Discariche abusive a Valdengo: primi indagati per i rifiuti

Discariche abusive a Valdengo: primi indagati per i rifiuti
Pubblicato:
Aggiornato:

(2 giu) Ci sono i primi indagati per le due discariche abusive, di enormi dimensioni, sequestrate dai carabinieri in un’area compresa tra i comuni di Valdengo, Vigliano e Candelo, nella striscia di terra fra il centro commerciale che ospita il supermercato Bennet e il torrente Cervo. Sui nomi delle persone iscritte sul registro degli indagati per una lunga sfilza di reati di tipo ambientale, viene per il momento mantenuto uno stretto riserbo in quanto, nei prossimi giorni, non appena gli investigatori avranno concluso gli accertamenti negli uffici tecnici dei comuni interessati (anche se pare che l’area si trovi totalmente all’interno dei confini di Valdengo) potrebbero aggiungersi nuovi indagati. (2 giu) Ci sono i primi indagati per le due discariche abusive, di enormi dimensioni, sequestrate dai carabinieri in un’area compresa tra i comuni di Valdengo, Vigliano e Candelo, nella striscia di terra fra il centro commerciale che ospita il supermercato Bennet e il torrente Cervo. Sui nomi delle persone iscritte sul registro degli indagati per una lunga sfilza di reati di tipo ambientale, viene per il momento mantenuto uno stretto riserbo in quanto, nei prossimi giorni, non appena gli investigatori avranno concluso gli accertamenti negli uffici tecnici dei comuni interessati (anche se pare che l’area si trovi totalmente all’interno dei confini di Valdengo) potrebbero aggiungersi nuovi indagati.
Una discarica abusiva si trova all’interno di una sorta di cava delimitata da recinzione con affissi cartelli di “proprietà privata”, dove operano uno o più imprese edili. In quel sito sono stati trovati inerti provenienti da cantieri edili ma anche materiali come lastre di cemento-amianto, inquadrato nella tabella dei “rifiuti speciali”, molto pericoloso per la salute umana soprattutto (come nel caso specifico) se in forma friabile e quindi predisposto a rilasciare con estrema facilità le sue micidiali fibre. La seconda cava potrebbe destare maggiore preoccupazione. Il continuo riporto di materiale sotterrato, ha formato un piccolo altopiano artificiale nel cuore del bosco, a due passi dal Cervo. I carabinieri sono arrivati proprio nel momento in cui due personaggi di cui per il momento non si conoscono le generalità, stavano smontando la carcassa di una vettura. Sotto ai loro piedi, la terra di riporto che potrebbe nascondere non solo pezzi di automezzi ma materiale di ogni genere, forse anche pericoloso, è spessa in alcuni punti quattro o cinque metri. Nei prossimi giorni gli stessi carabinieri effettueranno ulteriori sopralluoghi con i tecnici dell’Arpa.

2 giugno 2010

Seguici sui nostri canali