«Faremo di tutto per tenerci l’Alberghiero»

«Faremo di tutto per tenerci l’Alberghiero»
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TRIVERO - Con le unghie e con i denti. E’ così che il gruppo di maggioranza dell’amministrazione triverese sta dimostrando di voler difendere uno dei più emblematici pezzi di storia del suo territorio. Oggetto di annunci di prossimo trasferimento da parte del presidente provinciale Emanuele Ramella Pralungo, l’Istituto alberghiero “Ermenegildo Zegna” rischia infatti di perdere la sua sede più prestigiosa, ma anche logisticamente impegnativa: il palazzo alle porte dell’Oasi, lungo la Panoramica voluta dal grande imprenditore triverese. Una sede di montagna a tutti gli effetti, che la Provincia ora ritiene più ragionevole spostare a quote meno alte (l’ipotesi sono i locali dell’ex istituto Motta, oggi sede staccata del Bona, dove si sarebbero già effettuati alcuni sopralluoghi per verificare l’idoneità degli spazi a disposizione), ma che il Comune di Trivero intende invece difendere a spada tratta. Intraprendendo se necessario - come il sindaco Mario Carli scrive - “tutte le strade possibili”.

A chiarire le intenzioni dell’amministrazione è uno scritto veicolato dal primo cittadino, nel quale si fanno presenti le eccezioni alla scelta provinciale: premettendo che quella del trasferimento è una  “decisione presa dalla Provincia senza nemmeno condividere con noi, il territorio e la famiglia Zegna il futuro della struttura”, Carli fa notare che “non si è tenuto  minimamente conto degli sforzi fatti a suo tempo dal Comune per aprire un istituto di quella portata, della sistemazione dello stabile (dato in comodato gratuito completo di arredi alla Provincia) della sistemazione e adeguamento nel tempo della struttura stessa”. L’amministrazione poi ricorda che “sono stati fatti sopralluoghi da parte  nostra e dei tecnici della famiglia Zegna, che stanno predisponendo una quantificazione reale della spesa per sistemare l’edificio, basata su indagini e studi approfonditi”: una disponibilità di cui “non è stata tenuta alcuna considerazione”, chiarisce. Il tutto in un quadro completamente privo di dati economici previsionali e di motivazioni chiare: “E’ davvero necessario per abbattere i costi trasferire la scuola a Mosso?”, chiede il primo cittadino. “Prima di prendere decisioni affrettate sulla collocazione degli edifici scolastici in generale - conclude la lettera -  occorrerebbe anche tener conto di più dei progetti formativi collegati con il territorio che si potrebbero realizzare per creare effettivamente una scuola su misura e di qualità”.

Veronica Balocco

TRIVERO - Con le unghie e con i denti. E’ così che il gruppo di maggioranza dell’amministrazione triverese sta dimostrando di voler difendere uno dei più emblematici pezzi di storia del suo territorio. Oggetto di annunci di prossimo trasferimento da parte del presidente provinciale Emanuele Ramella Pralungo, l’Istituto alberghiero “Ermenegildo Zegna” rischia infatti di perdere la sua sede più prestigiosa, ma anche logisticamente impegnativa: il palazzo alle porte dell’Oasi, lungo la Panoramica voluta dal grande imprenditore triverese. Una sede di montagna a tutti gli effetti, che la Provincia ora ritiene più ragionevole spostare a quote meno alte (l’ipotesi sono i locali dell’ex istituto Motta, oggi sede staccata del Bona, dove si sarebbero già effettuati alcuni sopralluoghi per verificare l’idoneità degli spazi a disposizione), ma che il Comune di Trivero intende invece difendere a spada tratta. Intraprendendo se necessario - come il sindaco Mario Carli scrive - “tutte le strade possibili”.

A chiarire le intenzioni dell’amministrazione è uno scritto veicolato dal primo cittadino, nel quale si fanno presenti le eccezioni alla scelta provinciale: premettendo che quella del trasferimento è una  “decisione presa dalla Provincia senza nemmeno condividere con noi, il territorio e la famiglia Zegna il futuro della struttura”, Carli fa notare che “non si è tenuto  minimamente conto degli sforzi fatti a suo tempo dal Comune per aprire un istituto di quella portata, della sistemazione dello stabile (dato in comodato gratuito completo di arredi alla Provincia) della sistemazione e adeguamento nel tempo della struttura stessa”. L’amministrazione poi ricorda che “sono stati fatti sopralluoghi da parte  nostra e dei tecnici della famiglia Zegna, che stanno predisponendo una quantificazione reale della spesa per sistemare l’edificio, basata su indagini e studi approfonditi”: una disponibilità di cui “non è stata tenuta alcuna considerazione”, chiarisce. Il tutto in un quadro completamente privo di dati economici previsionali e di motivazioni chiare: “E’ davvero necessario per abbattere i costi trasferire la scuola a Mosso?”, chiede il primo cittadino. “Prima di prendere decisioni affrettate sulla collocazione degli edifici scolastici in generale - conclude la lettera -  occorrerebbe anche tener conto di più dei progetti formativi collegati con il territorio che si potrebbero realizzare per creare effettivamente una scuola su misura e di qualità”.

Veronica Balocco

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