Ecco i dodici sindaci virtualmente eletti

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Ecco i dodici sindaci virtualmente eletti
In questi Comuni quasi un referendum
sul candidato  senza avversari

(14 mag) Il sabato 6 giugno, anziché il giorno di un’elezione comunale, per dodici paesi del Biellese, sarà l’occasione per un referendum: sì o no all’unico candidato che si è presentato. La parola agli elettori.

 

Ecco i dodici sindaci virtualmente eletti
In questi Comuni quasi un referendum
sul candidato  senza avversari

Quelli che hanno già vinto... O meglio, quelli che non hanno neanche un avversario tra loro e la vittoria. Per un pugno di uomini, e una donna, la poltrona di sindaco dista un solo voto valido, dopo aver raggiunto il quorum (50% degli aventi diritto, più uno), che in alcuni casi ha una soglia quasi da prefisso telefonico: qualche decina di preferenze o poco più. Troppo bravi per essere sfidati o troppo poco interesse per la politica nei loro comuni?  A volte entrambe le cose, con delle eccezioni. Forse però si tratta pure di realtà troppo piccole, nell’era della globalizzazione, per trovare candidati e risorse a sufficienza.

Il sabato 6 giugno, comunque, anziché il giorno di un’elezione comunale, per dodici paesi del Biellese, sarà l’occasione per un referendum: sì o no all’unico candidato che si è presentato? La parola agli elettori. Per i candidati iscritti agli uffici comunali, da sabato scorso già promossi alla carica di “quasi sindaci”, un vero lusso. Altrettanto per le liste dei candidati consiglieri, molte volte quasi identiche rispetto a cinque anni fa. Al massimo c’è stato qualche rimpasto, con il sindaco che si è candidato a semplice consigliere, pronto a scendere uno scalino per avere la corona di vice-sindaco. Squadra che vince, d’altronde, non si cambia.

«Ho già svolto incarichi d’amministrazione in passato - spiega Lorenzo Vercellotti, candidato a Callabiana -. Sarebbe stato meglio avere più liste, d’altronde i numeri e le dimensioni del  nostro comune non aiutano». C’è chi fa della scaramanzia. «Certo, perché non ho ancora vinto - sostiene Pierluigi Piazza, di Magnano -. Sono un volto nuovo per la politica e per il Comune».

Tra la dozzina di sindaci, però, c’è chi se l’aspettava di non avere rivali. «Era nell’aria che non ci sarebbero state altre liste - ammetto Paolo Turati, sindaco di Massazza -. Però fino all’ultimo momento non si poteva davvero sapere». Soddisfatto senza lamentarsi troppo, il “primo cittadino” di Miagliano, Elso Mognaz: «Abbiamo fatto bene e siamo stati premiati. Non avere competitori, non può infatti che essere letto come un motivo di gradimento per il lavoro svolto». Toni quasi autonomisti a Gifflenga. «A casa nostra vogliamo decidere noi  - spiega Marco Pichetto Fratin -. Ben venga la lista unica! La volta scorsa erano due, su espressione del paese. Il gruppo attuale è quasi identico a quello precedente, con poche novità, decise e approvate praticamente dai residenti. Siamo piccoli, siamo pochi, ma vogliamo poter lavorare solo per il bene del nostro territorio».

Paolo La Bua
labua@primabiella.it

14 maggio 2009

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