GENIUS LOCI 25 marzo, "carità" della Madonna

GENIUS LOCI <BR> 25 marzo, "carità" della Madonna
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Nella festa dell’Annunciazione, 25 marzo, a Biella veniva distribuita la “carità”, una particolare forma di elemosina consistente in pani di biada appositamente prodotti. Era una forma di pubblica elemosina, con cadenza annuale, a cui partecipava il Comune, ed era composta dal frutto di numerosi lasciti testamentari di benefattori biellesi che vincolavano gli eredi, per un certo tempo o in perpetuo, a offrire beni in denaro o in cereali per confezionare quei pani detti, appunto, “carità della Madonna”.
L’annuale distribuzione veniva fatta il 24 marzo, vigilia della festa, nello spazio cimiteriale antistante la chiesa di santo Stefano vecchio. Un’usanza che ha attraversato i secoli ed è rimasta in vigore fino all’erezione della chiesa di santa Maria Maggiore a cattedrale della nuova diocesi di Biella.

Abbiamo perso memoria di questo gesto concreto, per cui non conosciamo forme e fogge del pane; certamente un gesto di solidarietà, una carità da “mangiare”.
Un rito diffuso e partecipato che si ripeteva in diversi luoghi sacri, come “la carità” distribuita presso la millenria chiesetta di san Maurizio che sorge nella via per Candelo. In quell’occasione, ad essere distribuiti erano anche altri generi alimentari associati all’immancabile pane appositamente confezionato.
In territori prossimi al Biellese, è ancora in uso la distribuzione di “carità”, come i quintali di pane portati in processione su di un carro a buoi ad Asigliano, vicino a Vercelli, distribuiti, là come a Biella, nei pressi del cimitero dopo una spettacolare insolita corsa di quattro carri a cui sono aggiogate quattro coppie di buoi.

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