Delitto di Curino senza assassino
(29 lug) Ennesimo colpo di scena per il delitto di Curino. A distanza di tre settimana dallarresto per lomicidio di Rosangela De Donà, 58 anni, imprenditrice, è stato scarcerato Natalino Mainetti, 60 anni, al momento lunico indiziato per il grave fatto di sangue: il corpo della donna, imprenditrice nel settore della ristorazione, con bar, pizzeria, tabaccheria, hotel e night a Gattinara, era stato trovato bruciato nel baule della sua auto, una Bmw Z3 cabrio, in una strada di campagna che conduce alla diga del Ravasanella. Ennesimo colpo di scena per il delitto di Curino. A distanza di tre settimana dallarresto per lomicidio di Rosangela De Donà, 58 anni, imprenditrice, è stato scarcerato Natalino Mainetti, 60 anni, al momento lunico indiziato per il grave fatto di sangue: il corpo della donna, imprenditrice nel settore della ristorazione, con bar, pizzeria, tabaccheria, hotel e night a Gattinara, era stato trovato bruciato nel baule della sua auto, una Bmw Z3 cabrio, in una strada di campagna che conduce alla diga del Ravasanella. Lo ha deciso il Tribunale del riesame di Torino dopo aver accolto la tesi, dellassenza di grave e fondati elementi di prova e di indizi nei confronti del Mainetti, avanzata da parte dei difensori, gli avvocati Teresa Certa e Mario Cometti di Vercelli. I giudici del riesame, hanno così ribaltato le ordinanze di custodia cautelare emesse prima dal gip del Tribunale di Vercelli e, in un secondo momento, quando la competenza del caso è passata di mano, anche dal suo collega di Biella.
Secondo i difensori, ci sono molte discrepanze nella ricostruzione dei fatti da parte degli inquirenti. Non coinciderebbero orari e spostamenti di vittima e presunto carnefice. Mainetti era stato fermato il 5 luglio dai carabinieri nella sua abitazione di Curino, con laccusa di sequestro di persona, a cui si era aggiunta, il giorno dopo, quella di omicidio volontario, dopo il ritrovamento del cadavere dellimprenditrice. Fin dal giorno del suo arresto, Mainetti si è dichiarato estraneo ai fatti sostenendo che il giorno della scomparsa della vittima, si trovava già ad Arenzano, in Liguria, circostanza, questultima, che avrebbe trovato piena conferma grazie alla documentazione consegnata ai giudice dai difensori.
Luomo conosceva Rosangela De Donà, frequentava i suoi locali, ma - a suo dire - non la vedeva da parecchio tempo. Ad alimentare i sospetti dei carabinieri, erano stati alcuni elementi indiziari di non poco conto. Quel mattino, il convivente dellimprenditrice aveva consegnato ai carabinieri il biglietto con il numero di targa della Punto di proprietà di un parente dellindagato. «Me lha dato Rosangela - ha spiegato -. Mi ha chiesto di consegnarvelo nel caso non fosse tornata». Contro Mainetti cerano poi le valige pronte, il corpo trovato a poca distanza dalla sua abitazione così come un anello di proprietà della vittima. Cè poi una testimone convinta daver visto, quel mattino, lungo la strada che collega Gattinara a Borgosesia, transitare prima la Bmw con la donna al volante, seguita a ruota dalla Punto con a bordo Mainetti, la moglie e un altro parente. Erano circa le 9 e 15. Nella ricostruzione dei fatti entra in scena anche linseparabile cagnetta della vittima che qualcuno avrebbe scaricato da unauto di media cilindrata a poca distanza dallabitazione del Mainetti, a Curino. Era mezzogiorno. E a quellora - come hanno potuto provare i difensori consegnando scontrini, ricevute dellautostrada e tabulati dei cellulari - marito e moglie si trovavano ad Arenzano, in Liguria. Secondo i legali, quindi, luomo che ha scaricato la cagnetta della vittima, non poteva che essere lassassino. Se così fosse, viene però da domandarsi il motivo per il quale uno spietato killer che ha ucciso e poi bruciato il corpo della sua vittima, non abbia avuto il coraggio di uccidere anche un cane. Sorge inoltre il sospetto che lo stesso personaggio fosse conosciuto dallanimale visto che non avrebbe incontrato problemi a farlo salire sulla sua auto. Riemerge così la tesi del complotto urlata sin dal giorno del suo arresto da parte dellindagato.
I carabinieri, intanto, continuano ad indagare nel più stretto riserbo mentre sono in attesa degli esiti delle analisi da parte dei militari del Ris di Parma che la scorsa settimana hanno effettuato sopralluoghi allabitazione dellindagato e a tre auto di proprietà dei suoi parenti. Le indagini, a questo punto, ripartono da zero. Se Natalino Mainetti è davvero estraneo al delitto, chi ha assassinato in modo così brutale la regina della notte di Gattinara?
29 luglio 2010