Discarica di Cavaglià, stop del Tar all’ampliamento

Discarica di Cavaglià, stop del Tar all’ampliamento
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CAVAGLIÀ - Uno a zero per i Comuni della Valledora. E’ a loro che il Tar Piemonte ha deciso di assegnare la vittoria del primo round nella partita che li vede contrapposti ad A2A e Asrab, promotori del progetto di ampliamento della discarica di Cavaglià. Autorizzato in fase di conferenza dei servizi e di fatto pronto a partire, tanto che le ruspe avevano già demolito alcuni capannoni, il progetto non prenderà invece il via: il Tribunale amministrativo regionale ha infatti accolto la richiesta di sospensiva presentata da Cavaglià, Alice Castello, Salussola, Santhià, Tronzano e Borgo d’Ale, bloccando così di fatto l’avvio dei lavori per la realizzazione delle nuove vasche di stoccaggio.A motivare la scelta del Tar, la constatazione secondo cui - si legge testualmente - «appare opportuno sospendere i lavori al fine di non compromettere l’integrità dell’area interessata». Un provvedimento comunque temporaneo, considerato che bisognerà attendere il giudizio al ricorso, la cui udienza è fissata per il 21 febbraio 2018. Dieci mesi, nei quali i lavori non potranno in ogni caso iniziare. Ma cosa significherà tutto questo, in termini di conseguenze economiche e pratiche per il Biellese? «La scelta del Tar Piemonte porrà l'intero territorio in seria difficoltà, gravando pesantemente sulle famiglie che vedranno aumentare le proprie tariffe a causa della necessità di trasferire i rifiuti fuori Regione», afferma Paola Vercellotti, coordinatore provinciale di Forza Italia Biella. Che aggiunge: «Auspichiamo che gli enti preposti si oppongano a tale decisione, avvalendosi di tutte le azioni possibili affinché venga rispettata la volontà degli amministratori biellesi in merito al destino dei propri rifiuti».E se al momento risulta difficile stabilire con certezza le ripercussioni economiche del provvedimento, resta comunque utile sapere che per buona parte del 2017 era già  stato messo in conto il conferimento, post trattamento, dei rifiuti biellesi nei cinque impianti, discariche e inceneritori, che A2A possiede in Lombardia. Per qualche settimana i rifiuti biellesi frutto  bioessicamento resteranno in casa, poi, a discarica esaurita, partirà anche per loro il trasloco verso est. Sarà Asrab lunedì, nel consiglio di amministrazione, a valutare eventuali aumenti sul costo dei trasporti (pare fra il 3 e il 5%), ma non è detto che questi si traducano totalmente in rialzi delle bollette. Secondo le previsioni, il progetto di ampliamento della discarica sarebbe utile a garantire una forma di autonomia al territorio, consentendo al Biellese di non dover dipendere dall’esterno nel futuro in termini di smaltimento. V.B.

CAVAGLIÀ - Uno a zero per i Comuni della Valledora. E’ a loro che il Tar Piemonte ha deciso di assegnare la vittoria del primo round nella partita che li vede contrapposti ad A2A e Asrab, promotori del progetto di ampliamento della discarica di Cavaglià. Autorizzato in fase di conferenza dei servizi e di fatto pronto a partire, tanto che le ruspe avevano già demolito alcuni capannoni, il progetto non prenderà invece il via: il Tribunale amministrativo regionale ha infatti accolto la richiesta di sospensiva presentata da Cavaglià, Alice Castello, Salussola, Santhià, Tronzano e Borgo d’Ale, bloccando così di fatto l’avvio dei lavori per la realizzazione delle nuove vasche di stoccaggio.A motivare la scelta del Tar, la constatazione secondo cui - si legge testualmente - «appare opportuno sospendere i lavori al fine di non compromettere l’integrità dell’area interessata». Un provvedimento comunque temporaneo, considerato che bisognerà attendere il giudizio al ricorso, la cui udienza è fissata per il 21 febbraio 2018. Dieci mesi, nei quali i lavori non potranno in ogni caso iniziare. Ma cosa significherà tutto questo, in termini di conseguenze economiche e pratiche per il Biellese? «La scelta del Tar Piemonte porrà l'intero territorio in seria difficoltà, gravando pesantemente sulle famiglie che vedranno aumentare le proprie tariffe a causa della necessità di trasferire i rifiuti fuori Regione», afferma Paola Vercellotti, coordinatore provinciale di Forza Italia Biella. Che aggiunge: «Auspichiamo che gli enti preposti si oppongano a tale decisione, avvalendosi di tutte le azioni possibili affinché venga rispettata la volontà degli amministratori biellesi in merito al destino dei propri rifiuti».E se al momento risulta difficile stabilire con certezza le ripercussioni economiche del provvedimento, resta comunque utile sapere che per buona parte del 2017 era già  stato messo in conto il conferimento, post trattamento, dei rifiuti biellesi nei cinque impianti, discariche e inceneritori, che A2A possiede in Lombardia. Per qualche settimana i rifiuti biellesi frutto  bioessicamento resteranno in casa, poi, a discarica esaurita, partirà anche per loro il trasloco verso est. Sarà Asrab lunedì, nel consiglio di amministrazione, a valutare eventuali aumenti sul costo dei trasporti (pare fra il 3 e il 5%), ma non è detto che questi si traducano totalmente in rialzi delle bollette. Secondo le previsioni, il progetto di ampliamento della discarica sarebbe utile a garantire una forma di autonomia al territorio, consentendo al Biellese di non dover dipendere dall’esterno nel futuro in termini di smaltimento. V.B.

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