Muore ad appena 44 anni vicepresidente del Su Nuraghe
(12 apr) E’ morto all’età di 44 anni, Enrico Maolu (nella foto), sardo di origine, biellese di adozione, per dieci anni vicepresidente del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, componente della Polisportiva Borgo Antico nonché del Gruppo storico del carnevale della Città di Biella con le maschere Gipin e Catlina. Ed è proprio il Gipin, alias Ermanno Caneparo, con un groppo di tristezza in gola, a descrivere il giovane uomo come «amico sincero, uno di noi, che ha sempre tenuto duro nonostante i problemi di salute. E’ per tutti noi una grossa perdita...». Stamattina alle 10, Enrico Maolu è stato salutato nel cortile della sua abitazione di via Domenico Vallino 3, al Monte Piazzo. Enorme l'afflusso di persone. (12 apr) E’ morto all’età di 44 anni, Enrico Maolu (nella foto), sardo di origine, biellese di adozione, per dieci anni vicepresidente del Circolo Culturale Sardo Su Nuraghe, componente della Polisportiva Borgo Antico nonché del Gruppo storico del carnevale della Città di Biella con le maschere Gipin e Catlina. Ed è proprio il Gipin, alias Ermanno Caneparo, con un groppo di tristezza in gola, a descrivere il giovane uomo come «amico sincero, uno di noi, che ha sempre tenuto duro nonostante i problemi di salute. E’ per tutti noi una grossa perdita...». Stamattina alle 10, Enrico Maolu è stato salutato nel cortile della sua abitazione di via Domenico Vallino 3, al Monte Piazzo. Enorme l'afflusso di persone. La salma è quindi proseguita per il tempio crematorio di Aosta. Enrico lascia nel dolore il padre Carmelo, la madre Maria, la sorella Irene e i due nipoti. «Il suo cuore, forte e generoso, batteva ancora più forte per la Sardegna, sua terra di origine - rimarca Battista Saiu, presidente del Su Nuraghe e suo fraterno amico -. Era profondamente sensibile ai bisogni dei più deboli: sosteneva in modo concreto i bambini poveri e orfani dell’India, per dare loro cibo e istruzione, coinvolgendo nella raccolta fondi l’Associazione dei Sardi di Biella...». Non era battezzato e aveva come nome spirituale “Suriananda”, Beatitudine del Sole. Eppure tutto il ricavato delle raccolte di fondi, era solito consegnarlo personalmente nelle mani di Padre Georg, della Missione Salesiana Don Bosco di Bangalore, nell’India del sud, a Maria Giuditta, rosminiana, e in favore dei bambini della scuola primaria induista di Khajuraho, nell’India del nord. Persona buona, precisa, puntigliosa, Enrico Maolu ha inoltre partecipato all’allestimento di tutte le mostre e le iniziative organizzate dal Su Nuraghe nonché alle operazione di restauro del monumento a Dolcino sul Monte Massaro, con la Casa di studi dolciniani, allora presieduta da Gustavo Buratti.
12 aprile 2010