Festa, la Proloco si difende

Festa,<BR> la Proloco si difende
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Quaregna
La festa prevista per venerdi 3 agosto, tra un centinaio di giovani nel locale polivalente, poi annullata, ha innescato le prevedibili prese di posizione da parte di tutti quelli che ne sono stati coinvolti. In primo  luogo i dirigenti della Pro loco, che hanno in gestione il locale comunale.

Il presidente Christian Paldi e il segretario tesoriere Francesca DiFonzo, hanno vissuto gli antefatti ed erano presenti nella serata di venerdì. «Due mesi fa i ragazzi avevano affittato il locale per una festa tra di loro. Poi il tam tam su Facebook, con tanto di prevendita di biglietti di ingresso, ha triplicato  le adesioni, che da un centinaio sono diventate oltre trecento ed allertato la Siae, che infatti una settimana prima dell’evento mi ha contattato, visto che si annunciava la manifestazione con tanto di musica - spiegano i due -. A questo punto la festa non era più tra un gruppo di ragazzi ma da privata diventava un evento pubblico; ciò comporta tutta una serie di adempimenti, il permesso della commissione di vigilanza della comunità montana, con annessi pareri di Arpa, Asl e Vigili del fuoco; servono addetti antiincendio presenti durante la festa, addetti con attestati specifici, senza considerare gli obblighi fiscali. Ebbene tutto questo mancava».

L’alcool. Tanti i minorenni che avevano acquistato i biglietti e troppi gli alcolici che erano stati messi a disposizione dagli organizzatori. «E’ vero che il party non è mai cominciato ma ciò non esclude il fatto che l’alcool sia stato consumato sia prima della chiusura del polivalente, sia dopo - spiega  Christian Paldi -  perchè alcuni ragazzi avevano manomesso una finestra poi hanno aspettato la notte ed asportato oltre 20 bottiglie tra vodka, gin, spumante, sambuca e rhum.  Diversi testimoni oculari, possono confermare la presenza variegata e più che abbondante di alcolici all’interno del salone. Ma vorrei ricordare a tutti i genitori che il numero di alcolici conta poco. Che ci fossero state una lattina di birra o mille bottiglie di rum, la vendita di alcolici a minori è vietata per legge, figuriamoci poi se la stessa vendita è effettuata da minorenni».

Genitori sotto accusa.  «Il voler giustificare il comportamento di questi giovani ad ogni costo, da parte dei genitori, è allarmante - conclude Paldi - sono stati commessi degli illeciti, da un gruppo di ragazzi che non hanno ancora raggiunto la maggiore età, e l’unica preoccupazione di alcuni genitori, lungi dal pensare di impartire a questi ragazzi una qualche lezione di vita, è che l’immagine dei loro figli sia preservata ad ogni costo, anche al costo di mentire di fronte all’evidenza. Non abbiamo assistito a dimostrazioni di rispetto nei confronti di chi, quella notte, ha vigilato sull’incolumità e l’integrità dei loro figli, bensì di scherno, di rabbia e, addirittura, minacce. Capiamo l’impegno, il lavoro e l’enorme sacrificio che c’è dietro. Il nostro augurio a questi ragazzi è che, in un futuro, quando l’età glielo consentirà e con tutti i permessi in regola, possano ricominciare ad organizzare eventi, perchè una delle tante cose che mancano a questa provincia sono proprio le occasioni di divertimento, specie per i giovani».

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