Ecco la prima unione civile

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MOTTALCIATA - Un turbinio di emozioni alla cerimonia della prima unione civile del Biellese: quella tra Renato Gibba, 57 anni, e Denis Richarme, 52. Gioia e commozione hanno fatto da padrone a questa celebrazione che, oltre a segnare la vita di due persone, è entrata nella storia. Un raduno intimo, quello di ieri mattina: parenti e amici si sono trovati alle 11 davanti al Municipio di Mottalciata per accompagnare gli innamorati verso la realizzazione del loro sogno. La cerimonia è stata celebrata dal vicesindaco di Mottalciata Giancarlo Poli, amico di Renato e Denis da 30 anni, che per l'occasione ha scritto e dedicato loro una poesia intitolata “Librarsi”, recitata dallo stesso prima dell’ufficiale istituzionalizzazione dell’unione. «Questo è un perfetto esempio di come la burocrazia accompagni i sentimenti», ha affermato il vicesindaco.

Sono stati numerosi gli interventi avvenuti durante il rito: tra quelli di amici e famigliari e dell’emozionatissima mamma di Renato, 87 anni, che condivide la gioia di suo figlio e del suo compagno, spicca quello da parte dei membri dell’associazione Agedo (Associazione Genitori di Omosessuali), felici del traguardo raggiunto dalla coppia. «L’abbiamo fatto sia per noi», sostiene Denis, «sia per dare un segnale. Le leggi si possono anche concretizzare e noi abbiamo voluto dimostrarlo». «Conviviamo da anni ormai» interviene Renato, «ho sempre avuto premura di circondare la nostra abitazione di alte siepi. Denis subito non capiva il perché di questa mia bizzarra decisione: lo facevo per proteggere il nostro amore, così da avere un luogo sicuro in cui poterlo abbracciare, baciare. Amare. Non abbiamo mai subito alcun tipo di discriminazione, ma immaginate come ci si possa sentire ad aver trovato la propria anima gemella e ad avere il timore di scambiarsi gesti affettuosi in pubblico o, più burocraticamente parlando, di non poterla tutelare». Una sudata conquista che, dopo anni, è stata raggiunta dalla coppia, insieme dal 1991. «Non ci saranno grossi cambiamenti nella nostra vita, conviviamo da anni», continuano. Ed è anche per questo che i due, al posto dei regali, hanno preferito chiedere agli invitati delle offerte, nelle loro possibilità, da devolvere in beneficenza a “La mensa del pane quotidiano” e a “Mondi senza frontiere”. I ringraziamenti dei due compagni vanno ai famigliari e agli amici per il loro supporto e la loro partecipazione, al Parlamento per l'approvazione della legge e al Comune di Mottalciata che, dopo la loro richiesta delle nozze spedita l’11 luglio, si è subito adoperato per realizzare la cerimonia e attuarla, così, meno di un mese dopo.
Prendere posizione e far sentire la propria voce: questo è sicuramente l'obiettivo di Renato e Denis, che hanno scelto di rappresentare la loro linea di pensiero proprio in occasione della cerimonia di ieri, con la lettura del sermone “Prima vennero…” del pastore Martin Niemöller, contro l'apatia politica degli intellettuali tedeschi di fronte all’ascesa del nazismo, le cui parole restano attuali anche a decenni di distanza: “Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare.”
Clarissa Scarlatta

MOTTALCIATA - Un turbinio di emozioni alla cerimonia della prima unione civile del Biellese: quella tra Renato Gibba, 57 anni, e Denis Richarme, 52. Gioia e commozione hanno fatto da padrone a questa celebrazione che, oltre a segnare la vita di due persone, è entrata nella storia. Un raduno intimo, quello di ieri mattina: parenti e amici si sono trovati alle 11 davanti al Municipio di Mottalciata per accompagnare gli innamorati verso la realizzazione del loro sogno. La cerimonia è stata celebrata dal vicesindaco di Mottalciata Giancarlo Poli, amico di Renato e Denis da 30 anni, che per l'occasione ha scritto e dedicato loro una poesia intitolata “Librarsi”, recitata dallo stesso prima dell’ufficiale istituzionalizzazione dell’unione. «Questo è un perfetto esempio di come la burocrazia accompagni i sentimenti», ha affermato il vicesindaco.

Sono stati numerosi gli interventi avvenuti durante il rito: tra quelli di amici e famigliari e dell’emozionatissima mamma di Renato, 87 anni, che condivide la gioia di suo figlio e del suo compagno, spicca quello da parte dei membri dell’associazione Agedo (Associazione Genitori di Omosessuali), felici del traguardo raggiunto dalla coppia. «L’abbiamo fatto sia per noi», sostiene Denis, «sia per dare un segnale. Le leggi si possono anche concretizzare e noi abbiamo voluto dimostrarlo». «Conviviamo da anni ormai» interviene Renato, «ho sempre avuto premura di circondare la nostra abitazione di alte siepi. Denis subito non capiva il perché di questa mia bizzarra decisione: lo facevo per proteggere il nostro amore, così da avere un luogo sicuro in cui poterlo abbracciare, baciare. Amare. Non abbiamo mai subito alcun tipo di discriminazione, ma immaginate come ci si possa sentire ad aver trovato la propria anima gemella e ad avere il timore di scambiarsi gesti affettuosi in pubblico o, più burocraticamente parlando, di non poterla tutelare». Una sudata conquista che, dopo anni, è stata raggiunta dalla coppia, insieme dal 1991. «Non ci saranno grossi cambiamenti nella nostra vita, conviviamo da anni», continuano. Ed è anche per questo che i due, al posto dei regali, hanno preferito chiedere agli invitati delle offerte, nelle loro possibilità, da devolvere in beneficenza a “La mensa del pane quotidiano” e a “Mondi senza frontiere”. I ringraziamenti dei due compagni vanno ai famigliari e agli amici per il loro supporto e la loro partecipazione, al Parlamento per l'approvazione della legge e al Comune di Mottalciata che, dopo la loro richiesta delle nozze spedita l’11 luglio, si è subito adoperato per realizzare la cerimonia e attuarla, così, meno di un mese dopo.
Prendere posizione e far sentire la propria voce: questo è sicuramente l'obiettivo di Renato e Denis, che hanno scelto di rappresentare la loro linea di pensiero proprio in occasione della cerimonia di ieri, con la lettura del sermone “Prima vennero…” del pastore Martin Niemöller, contro l'apatia politica degli intellettuali tedeschi di fronte all’ascesa del nazismo, le cui parole restano attuali anche a decenni di distanza: “Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare.”
Clarissa Scarlatta

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