tal proposito, sarà indetto un apposito bando comunale. L’aiuto, finora, c’è sempre stato: dalla disponibilità delle piantine, all’aratura dei campi, adesso noi vorremmo, per così dire, poterlo istituzionalizzare - conclude Enrico Moggio -. Le opzioni per il futuro per un ritorno economico per i frequentatori degli orti sono diverse: dai buoni spesa agli stage remunerati delle cooperative agricole, verso le quali potrebbero essere dirottati i prodotti in eccesso degli orti».
Si pensa, infine, di integrare la produzione degli ortaggi con quella dei piccoli frutti del bosco (ribes, lamponi) e, al riguardo, è già stata individuata una porzione di terreno dietro gli uffici di igiene mentale dell’Asl (in località Paruzza), dove gli stessi frequentatori del servizio, che già lavorano negli orti, volendo, potranno mettersi a disposizione del nuovo progetto.
Franco Graziola