«Esigete un orientamento migliore»

BIELLA - È un mea culpa ripetuto, quello di Pietro Ichino. Ammesso, a nome della passata generazione, di fronte agli studenti biellesi che, ieri mattina, si sono presentati con i loro insegnanti, per prestare ascolto alla riflessione proposta dal noto giurista, componente dell’undicesima Commissione "Lavoro e previdenza sociale” del Senato, nonché professore di Diritto del Lavoro all’Università di Milano, invitato a Biella dai colleghi senatori del Pd Nicoletta Favero e Gianluca Susta e introdotto da Ermanno Rondi, responsabile del Gruppo tecnico su formazione professionale e alternanza scuola-lavoro di Confindustria.
Un mea culpa ripetuto, ma che non si ferma alla mera considerazione e che apre, invece, uno squarcio su ciò che è possibile “recuperare”, per consentire la riconquista di tempo prezioso, su un pesante ritardo tutto italiano, che ha un solo significato: l’accesso al mondo del lavoro per i giovani, sui quali pesa quel 39,2 per cento di disoccupazione (dati Istat di luglio), attraverso un migliore orientamento scolastico e professionale e l’alternanza scuola-lavoro.
Giovanna Boglietti
BIELLA - È un mea culpa ripetuto, quello di Pietro Ichino. Ammesso, a nome della passata generazione, di fronte agli studenti biellesi che, ieri mattina, si sono presentati con i loro insegnanti, per prestare ascolto alla riflessione proposta dal noto giurista, componente dell’undicesima Commissione "Lavoro e previdenza sociale” del Senato, nonché professore di Diritto del Lavoro all’Università di Milano, invitato a Biella dai colleghi senatori del Pd Nicoletta Favero e Gianluca Susta e introdotto da Ermanno Rondi, responsabile del Gruppo tecnico su formazione professionale e alternanza scuola-lavoro di Confindustria.
Un mea culpa ripetuto, ma che non si ferma alla mera considerazione e che apre, invece, uno squarcio su ciò che è possibile “recuperare”, per consentire la riconquista di tempo prezioso, su un pesante ritardo tutto italiano, che ha un solo significato: l’accesso al mondo del lavoro per i giovani, sui quali pesa quel 39,2 per cento di disoccupazione (dati Istat di luglio), attraverso un migliore orientamento scolastico e professionale e l’alternanza scuola-lavoro.
Giovanna Boglietti