“Emergenza freddo”, 20 posti per i senza tetto

“Emergenza freddo”, 20 posti per i senza tetto
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BIELLA - E’ partito giovedì notte, con i primi dieci utenti, il progetto “Emergenza freddo” che ha visto per il quarto anno consecutivo scendere in campo diversi enti pubblici e associazioni per dare una mano a chi vive a Biella ma non ha una dimora. Secondo le stime, sul nostro territorio vi sono più di venti persone che abitualmente vivono all’addiaccio.

Soprattutto nel periodo invernale, con le temperature che si fanno più rigide, hanno bisogno di un pasto caldo da consumare, di un luogo dove poter andare di giorno, dove potersi lavare, dove poter dormire di notte. Ecco che, dunque, grazie all’iniziativa di “accoglienza plurale” e al progetto “Emergenza freddo”, si cerca di dare una risposta a questi bisogni. I destinatari, come detto, sono le persone senza tetto presenti sul territorio della Provincia di Biella.

Da giovedì sono stati approntati venti posti all’interno del Belletti Bona, ceduto dalla cooperativa Anteo. «Grazie ai soci lavoratori – ha spiegato l’assessore ai servizi sociali del Comune di Biella, Francesca Salivotti – siamo riusciti ad aprire qualche giorno in anticipo il centro. Si sono infatti “autotassati” per reperire i fondi per anticipare l’apertura». La questione economica diventa fondamentale. Perché per tenere aperto il centro di accoglienza del Belletti Bona fino al 14 marzo, servono 35mila euro. «Attualmente - ha aggiunto Salivotti – possiamo contare su 15mila euro investiti dalla Fondazione Cassa di Risparmio, e 7mila da Comune di Biella, Consorzi Iris e Cissabo, Caritas e Croce Rossa di Biella. Contiamo di reperire i 13mila euro mancanti attraverso una raccolta fondi che sarà avviata sul territorio». Chi vuole contribuire può già farlo, con un bonifico al seguente Iban: It 66B060902230000001389 0039.

«Cambiano anche le regole di accesso - ha sottolineato il presidente dell’Iris, Paolo Gallana - La precedenza verrà infatti data a chi ha problemi di salute e a chi vive sul territorio biellese da più di sei mesi. Poi la struttura potrà ospitare anche gli altri, fino ad esaurimento posti».

Durante la prima notte erano presenti, come detto, una decina di persone, tra cui sei pakistani giunti a Biella proprio negli ultimi giorni, che prima dormivano all’aperto.

«Il sistema di accoglienza dei migranti - ha poi concluso don Giovanni Perini della Caritas - è ormai super affollato. Abbiamo 48 migranti nell’ex Atap e 58 persone ospiti in strutture della Caritas, come ad esempio le parrocchie».

Enzo Panelli

BIELLA - E’ partito giovedì notte, con i primi dieci utenti, il progetto “Emergenza freddo” che ha visto per il quarto anno consecutivo scendere in campo diversi enti pubblici e associazioni per dare una mano a chi vive a Biella ma non ha una dimora. Secondo le stime, sul nostro territorio vi sono più di venti persone che abitualmente vivono all’addiaccio.

Soprattutto nel periodo invernale, con le temperature che si fanno più rigide, hanno bisogno di un pasto caldo da consumare, di un luogo dove poter andare di giorno, dove potersi lavare, dove poter dormire di notte. Ecco che, dunque, grazie all’iniziativa di “accoglienza plurale” e al progetto “Emergenza freddo”, si cerca di dare una risposta a questi bisogni. I destinatari, come detto, sono le persone senza tetto presenti sul territorio della Provincia di Biella.

Da giovedì sono stati approntati venti posti all’interno del Belletti Bona, ceduto dalla cooperativa Anteo. «Grazie ai soci lavoratori – ha spiegato l’assessore ai servizi sociali del Comune di Biella, Francesca Salivotti – siamo riusciti ad aprire qualche giorno in anticipo il centro. Si sono infatti “autotassati” per reperire i fondi per anticipare l’apertura». La questione economica diventa fondamentale. Perché per tenere aperto il centro di accoglienza del Belletti Bona fino al 14 marzo, servono 35mila euro. «Attualmente - ha aggiunto Salivotti – possiamo contare su 15mila euro investiti dalla Fondazione Cassa di Risparmio, e 7mila da Comune di Biella, Consorzi Iris e Cissabo, Caritas e Croce Rossa di Biella. Contiamo di reperire i 13mila euro mancanti attraverso una raccolta fondi che sarà avviata sul territorio». Chi vuole contribuire può già farlo, con un bonifico al seguente Iban: It 66B060902230000001389 0039.

«Cambiano anche le regole di accesso - ha sottolineato il presidente dell’Iris, Paolo Gallana - La precedenza verrà infatti data a chi ha problemi di salute e a chi vive sul territorio biellese da più di sei mesi. Poi la struttura potrà ospitare anche gli altri, fino ad esaurimento posti».

Durante la prima notte erano presenti, come detto, una decina di persone, tra cui sei pakistani giunti a Biella proprio negli ultimi giorni, che prima dormivano all’aperto.

«Il sistema di accoglienza dei migranti - ha poi concluso don Giovanni Perini della Caritas - è ormai super affollato. Abbiamo 48 migranti nell’ex Atap e 58 persone ospiti in strutture della Caritas, come ad esempio le parrocchie».

Enzo Panelli

 

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