Diga, i sindaci litigano

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«Hanno detto no alle Olimpiadi, perché dovrebbero dire di sì all’ampliamento della diga? Stiamo sempre parlando di sprechi...». E’ uscito con questa battuta e con un sorriso sulle labbra il sindaco di Trivero, Massimo Biasetti, da sempre tra i più ostili al progetto del Consorzio della Baraggia di ampliare l’invaso delle “Mischie”. Ieri c’è stato un nuovo incontro in Regione, nell’ambito della Conferenza di servizi, durante la quale tecnici ed esperti valutano ed esaminano il progetto. Un momento interlocutorio di un iter ancora lungo, che però per Biasetti ha registrato un passaggio importante. «Al di là delle spiegazioni tecniche a questioni complesse e ancora al di là dall’essere definite, c’è stato un momento significativo... - spiega Biasetti, presente insieme ad altri sindaci biellesi e a un dirigente della Provincia di Biella -. E cioè una minore sicurezza da parte degli uomini del Consorzio della Baraggia. Per la prima volta non li ho visti con l’atteggiamento di chi è sicuro di averla vinta. A qualcuno è addirittura scappata la battuta: con i tempi che corrono, chissà se la faremo sta diga, in fondo non è mica finanziata... Parole che vanno prese per quello che sono, ma forse sono un segnale. O almeno così vogliamo sperare in tanti, in Valsessera». Biasetti quindi chiude la giornata con un’altra battuta: «Questo governo dovrebbe restare vent’anni... Forse qualcuno ora non ha più certi amici...». Totalmente opposto l’atteggiamento di Vanni Schirato, sindaco di Portula, da sempre il più favorevole dei sindaci della zona all’idea di ampliare l’invaso: «Non potevo andare, purtroppo. Comunque la diga si farà. Questione di tempo. Le opere di compensazione sono state individuate. I soldi il Consorzio li trova. Sono quindi ottimista. E poi il Pd sia coerente: la Bresso ha votato il Piano delle acque. E nessuno ha detto niente. Poi hanno perso le elezioni, è si sono scoperti contrari per partito preso all’invaso. Fossimo tutti uniti, piuttosto, potremmo ottenere molto di più per il territorio».

«Hanno detto no alle Olimpiadi, perché dovrebbero dire di sì all’ampliamento della diga? Stiamo sempre parlando di sprechi...». E’ uscito con questa battuta e con un sorriso sulle labbra il sindaco di Trivero, Massimo Biasetti, da sempre tra i più ostili al progetto del Consorzio della Baraggia di ampliare l’invaso delle “Mischie”. Ieri c’è stato un nuovo incontro in Regione, nell’ambito della Conferenza di servizi, durante la quale tecnici ed esperti valutano ed esaminano il progetto. Un momento interlocutorio di un iter ancora lungo, che però per Biasetti ha registrato un passaggio importante. «Al di là delle spiegazioni tecniche a questioni complesse e ancora al di là dall’essere definite, c’è stato un momento significativo... - spiega Biasetti, presente insieme ad altri sindaci biellesi e a un dirigente della Provincia di Biella -. E cioè una minore sicurezza da parte degli uomini del Consorzio della Baraggia. Per la prima volta non li ho visti con l’atteggiamento di chi è sicuro di averla vinta. A qualcuno è addirittura scappata la battuta: con i tempi che corrono, chissà se la faremo sta diga, in fondo non è mica finanziata... Parole che vanno prese per quello che sono, ma forse sono un segnale. O almeno così vogliamo sperare in tanti, in Valsessera». Biasetti quindi chiude la giornata con un’altra battuta: «Questo governo dovrebbe restare vent’anni... Forse qualcuno ora non ha più certi amici...». Totalmente opposto l’atteggiamento di Vanni Schirato, sindaco di Portula, da sempre il più favorevole dei sindaci della zona all’idea di ampliare l’invaso: «Non potevo andare, purtroppo. Comunque la diga si farà. Questione di tempo. Le opere di compensazione sono state individuate. I soldi il Consorzio li trova. Sono quindi ottimista. E poi il Pd sia coerente: la Bresso ha votato il Piano delle acque. E nessuno ha detto niente. Poi hanno perso le elezioni, è si sono scoperti contrari per partito preso all’invaso. Fossimo tutti uniti, piuttosto, potremmo ottenere molto di più per il territorio».

Opere di compensazione. Nei mesi scorsi il Consorzio della Baraggia ha presentato un documento ai Comuni nel quale chiedeva l’indicazione di possibili opere di compensazione per la diga. Documento che solo tre amministrazioni su una dozzina della Valsessera non hanno sottoscritto: Trivero, Pray e Mosso. «Primo: quel documento non conta niente. E’ una furbata del Consorzio, per far passare un’adesione che invece ha ben altre strade - sostiene Massimo Biasetti, “primo cittadino” a Trivero -. Un’operazione un po’ ingannevole, che dà l’idea di un’adesione al progetto che non c’è o comunque non certo così chiara. Io ovviamente ho rispedito al mittente la lettera». Atteggiamento che l’assessore provinciale Guido Dellarovere, che ha delega sulla materia, non condivide: «Parere personale: è il consiglio comunale ad avere il potere sovrano di decidere l’ortientamento rispetto alla diga. Ma dire prima a cosa si è interessati mi pare una posizione di buon senso, nell’ottica del bene pubblico. Viceversa si rischia di trovarsi la diga e nessuna opera di compensazione. E di casi così, nel Biellese, se ne sono visti...». In questo senso, Biasetti ammette: «Ho scritto una lettera al Consorzio nella quale spiego quali sono le eventuali richieste del mio Comune, come opere di compensazione. Prima però avevo specificato che sono contrario alla diga senza se e senza ma».

Referendum. Nessuna novità in materia di referendum. «La Provincia è pronta. Ma i sindaci devono farsi vivi - aggiunge Dellarovere -. L’abbiamo sempre detto. La collaborazione tra enti è fondamentale».

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