Falsificava carte di credito: denunciato
(19 set) I militari del nucleo polizia tributaria della Guardia di finanza di Biella hanno condotto un’importante operazione nell’ambito delle truffe telematiche. In seguito ad una denuncia contro ignoti presentata agli uffici del reparto, gli investigatori del tenente colonnello Paolo Maurizio Cianciotta hanno individuato un insospettabile professionista biellese, scopertosi poi amante delle belle auto e dei viaggi all’estero. I militari del nucleo polizia tributaria della Guardia di finanza di Biella hanno condotto un’importante operazione nell’ambito delle truffe telematiche. In seguito ad una denuncia contro ignoti presentata agli uffici del reparto, gli investigatori del tenente colonnello Paolo Maurizio Cianciotta hanno individuato un insospettabile professionista biellese, scopertosi poi amante delle belle auto e dei viaggi all’estero. Il giovane di 35 anni, consulente finanziario, proprio sfruttando la sua professione, si appropriava di dati sensibili di clienti che acquisiva durante lo svolgimento della sua attività lavorativa. Questi dati venivano in seguito artificiosamente rielaborati in modo da creare nuove identità che poi utilizzava per accedere a servizi finanziari telematici. L’abile truffatore con questa modalità si procurava così una serie di carte di credito con “plafond” elevati, ottenute dai vari istituti di credito in seguito alla presentazione di dichiarazioni dei redditi modificate ad arte. Le carte venivano quindi “spremute” ricavandone contante dai vari distributori automatici sparsi in tutta la penisola.
L’operazione, coordinata dalla locale procura, permetteva, attraverso perquisizioni, di rinvenire tre carte di credito “Gold”, una carta di credito “Black”, una carta di credito ricaricabile, un bancomat, due conti correnti telematici ed un Telepass tutti intestati ad individui la cui identità era stata creata appositamente. Inoltre, venivano posti sotto sequestro 3mila euro in contanti, parte dei proventi della truffa.
Durante l’esame delle apparecchiature informatiche sequestrate, tra le quali il personal computer portatile con i collegamenti ai conti bancari, venivano rinvenuti e posti sotto sequestro i files contenenti le sequenze di falsificazione dei documenti di identità utilizzati per l’apertura dei rapporti bancari.
I militari sono tuttora impegnati a verificare se ci siano ulteriori istituti di credito coinvolti dalla truffa che, nell’arco di pochi mesi ha “reso” al consulente oltre 50mila euro.
19 settembre 2009