DALLA NORVEGIA: VITTORIO MAGLIOLA

DALLA NORVEGIA: VITTORIO MAGLIOLA
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Trondheim. È arrivato il sole! Lo so che iniziare così può sembrare offensivo, con tutte le disgrazie accadute in Italia la scorsa settimana, ma qui in Norvegia le vicende italiane hanno avuto solo un piccolo spazio, e sono subito scomparse in un mare di articoli sul processo a Anders Behring Breivik a Oslo, e sull’arrivo del caldo e del bel tempo.

La Norvegia vive nella sua piccola nuvoletta dorata, e non si interessa più di tanto per quello che accade fuori dai propri confini, a meno che non siano coinvolti anche propri connazionali: del terremoto nella provincia di Ferrara si è interessato il giornale di Trondheim solamente perchè a Venezia (un po' distante da Ferrara, ma non avevano di meglio) c’era una giornalista dello stesso giornale in vacanza. Visto che non aveva niente di concreto da raccontare sul terremoto (per forza, era a qualche centinaio di chilometri dall’epicentro) la giornalista si è limitata a raccontare di come i veneziani tutto sommato avevano preso la cosa con relativa calma e con una flemma tipicamente mediterranea. Di Brindisi invece si è parlato per un giorno appena, relegando la notizia nelle retrovie, e poi via con i consigli su dove passare le prossime vacanze e cosa mangiare quando si organizzano i barbecue all’aperto.

Per i norvegesi l’Italia rimane ancora il paese della pizza, del mandolino e della cultura, e forse è un bene che sia così, visto che soprattutto in tempi di crisi è importante che qualcuno con i soldi abbia ancora voglia di venirci a visitare, e proprio per questo fanno molto più notizia (e anche più male alla nostra immagine) gli articoli sulle periodiche fregature che anche i turisti norvegesi si beccano in qualche ristorante in giro per l’Italia. Quello che ho notato sin dal primo giorno qui in Norvegia è che quasi tutte le nazioni europee a vocazione turistica, come la Grecia e la Spagna, inondano i canali televisivi norvegesi di spot sulle bellezze del proprio paese. L’Italia, invece, mi è sempre sembrata un po’ assente, o meglio, quasi, perchè ricordo qualche anno fa uno spot della regione Sicilia. Ora, visto che, come detto, siamo in una situazione quasi disperata, e il turismo mi sembra ancora una buona carta da giocare per fare qualche soldo, forse sarebbe ora di mettersi di buona lena e promuovere questo benedetto paese: se ci riesce l’Azerbaigian penso proprio che ci possiamo riuscire anche noi.

Vittorio Magliola

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