Frana di via Noche, finalmente i lavori

Frana di via Noche, finalmente i lavori
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PRAY - A undici mesi dalla frana che aveva travolto e ucciso Brunello Canuto Rosa, il 64enne commerciante in pensione morto lo scorso 12 novembre a Crevacuore, nel corso dell’alluvione che ha colpito l’intero territorio biellese, qualcosa - sul fronte ripristino della zona -  si sta muovendo. Già negli scorsi mesi sono stati fatti dei lavori di rimozione dei detriti, ma gli interventi più grossi partiranno soltanto nei prossimi mesi. 

PRAY - A undici mesi dalla frana che aveva travolto e ucciso Brunello Canuto Rosa, il 64enne commerciante in pensione morto lo scorso 12 novembre a Crevacuore, nel corso dell’alluvione che ha colpito l’intero territorio biellese, qualcosa - sul fronte ripristino della zona -  si sta muovendo. Già negli scorsi mesi sono stati fatti dei lavori di rimozione dei detriti, ma gli interventi più grossi partiranno soltanto nei prossimi mesi. 

«L’operazione - spiega il vicesindaco di Crevacuore Ermanno Raffo  -  interesserà due fronti: da una parte il rio Bodro, l’altro è quello della collina che sosteneva il luogo dove è avvenuta effettivamente la frana». Entrambi saranno finanziati interamente dalla Regione Piemonte. «Il primo  intervento - precisa Raffo -  ha un costo previsto di 54mila euro, mentre per il secondo, che dovrebbe avere una durata ci circa 30 mesi,  saranno spesi circa 169mila euro. I progetti saranno discussi - ma questo è solo un passaggio burocratico -  durante la prossima seduta di giunta comunale. Poi si procederà con l’assegnazione dell’appalto e i lavori potranno finalmente partire».

La frana risale al 12 novembre del 2014. Un enorme ammasso di terra si era staccato all’improvviso dalla collinetta che si affaccia verso via Noche, a Crevacuore. Brunello Canuto Rosa era morto sul colpo. Il vicino di casa, Marco Fava, 59 anni, era rimasto ferito. Aveva riportato un grave trauma toracico da schiacciamento ed era rimasto ricoverato per diverse settimane in ospedale. La frana, tonnellate di terra, fango, pietre ed alberi, aveva inoltre sepolto una legnaia e  sfondato le pareti  di due abitazioni (una di proprietà della figlia della vittima) invadendo garage e seminterrato.

Shama Ciocchetti

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