Mobilitazione

Gioco d’azzardo, 38 comuni biellesi contro la modifica della legge. Sabato flash mob in città

La rete dei comuni biellesi di Avviso Pubblico e Libera Biella - NomafieBiella saranno accanto a Caritas nell’evento “Slotmob” promosso sabato 10 luglio in piazza Fiume a Biella dalla 17.00 alle 19.00.

Gioco d’azzardo, 38 comuni biellesi contro la modifica della legge. Sabato flash mob in città
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Riprende nel Biellese il lavoro di sensibilizzazione promosso da varie realtà per contrastare il terzo tentativo della maggioranza della Giunta Cirio di cancellare la legge regionale sul gioco d’azzardo. Legge in vigore dal 2016 che ha solo un obbiettivo: quello di regolamentare (non proibire) le modalità di accesso dei cittadini al gioco d’azzardo in Piemonte tutelando le fasce deboli ed i minori.

Gioco d’azzardo

“La maggioranza del Consiglio regionale - si legge in un comunicato di Libera Biella -  è riunita ad oltranza per approvare una sanatoria sconsiderata che, va detto, va incontro a quanto le lobby del gioco d’azzardo chiedono da tempo.

In queste settimane nelle commissioni consiliari sono stati auditi i pareri sia di chi si sta opponendo a questa modifica sia di chi è favorevole. Sono stati ascoltati centri di ricerca, magistrati, forze inquirenti, rappresentanti dei medici che lavorano a stretto contatto con i casi di dipendenza da gioco, realtà impegnate contro il sovraindebitamento e l’usura.

Tutti hanno sollevato timori e forti perplessità invitando il Consiglio a non modificare la legge attuale. Ma a quanto pare, per la Giunta Cirio le preoccupazioni di Caritas Diocesana, Società Italiana Tossicodipendenze, Fondazione Antiusura, Libera, Avviso Pubblico, Gruppo Abele,Focolarini, Azione Cattolica, ma soprattutto delle Asl e dei Serd, dei Sindaci e della Guardia di Finanza non contanonulla.

La Giunta Cirio è pronta a far passare norme grazie alle quali si modifica il distanziometro, si annulla l’effetto retroattivo della legge del 2016, si stravolgono gli orari di apertura, si limitano i poteri dei Sindaci riducendo gli strumenti di prevenzione e di controllo sul proprio territorio che la vigente legge a loro riconosce, dimenticando che sono gli amministratori locali che fronteggiano, in prima battuta, gli effetti del gioco d’azzardo patologico. Non solo,ma chi dal 2016 ad oggi non si è adeguato alla legge 9 del 2016 e alle regole sui distanziometri potrà uscire dall'illegalità e restare al proprio posto.

Un’urgenza incomprensibile, in un momento di crisi sanitaria, economica e sociale. Questa azione politica avrà come effetto diretto l’aumento vertiginoso dell’offerta di gioco nella nostra Regione con tutti i rischi (sociali, patologici, sanitari) connessi.

E’ lecito domandarsi a che gioco sta giocando la Regione Piemonte?

E’ lecito domandarsi perchè si scommette sulla fragilità delle persone e sulla salute dei piemontesi?

E’ lecito domandarsi se questa è davvero la priorità economica della nostra regione?

Lasciamo la risposta alla coscienza dei cittadini!!!”

Non contro ma per

Esiste, forse, un problema connesso ai posti di lavoro che, secondo alcuni istituti di ricerca, con la legge del 2016, sarebbero andati persi, secondo altri quelli persi sono pochi. Le posizioni al riguardo sono molto divergenti.

“Ammettendo - si legge ancora nella nota stampa - per un momento, che i dati sui posti di lavoro persi corrispondano al vero, un buon amministratore potrebbe concentrarsi congiuntamente sulla protezione delle fasce a rischio e sulla promozione di forme alternative di lavoro che possano assorbire gli operatori del comparto convertendone gli obiettivi economici senza metterli in contrasto con quelli etici e sociali.

E questo lo dicono tre vescovi: Marco Arnolfo, delegato per la pastorale sociale e lavoro, Piero Del Bosco (Caritas) e Marco Brunetti (pastorale della salute). I quali, insieme, hanno preso posizione in difesa dell’attuale legge sul gioco d’azzardo in Piemonte.

Pochi giorni fa Federico Borgna e Roberto Montà, rispettivamente sindaci di Cuneo e Grugliasco e presidenti di Ali (Autonomie locali italiane) e Avviso pubblico, insieme ad altri 120 sindaci di ogni colore politico, compresi il Comune di Torino e 38 comuni del biellese, hanno avanzato una proposta di mediazione sul tema gioco d’azzardo che prevede la proroga fino al 2023 per le aziende che non si sono ancora messe in regola, salva il distanziometro e mantiene in capo ai Sindaci la possibilità di approvare regolamenti restrittivi per gli orari di accensione. Proposta condivisa in pochi giorni da numerosissimi amministratori locali ma purtroppo totalmente inascoltata: non solo ma la Giunta regionale si avvia a sancire il ritorno delle macchinette addirittura nei bar.

Cosa nasconde questa fretta? Chi sta tutelando la Regione?”.

La manifestazione

Per questi motivi a Torino martedì 6 luglio di fronte a Palazzo Lascaris si è tenuta una manifestazione promossa da Libera, Gruppo Abele, Acli, sindacati, Movimento dei consumatori, Avviso Pubblico; Slotmob e tanti altri ancora.

Don Luigi Ciotti, presidente di Libera e fondatore del Gruppo Abele, presente alla manifestazione ha con forza affermato: "Noi non abbiamo etichette politiche ma abbiamo il dovere di denunciare quello che sta accadendo. Il Piemonte è stata l'unica regione in Italia che aveva avuto il coraggio, con la legge del 2016, di mettere dei paletti per arginare le dipendenze che sono in crescita nel nostro Paese e ora questa nuova legge li toglie: non possiamo essere complici di una legge che gioca sulla pelle delle persone. E' ora di dire basta: serve una rivoluzione che parta dalle nostre coscienze”.

Raccolta firme

Per questo la rete dei comuni biellesi di Avviso Pubblico e Libera Biella - NomafieBiella saranno accanto a Caritanell’evento “Slotmob” promosso sabato 10 luglio in piazza Fiume a Biella dalla 17.00 alle 19.00.

“Per ribadire - si legge nella nota- insieme il nostro NO alla liberalizzazione del gioco d'azzardo che la regione Piemonte sta discutendo in questi giorni a Torino.

Per confermare che stiamo con i trentotto Sindaci del Biellese per tenere lontani dai luoghi sensibili (scuole, centri estivi, centri anziani, parrocchie, ecc. ecc ) il gioco d'azzardo.

Per ribadire che è vero che un bar senza slot ha più spazio per le persone.

Per ricordare che l’azzardo crea dipendenze e rovina moltefamiglie.

Aderiamo all’aperitivo in un bar senza slot: per sostenere un’economia sana e per promuovere il gioco positivo”.

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