Elvo, sindaci contro Consorzio
Giovedì si sono riuniti in Comunità montana Valle dell’Elvo i sindaci interessati al discusso progetto proposto dal Consorzio di bonifica della Baraggia biellese e vercellese, riguardante una presa idrica sul torrente Elvo.
Lo studio dei professionisti. Assenti solo i sindaci di Zimone, Zubiena e Muzzano, sotto la presidenza di Gino Fussotto due professionisti incaricati di studiare la compatibilità del prelievo idrico dal torrente hanno presentato il loro studio tecnico e scientifico, e hanno risposto alle domande e alle perplessità degli amministratori pubblici. Paolo Mosca, docente presso l’Università di Torino e il cui nome è noto per la conoscenza approfondita del territorio Biellese, e Marco Orsi, geologo dell’Università torinese, hanno valutato l’opera in questione sotto l’aspetto ingegneristico, ma considerando anche i risvolti sociali, culturali, ambientali e geologici del progetto.
L’analisi dei dati. «La posizione dei professionisti è stata corretta e apprezzata dai sindaci - ha commentato Gino Fussotto - perché non hanno escluso la possibilità di realizzazione dell’opera, ma hanno fornito una quantità di dati reali su cui riflettere, tale da mettere in serio dubbio la sua utilità. In particolare ci hanno fornito i dati sulla reale portata di acqua dell’Elvo e dell’Ingagna. Paolo Mosca ha evidenziato che la condizione di “troppo pieno”, per cui si consentirebbe di scaricare l’acqua eccedente, coinciderebbe con il “troppo pieno” della diga sull’Ingagna, che a sua volta dovrebbe scaricare la piena in arrivo». A queste eccezioni durante la riunione è stata data anche una soluzione tecnica di fattibilità, ma i giorni in cui si potrebbe prelevare effettivamente l’acqua alla resa dei conti risulterebbero così pochi da rendere inaccettabile la somma da spendere per la realizzazione del passante idrico.
La gestione dell’acqua. Dalla riflessione è emerso anche il problema della gestione pubblica o privata dell’acqua, dato dalle modifiche che verrebbero apportate al progetto del Consorzio Barggia, con paratie da spostare e da controllare per evitare danni ambientali e paesaggistici. «La decisione finale della riunione dai sindaci non è stata una presa di posizione politica, ma una decisione scaturita da molteplici fattori» ha specificato il presidente.
Il parere negativo dei sindaci. I motivi si identificano nel fatto che l’opera non sia stata richiesta dal territorio e che manca di sostenibilità sia da un punto di vista economico sia di utilità diretta per la zona. Inoltre la proposta progettuale è molto diversa rispetto alla reale situazione del territorio e gli studi geologici effettuati sono allo stato dell’arte ancora carenti, soprattutto per quanto riguarda le falde acquifere a valle. «Ulteriori sondaggi per valutare geologicamente la zona avrebbero dei costi proibitivi, per cui lo studio geologico si è attenuto alla morfologia del terreno» ha detto Fussotto. Tutti i sindaci si sono detti favorevoli a mantenere le risorse idriche in Valle Elvo, evitando nel contempo le criticità dovute alla realizzazione dell’opera che avrebbe un notevole impatto ambientale, soprattutto la strada di accesso al passante idrico, che sconvolgerebbe il paesaggio, senza ricadute positive sulla vallata.