Ecco cosa cambia con l'arrivo del nuovo ospedale
Ora la mappa è molto più definita. E si inizia a capire come cambierà la sanità locale con l’apertura del nuovo ospedale che andrà ad ospitare tantissimi servizi che oggi sono sparsi in più sedi, soprattutto nella città di Biella. La direzione intrapresa dai vertici dell’Asl di Bi emerge dalla risposta data in aula dall’assessore alla sanità Paolo Monferino a una interrogazione presentata dal Movimento 5 Stelle. E dalle parole di Monferino arriva il via libera al piano predisposto dall’Asl per la gestione del nuovo ospedale che prevede un forte contenimento dei costi. «E’ stata la Regione, con lo studio dell’Agenzia regionale servizi sanitari a chiedercelo» dice il direttore generale Gianfranco Zulian. «E noi - sottolinea - ci siamo mossi in questa direzione, portando all’interno dell’ospedale diversi servizi territoriali e ottenendo l’approvazione da parte dell’assessorato e dell’Agenzia regionale. Con queste operazioni dovrebbero essere risolti i problemi legati al budget per la gestione della struttura».
Cosa cambia? L’elenco delle strutture che verranno trasferite all’interno del nuovo ospedale è lungo e libererà molti spazi, sia in città sia nei paesi del circondario. In particolare a Bioglio che perderà i 23 posti letto di continuità assistenziale attualmente ospitati nella struttura di proprietà dell’Asl. Si sta valutando, inoltre, un ampliamento ulteriore di 17 posti. C’è poi il centro di Salute mentale di via Campagnè che l’Asl affitta e che sarà trasferito all’interno della struttura in fase di conclusione. Così come l’attività di libera professione Intramoenia che oggi si trova nella palazzina di via Caraccio angolo via Repubblica (in affitto). Lascerà la sede di via Malta 3 anche l’attività citologica dell’anatomia patologica (in affitto), verrà trasferita la sede del magazzino economale e di parte degli archivi amministrativi e sanitari contenuti nel capannone di via Cimitero a Ponderano (sempre in affitto), si sposterà la sede dell’area di formazione di via Marconi 19 (in affitto anche questa), e sarà inglobato nel nuovo ospedale anche il servizio di guardia medica attualmente ubicato in via Cerrione, a Biella (sempre in affitto).
All’interno dell’ospedale nuovo troveranno spazio anche i servizi amministrativi dell’Asl, oggi in via Marconi 23, nella sede di proprietà dell’Asl. Infine saranno trasferiti anche i pazienti in stato vegetativo (attualmente sono tre) che sono ricoverati in strutture private.
Nei paesi. Oltre a Bioglio la nuova organizzazione toccherà anche Cavaglià che perderà il suo centro dialisi. «Ne abbiamo parlato con la struttura - dice Zulian - e abbiamo pensato che questa sia la strada giusta anche perché le attrezzature presenti nel centro di Cavaglià sono vetuste. Abbiamo già avvertito anche i pazienti». Da definire il ruolo futuro degli ambulatori di Gaglianico, Ponderano e Candelo che dovranno essere riorganizzati. Non cambierà nulla, invece, nei due centri più grandi del Biellese orientale: Cossato e Trivero manterranno tutti i loro servizi.
Resta da definire, invece, cosa rimarrà e come saranno strutturate quattro sedi di proprietà dell’Asl dove sono attualmente ubicati servizi importanti. Si tratta del Poliambulatorio di via Fecia, di quello di via Caraccio, del dipartimento di prevenzione di via Don Sturzo e del Sert di via Delleani. E’ previsto l’accorpamento di parte delle attività nelle sedi di via Caraccio e via Fecia e il trasferimento delle restanti attività all’interno del nuovo ospedale.
Tutte queste operazioni consentiranno di occupare gli spazi vuoti nel nuovo ospedale e razionalizzare i costi di gestione. Secondo l’assessore Monferino «si potranno ottenere risparmi per l’azienda conseguenti all’eliminazione della voce di spesa corrispondente ai canoni di locazione (per le sedi in affitto) e alle spese di gestione strutturale (per tutte le sedi dismesse), nonché entrate relative alla vendita di proprietà immobiliari (stimate dall’Asl in circa 8 milioni di euro) e minori spese per manutenzioni straordinarie programmate per le strutture vetuste ad oggi in uso». Insomma, dalla Regione arriva il via libera al piano dell’Asl per l’utilizzo del nuovo ospedale.