Dietrofront, ora il Governo salva la Prefettura di Biella

Dietrofront, ora il Governo salva la Prefettura di Biella
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BIELLA - Il governo fa un clamoroso dietrofront dopo le polemiche di queste ultime settimane in tema di soppressione di 23 Prefetture in tutta Italia. Nel primo disegno del governo Biella sarebbe dovuta finire assieme a Vercelli, con una lunga serie di strascichi che avrebbero potuto portare anche alla perdita di diversi comandi delle forse dell’ordine, come ad esempio la Questura o i Vigili del Fuoco. «Non è stata formalizzata alcuna lista delle prefetture che dovrebbero eventualmente chiudere». Lo hanno affermato questa mattina i ministri Alfano e Madia, nel corso dell'incontro con una delegazione di parlamentari dei territori nei quali era stata ventilata l'ipotesi di uno smantellamento degli uffici del Governo. Questo vale anche per la Prefettura di Biella. Lo dicono i senatori biellesi del Pd Nicoletta Favero e Gianluca Susta. 

«I due esponenti del Governo - spiegano i due senatori - hanno dimostrato grande attenzione alle nostre esigenze e a quelle dei territori, affermando di voler proseguire l'interlocuzione avviata per trovare una soluzione comune ai vari problemi. È molto significativo che questa volontà di ascolto e dialogo venga espressa in forma congiunta per i due ministeri implicati dirittamente dall'eventualità dei tagli. Intanto accogliamo con favore la notizia che non sia stato stilato alcun elenco ufficiale delle prefetture a rischio chiusura, pertanto anche in questo senso il tavolo rimane aperto. Durante l'incontro i parlamentari hanno sottolineato con forza come si possa ragionevolmente valutare di effettuare tagli all'amministrazione centrale e non nei territori, garantendo quindi allo stesso tempo le esigenze di riorganizzazione e quelle di spending review. Il taglio delle sedi di cui era stata ipotizzata la chiusura comporterebbe, infatti, un risparmio di appena 6 milioni, cifra che potrebbe essere oggetto di risparmi nell'intero territorio nazionale e non solo nelle 23 aree di cui sino a oggi si è discusso». 

«Abbiamo evidenziato - concludono i senatori - l'importanza del fatto che lo Stato non arretri, ma continui a garantire la sua presenza soprattutto in termini di sicurezza e servizi al cittadino». 

Enzo Panelli

BIELLA - Il governo fa un clamoroso dietrofront dopo le polemiche di queste ultime settimane in tema di soppressione di 23 Prefetture in tutta Italia. Nel primo disegno del governo Biella sarebbe dovuta finire assieme a Vercelli, con una lunga serie di strascichi che avrebbero potuto portare anche alla perdita di diversi comandi delle forse dell’ordine, come ad esempio la Questura o i Vigili del Fuoco. «Non è stata formalizzata alcuna lista delle prefetture che dovrebbero eventualmente chiudere». Lo hanno affermato questa mattina i ministri Alfano e Madia, nel corso dell'incontro con una delegazione di parlamentari dei territori nei quali era stata ventilata l'ipotesi di uno smantellamento degli uffici del Governo. Questo vale anche per la Prefettura di Biella. Lo dicono i senatori biellesi del Pd Nicoletta Favero e Gianluca Susta. 

«I due esponenti del Governo - spiegano i due senatori - hanno dimostrato grande attenzione alle nostre esigenze e a quelle dei territori, affermando di voler proseguire l'interlocuzione avviata per trovare una soluzione comune ai vari problemi. È molto significativo che questa volontà di ascolto e dialogo venga espressa in forma congiunta per i due ministeri implicati dirittamente dall'eventualità dei tagli. Intanto accogliamo con favore la notizia che non sia stato stilato alcun elenco ufficiale delle prefetture a rischio chiusura, pertanto anche in questo senso il tavolo rimane aperto. Durante l'incontro i parlamentari hanno sottolineato con forza come si possa ragionevolmente valutare di effettuare tagli all'amministrazione centrale e non nei territori, garantendo quindi allo stesso tempo le esigenze di riorganizzazione e quelle di spending review. Il taglio delle sedi di cui era stata ipotizzata la chiusura comporterebbe, infatti, un risparmio di appena 6 milioni, cifra che potrebbe essere oggetto di risparmi nell'intero territorio nazionale e non solo nelle 23 aree di cui sino a oggi si è discusso». 

«Abbiamo evidenziato - concludono i senatori - l'importanza del fatto che lo Stato non arretri, ma continui a garantire la sua presenza soprattutto in termini di sicurezza e servizi al cittadino». 

Enzo Panelli

 

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