Giletti: un anno in Rai, poi si vedrà
Massimo Giletti passa a Mediaset. Anzi, resta in Rai. Almeno per un altro anno. Nelle scorse settimane si sono moltiplicate voci di un suo possibile passaggio alla concorrenza, tra annunci e smentite mai del diretto interessato, che sulla vicenda preferisce mantenere un basso profilo e tacere. «Ognuno ha la sua verità e la mia non intendo raccontarla - dice il presentatore biellese, da dodici anni conduttore dell'“Arena” - anche perché non mi sembra corretto, da un punto di vista deontologico, parlare dei retroscena. Per me è difficile lasciare un’azienda nella quale sono cresciuto e ho trascorso metà della mia vita: in questi anni ho dato molto alla Rai, ma anche la Rai ha dato molto a me. Al momento posso solo confermare che resterò qui ancora per un anno. Poi si vedrà». Di che cosa si occuperà? Avrà finalmente un programma tutto suo in prima serata?«Di questo preferisco non parlare. Non ancora».Ma almeno una piccola anticipazione... I soliti “beninformati” dicono che sarà di nuovo al timone dell'“Arena”.«Certo che ci sarò. “L’Arena” ha riscosso un successo senza eguali e anche in quest'ultima stagione che sta per concludersi ha fatto registrare 4 milioni di telespettatori, con uno share di oltre il 22%, tuttora in crescita. Rimane ancora qualche puntata, prima del finale di stagione. E poi sono previste alcune puntate speciali che andranno in onda nel mese di giugno».Tornerà a presentare anche quest'anno “Una voce per Padre Pio”?«Ho scelto di non farlo. E’ chiaro che è sempre un dispiacere dover rinunciare a qualcosa, ma ci sono momenti in cui le storie finiscono. Non credo che a luglio avrei ancora le energie necessarie per condurre quel programma».Chi ci sarà, dunque, al suo posto?«Alessandro Greco».Il premier Matteo Renzi, da buon fiorentino, si è rifiutato di indossare in tv la maglia per metà della Fiorentina e per metà della Juventus che lei, da grande tifoso bianconero, gli ha regalato quando lo ha intervistato all'“Arena”. Deluso?«Niente affatto. Quando, la volta precedente, avevo provato a regalargli la maglia della Juve, si era perfino rifiutato di toccarla... Ora invece l’ha toccata! La strategia della maglia “metà e metà” ha funzionato!».L’avrà anche toccata, ma non se l'è messa.«Renzi è pur sempre il presidente del consiglio: non ho mai pensato che potesse indossarla».Un’ultima domanda: come procede la vita privata?«In questo momento sono molto legato... al quinto scudetto consecutivo della Juve! Ebbene sì: la Signora è l’unica “donna” che non ho mai tradito».Lara Bertolazzi
Massimo Giletti passa a Mediaset. Anzi, resta in Rai. Almeno per un altro anno. Nelle scorse settimane si sono moltiplicate voci di un suo possibile passaggio alla concorrenza, tra annunci e smentite mai del diretto interessato, che sulla vicenda preferisce mantenere un basso profilo e tacere.
«Ognuno ha la sua verità e la mia non intendo raccontarla - dice il presentatore biellese, da dodici anni conduttore dell'“Arena” - anche perché non mi sembra corretto, da un punto di vista deontologico, parlare dei retroscena. Per me è difficile lasciare un’azienda nella quale sono cresciuto e ho trascorso metà della mia vita: in questi anni ho dato molto alla Rai, ma anche la Rai ha dato molto a me. Al momento posso solo confermare che resterò qui ancora per un anno. Poi si vedrà».
Di che cosa si occuperà? Avrà finalmente un programma tutto suo in prima serata?
«Di questo preferisco non parlare. Non ancora».
Ma almeno una piccola anticipazione... I soliti “beninformati” dicono che sarà di nuovo al timone dell'“Arena”.
«Certo che ci sarò. “L’Arena” ha riscosso un successo senza eguali e anche in quest'ultima stagione che sta per concludersi ha fatto registrare 4 milioni di telespettatori, con uno share di oltre il 22%, tuttora in crescita. Rimane ancora qualche puntata, prima del finale di stagione. E poi sono previste alcune puntate speciali che andranno in onda nel mese di giugno».
Tornerà a presentare anche quest'anno “Una voce per Padre Pio”?
«Ho scelto di non farlo. E’ chiaro che è sempre un dispiacere dover rinunciare a qualcosa, ma ci sono momenti in cui le storie finiscono. Non credo che a luglio avrei ancora le energie necessarie per condurre quel programma».
Chi ci sarà, dunque, al suo posto?
«Alessandro Greco».
Il premier Matteo Renzi, da buon fiorentino, si è rifiutato di indossare in tv la maglia per metà della Fiorentina e per metà della Juventus che lei, da grande tifoso bianconero, gli ha regalato quando lo ha intervistato all'“Arena”. Deluso?
«Niente affatto. Quando, la volta precedente, avevo provato a regalargli la maglia della Juve, si era perfino rifiutato di toccarla... Ora invece l’ha toccata! La strategia della maglia “metà e metà” ha funzionato!».L’avrà anche toccata, ma non se l'è messa.
«Renzi è pur sempre il presidente del consiglio: non ho mai pensato che potesse indossarla».
Un’ultima domanda: come procede la vita privata?
«In questo momento sono molto legato... al quinto scudetto consecutivo della Juve! Ebbene sì: la Signora è l’unica “donna” che non ho mai tradito».
Lara Bertolazzi