Muore punta dalle vespe

Muore punta dalle vespe
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(14 ott) E’ stata uccisa dallo shock anafilattico provocato dalla puntura di tre vespe mentre cercava funghi con il marito nei boschi di frazione Fagnana, nel comune di Pray Biellese. Per Mary Fortina, 62 anni, di Portula, frazione Granero, non c’è stato più niente fa fare. Portata dal marito al pronto soccorso dell’ospedaletto di Trivero, la donna è arrivata ormai senza vita. La tragedia è avvenuta lunedì mattina. Purtroppo l’intervallo accorso tra la puntura dell’insetto e l’arrivo all’ospedale, è stato forse eccessivo. Non è stato così possibile da parte dei medici intervenire con la terapia adatta in questi casi, con l’utilizzo cioé di un farmaco salvavita come l’adrenalina.
Conosciuta e stimata in Valsessera, Mary Fortina era da qualche anno in pensione dopo aver lavorato per una vita al Lanificio “Bozzalla & Lesna”. Ieri pomeriggio alle 15, per i funerali, tutto il paese si è stretto attorno al dolore dei familiari, il marito Franco Livio, la figlia Lorenza, il genero Mauro Arlone e la nipotina. Partita dall’abitazione di frazione Granero, la salma è stata poi portata per l’addio nella chiesa di Coggiola. E’ stata quindi trasferita a Domodossola per essere cremata. (14 ott) E’ stata uccisa dallo shock anafilattico provocato dalla puntura di tre vespe mentre cercava funghi con il marito nei boschi di frazione Fagnana, nel comune di Pray Biellese. Per Mary Fortina, 62 anni, di Portula, frazione Granero, non c’è stato più niente fa fare. Portata dal marito al pronto soccorso dell’ospedaletto di Trivero, la donna è arrivata ormai senza vita. La tragedia è avvenuta lunedì mattina. Purtroppo l’intervallo accorso tra la puntura dell’insetto e l’arrivo all’ospedale, è stato forse eccessivo. Non è stato così possibile da parte dei medici intervenire con la terapia adatta in questi casi, con l’utilizzo cioé di un farmaco salvavita come l’adrenalina.
Conosciuta e stimata in Valsessera, Mary Fortina era da qualche anno in pensione dopo aver lavorato per una vita al Lanificio “Bozzalla & Lesna”. Ieri pomeriggio alle 15, per i funerali, tutto il paese si è stretto attorno al dolore dei familiari, il marito Franco Livio, la figlia Lorenza, il genero Mauro Arlone e la nipotina. Partita dall’abitazione di frazione Granero, la salma è stata poi portata per l’addio nella chiesa di Coggiola. E’ stata quindi trasferita a Domodossola per essere cremata.
Presente alla funzione anche il sindaco di Portula, Vanni Schirato: «Era una bravissima persona e sono tanto dispiaciuto di questa tragedia che ha colpito una famiglia nota e stimata e che ha sconvolto tutti noi. Non potevo non portare le mie condoglianze ai familiari...».
Ogni anno, con l’arrivo della bella stagione e prima che il freddo prenda il posto dell’ultimo tepore autunnale, si ripropone lo stesso problema. Le persone allergiche, talvolta ignare di esserlo solo perché gli effetti di una puntura precedente erano stati lievi e quindi sottovalutati, rischiano la vita. Dopotutto, il reparto di allergologia dell’ospedale di Biella, all’avanguardia in questo e in altri settori, si è occupato quest’anno di ben 36 casi di shock anafilattico causati dalla puntura di insetti, di persone cioé che sono state salvate mentre si trovavano già in stato di incoscienza più o meno grave (vedere articolo di fianco). Senza contare tutti gli altri interventi per casi molto meno gravi tipo gonfiori localizzati o inizi di orticaria, tutti, comunque, da non sottovalutare.
Anche Mary Fortina, evidentemente, era allergica alle punture degli imenotteri (vespe o calabroni). E’ stata inoltre punta da almeno tre vespe, il che ha aumentato sia il quantitativo di veleno inoculato che il rischio di una reazione allergica in tempi più contenuti. Il campanello d’allarme prima del sopraggiungere dello shock anafilattico, è rappresentato da alcuni inconfondibili sintomi quali il dolore e il gonfiore nella zona in cui si è stati punti, l’orticaria, le labbra gonfie, fino alla difficoltà di respirazione e alla sudorazione eccessiva.

14 ottobre 2010

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