DALLA SVEZIA: PATRIZIA GARZENA

DALLA SVEZIA: PATRIZIA GARZENA
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Katrineholm. L’altro giorno nella posta mi è arrivata la dichiarazione dei redditi svedese. E’ un modello già compilato con tutte le cifre e devo semplicemente confermarlo andando sul sito web dell’Agenzia delle Tasse, usando la mia “firma digitale”. A dicembre riceverò la notifica del conguaglio e potrò pagare on line, ancora una volta senza aver bisogno di nessuno e senza uscire di casa. E visto che sono in tema allora, parliamo di tasse… L’imposta sui redditi prevede tre aliquote: per i guadagni fino a 31.000 corone al mese (circa 3.100 euro) si paga dal 30 al 33% direttamente al comune di residenza. Per i redditi tra le 31.000 e le 45.000 corone si aggiunge un ulteriore prelievo del 20%, stavolta incassato dallo Stato. 

Considerato che lo stipendio medio di uno svedese viaggia tra i 2100-2800 euro/mese, si può dire che la maggior parte dei contribuenti si limita a pagare la parte di tassa che va al Comune. Esiste poi un’imposta comunale sugli immobili (in media 400 euro/anno per una casa di 100 metri quadri) mentre le aliquote Iva sono tre: 25% per la maggior parte di beni e servizi, 12% per gli alimenti, il 6% per libri, giornali, biglietti di cinema, eventi sportivi o culturali. Il bollo della macchina lo si paga ogni due anni, facendo il collaudo, e posso dire che, nel mio caso, il costo è inferiore a quello italiano. Per quanto riguarda invece la spazzatura, si paga a peso già da due anni - c’è un microchip nel cassonetto che viene letto ogni volta che lo svuotano - mentre acqua e corrente viaggiano ovviamente a seconda dei consumi. Patrizia Garzena

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