Diga, parere negativo

Diga, parere negativo
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Il progetto di realizzazione della diga sul Sessera viene ufficialmente contestato con una nota inviata dal Ministero per i beni e le attività culturali al Consorzio Bonifica della Baraggia in cui si esprime «parere negativo» sul progetto stesso. Nella lettera datata 17 maggio il Ministro chiede al Consorzio di fornire controindicazioni alle osservazioni fatte dalla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici il 4 maggio scorso e sposati in pieno dal Ministero.

Il parere.  La Sovrintendenza nella sua analisi del progetto aveva espresso parere negativo soprattutto in ordine all’impatto sul paesaggio che il nuovo invaso provocherebbe. In particolare si legge: «L’entità della proposta appare del tutto sovradimensionata e difficilmente compatibile con le istanze della tutela, in virtù del vincolo ministeriale presente». Vincolo che tutela la Valsessera «in virtù dei requisiti di eccezionale interesse naturalistico e faunistico, nonché delle visuali di straordinaria bellezza di cui si può godere da numerosi tratti di strade pubbliche che verrebbero alterati/danneggiati irrimediabilmente ad opere eseguite». La Sovrintendenza osserva anche che «oggi l’ambiente oggetto del decreto non sia stato compromesso da interventi edificatori incontrollati e pertanto conservi le sue caratteristiche di tutela».

Le conclusioni.   A fronte di quattro pagine fitte di osservazioni la Sovrintendenza «esprime parere negativo alla realizzazione dell’opera e, data la natura straordinaria del progetto in oggetto esorta tutti gli enti coinvolti nel procedimento di Valutazione impatto ambientale in atto, a valutare con la massima attenzione le istanze della tutela paesaggistica qui indicata al fine di contribuire congiuntamente alla reale comprensione dell’entità del progetto proposto sotto tutti i punti di vista e le possibili alternative compresa l’opzione zero oppure il solo rifacimento dell’opera di sbarramento mantenendo inalterata la sua altezza massima rispetto a quella esistente, non modificando la quota massima dell’invaso esistente».
Enzo Panelli

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