E’ nato l’Istituto “Gae Aulenti”

E’ nato l’Istituto “Gae Aulenti”
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E' ufficiale: dal 28 dicembre la Regione ha battezzato la nuova scuola nata dall'unione dell’istituto “Vaglio Rubens” con l'Alberghiero “Ermenegildo Zegna” con un nuovo nome, quello di “Gae Aulenti”, come avevano proposto con un' apposita delibera i consigli d'istituto delle due scuole.

Ma ricapitoliamo: a novembre sono stati convocati in un'unica seduta comune i collegi docenti dell'istituto d'istruzione superiore “Vaglio Rubens” (che comprende gli indirizzi geometri, agrari e Ipsia) e l'Alberghiero E.Zegna (che comprende le tre sedi di Trivero, Cavaglià e Biella). La convoca era solo la richiesta di un parere che è stato quasi all'unanimità favorevole. Poi si sono espressi i consigli d'istituto ed è stata formulata la nuova denominazione che appunto è stata ratificata in Regione prima della fine del 2015.

Tanti si chiederanno, ma cosa c'entra il nome della  prestigiosa architetto con Biella? Perché lei che ha firmato grandi progetti in Italia e nel mondo  da Venezia (restauro Palazzo Grassi) a Parigi  (museo nella gare d'Orsai) a Tokio (Istituto di cultura italiano) è raffigurata in un busto in bronzo a Città Studi?  Beh  ha progettato lei nel 1987 la sede biellese del Politecnico e la biblioteca e non tutti lo sanno. Oppure magari qualcuno lo sa, ma pochi sono a conoscenza che sua è anche l'impostazione del nuovo piano regolatore urbano  cioè, proprio partendo dalle sue proposte, è stato cambiato negli ultimi vent'anni l'aspetto della città. “Gae - si legge in una sua biografia -  (in realtà Gaetana) nasce nel 1927 in provincia di Udine. A Biella la famiglia si era stabilita per ragioni di lavoro, ma in origine c'è molto Sud. Un papà commercialista, figlio di un magistrato della scuola di Trani e una madre napoletana il cui padre era un medico che insegnava a Palermo: «Avevamo una casa di campagna in Calabria e finché la guerra ce l'ha concesso andavamo lì per le vacanze. Ero a Napoli nel '44 e vidi l'ultima eruzione del Vesuvio». Gae Aulenti comincia a studiare al Liceo artistico di Firenze, ma con la guerra è costretta a tornare al Nord: sul collegio di Torino, dove si è stabilita, cadono le bombe, dunque torna a Biella, dove studia privatamente al S. Caterina,  ma presto  viene coinvolta nei grandi fatti della storia di quell'epoca”.  «Prestavo – racconta in un'intervista - dei piccoli servizi alla resistenza, si fidavano di me e qualche volta portavo fuori dai blocchi le missioni inglesi fingendo di andare in “camporella” (di andare ad amoreggiare nei campi). A Biella ero amica di due sorelle ebree che sparirono da un giorno all'altro. La coscienza civile nacque lì». 

Laureata nel 1954 al Politecnico di Milano, si è distinta per la progettazione di mobili e l'architettura di interni, ma soprattutto per complesse e riuscite ristrutturazioni. Suo il padiglione italiano all’Expo di Siviglia (1992); il restauro del castello Estense a Ferrara (2003); la risistemazione di piazza S. Giovanni a Gubbio (2005); la ristrutturazione delle Scuderie del Quirinale a Roma (1999) e del Palazzo Branciforte a Palermo (2011). Ha disegnato prodotti per numerose aziende internazionali, tra le quali Artemide, Fontana Arte, Guzzini, Kartell, Knoll, Martinelli Luce, Olivetti, Poltronova. E' morta  il 31 ottobre 2012 a Milano all'età di 84 anni.

E' ufficiale: dal 28 dicembre la Regione ha battezzato la nuova scuola nata dall'unione dell’istituto “Vaglio Rubens” con l'Alberghiero “Ermenegildo Zegna” con un nuovo nome, quello di “Gae Aulenti”, come avevano proposto con un' apposita delibera i consigli d'istituto delle due scuole.

Ma ricapitoliamo: a novembre sono stati convocati in un'unica seduta comune i collegi docenti dell'istituto d'istruzione superiore “Vaglio Rubens” (che comprende gli indirizzi geometri, agrari e Ipsia) e l'Alberghiero E.Zegna (che comprende le tre sedi di Trivero, Cavaglià e Biella). La convoca era solo la richiesta di un parere che è stato quasi all'unanimità favorevole. Poi si sono espressi i consigli d'istituto ed è stata formulata la nuova denominazione che appunto è stata ratificata in Regione prima della fine del 2015.

Tanti si chiederanno, ma cosa c'entra il nome della  prestigiosa architetto con Biella? Perché lei che ha firmato grandi progetti in Italia e nel mondo  da Venezia (restauro Palazzo Grassi) a Parigi  (museo nella gare d'Orsai) a Tokio (Istituto di cultura italiano) è raffigurata in un busto in bronzo a Città Studi?  Beh  ha progettato lei nel 1987 la sede biellese del Politecnico e la biblioteca e non tutti lo sanno. Oppure magari qualcuno lo sa, ma pochi sono a conoscenza che sua è anche l'impostazione del nuovo piano regolatore urbano  cioè, proprio partendo dalle sue proposte, è stato cambiato negli ultimi vent'anni l'aspetto della città. “Gae - si legge in una sua biografia -  (in realtà Gaetana) nasce nel 1927 in provincia di Udine. A Biella la famiglia si era stabilita per ragioni di lavoro, ma in origine c'è molto Sud. Un papà commercialista, figlio di un magistrato della scuola di Trani e una madre napoletana il cui padre era un medico che insegnava a Palermo: «Avevamo una casa di campagna in Calabria e finché la guerra ce l'ha concesso andavamo lì per le vacanze. Ero a Napoli nel '44 e vidi l'ultima eruzione del Vesuvio». Gae Aulenti comincia a studiare al Liceo artistico di Firenze, ma con la guerra è costretta a tornare al Nord: sul collegio di Torino, dove si è stabilita, cadono le bombe, dunque torna a Biella, dove studia privatamente al S. Caterina,  ma presto  viene coinvolta nei grandi fatti della storia di quell'epoca”.  «Prestavo – racconta in un'intervista - dei piccoli servizi alla resistenza, si fidavano di me e qualche volta portavo fuori dai blocchi le missioni inglesi fingendo di andare in “camporella” (di andare ad amoreggiare nei campi). A Biella ero amica di due sorelle ebree che sparirono da un giorno all'altro. La coscienza civile nacque lì». 

Laureata nel 1954 al Politecnico di Milano, si è distinta per la progettazione di mobili e l'architettura di interni, ma soprattutto per complesse e riuscite ristrutturazioni. Suo il padiglione italiano all’Expo di Siviglia (1992); il restauro del castello Estense a Ferrara (2003); la risistemazione di piazza S. Giovanni a Gubbio (2005); la ristrutturazione delle Scuderie del Quirinale a Roma (1999) e del Palazzo Branciforte a Palermo (2011). Ha disegnato prodotti per numerose aziende internazionali, tra le quali Artemide, Fontana Arte, Guzzini, Kartell, Knoll, Martinelli Luce, Olivetti, Poltronova. E' morta  il 31 ottobre 2012 a Milano all'età di 84 anni.

 

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