Giunta in trasferta al Villaggio

Giunta in trasferta al Villaggio
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Se doveva essere un banco di prova la giunta Gentile (assente il solo Roberto Pella) ne è uscita con la promozione in tasca. La seduta pubblica al Villaggio La Marmora di giovedì sera ha permesso ai cittadini di esporre i problemi che riguardano il quartiere e ai politici di rispondere e prendere impegni per risolverli. Dalle mense alla viabilità, dalle asfaltature ai problemi legati alle case popolari, dai servizi sociali alle piste ciclabili ne è uscito uno spaccato a 360 gradi che ha dettato l’agenda degli impegni amministrativi di Gentile e soci per i prossimi due anni di legislatura.

Salone parrocchiale.  Erano in più di 150 assiepati nel salone parrocchiale di via Dorzano i cittadini del Villaggio. Agguerriti all’inizio, abbastanza rassicurati al termine della serata. Ha aperto le danze il sindaco che ha spiegato i motivi degli aumenti dei servizi a domanda individuale «dovuti al difficile momento economico del paese e ai minori trasferimenti provenienti dal Governo» e sulla buona volontà degli amministratori «impegnati pancia a terra a risolvere i problemi della città e a ridisegnarla». Poi, da perfetto anchorman, “armato” di microfono ha moderato con maestria la serata, facendo parlare i cittadini e facendo rispondere gli assessori sui temi specifici sollevati.

Il caro mensa.  Il ritocco verso l’alto delle tariffe dei pasti in mensa nelle scuole è stato l’argomento più gettonato. Federico Sbrana, senza polemizzare, ha fatto tre proposte per il prossimo anno scolastico. «Premesso che non trovo giusto che si cambino le tariffe ad anno scolastico iniziato - ha sottolineato - vorrei chiedere che da settembre si possano praticare tre opzioni. I genitori devono essere liberi di lasciare i bambini in mensa, oppure di portarli a casa per il pranzo e riportarli a scuola per l’inizio delle lezioni pomeridiane, o ancora di consentire ai bambini di recarsi a scuola con il pranzo preparato a casa. Chi ha tre figli come me deve convivere con aumenti importanti». Alla domanda ha risposto direttamente Gentile che ha avallato le prime due ipotesi, mentre per la terza ha espresso qualche dubbio «perché potrebbe essere psicologicamente dannoso per loro che sarebbero costretti a mangiare magari pane e prosciutto mentre gli altri pasteggiano con primo, secondo e altro. In più il pasto caldo per i bambini è l’ideale».

Viabilità e asfaltature.  Un residente si è poi lamentato della condizione di via Delle Puglie «dove manca il catrame da quarant’anni» ha spiegato. L’assessore ai lavori pubblici Andrea Delmastro ha promesso di verificare lo stato della strada e se necessario «di procedere con l’asfaltatura appena le risorse economiche lo permetteranno ma non oltre la legislatura». Più complessa la situazione di via Cajani dove il transito di mezzi pensanti e di pullman non è ben visto dai residenti. «C’è anche un’ordinanza del sindaco Gianluca Susta che vieta il passaggio - ha ribadito un cittadino - ma nessuno controlla e i mezzi continuano a transitare». Il sindaco si è impegnato a trasmettere la segnalazione al comandante della polizia municipale. Altre criticità sono state evidenziate per gli attraversamenti pedonali di via Rosselli e in altre zone della città. «Li illumineremo meglio - ha spiegato l’assessore alla viabilità Andrea Gibello - in più siamo in attesa di capire, insieme alla Prefettura, se potremo piazzare alcuni autovelox fissi in punti strategici della città per far rispettare i limiti».

Il lavoro. Non sono mancate neppure le richieste di aiuto per trovare un lavoro, avanzate da più presenti. «Capiamo perfettamente la situazione - ha risposto il sindaco - e cercheremo di farci portavoce del problema anche se il Comune di Biella non ha tra le sue competenza quella occupazionale».

Gli stipendi degli amministratori.  Conclusione con il botto quando si è discusso degli stipendi degli assessori. «Ce li siamo ridotti del 30 per cento per senso di responsabilità» hanno spiegato dal tavolo della giunta. «Il Babi al processo ha detto che ne basterebbero quattro di assessori per governare Biella - ha risposto in modo ironico una signora dal pubblico. Io non so se quattro siano sufficienti, ma dieci mi paiono decisamente troppi». Poi l’invito al sindaco «di lasciare almeno uno dei due incarichi, o quello di preside o quello di sindaco, per liberare un posto di lavoro». Quando si parla di soldi e stipendi il sentimento dell’antipolitica vince in qualsiasi consesso popolare. A poco servono le spiegazioni degli amministratori che parlano di responsabilità del ruolo, di tempo sottratto alla propria occupazione principale o di quant’altro. Meglio fare spallucce e chiudere l’assemblea. Che, nonostante le polemiche finali è filata via liscia come l’olio, senza essere neppure scalfita degli interventi dei consiglieri di minoranza Diego Presa e Sergio Leone, pronti a contestare le scelte, soprattutto in materia di aumenti, compiuti dall’amministrazione Gentile.

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