DALLA NORVEGIA: VITTORIO MAGLIOLA

DALLA NORVEGIA: VITTORIO MAGLIOLA
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Trondheim. Sciopero! Sciopero! Scene di lotta di classe anche nella più che agiata Norvegia: dalla scorsa settimana scioperano i dipendenti comunali norvegesi, e si preannuncia uno sciopero lungo, che può durare anche due settimane (ebbene sì, qui quando si sciopera lo si fa con tutti i crismi, e non solo il venerdì per allungare il fine settimana degli scioperanti). Con organizzazione tipicamente norvegese ogni luogo di lavoro organizza i picchetti di fronte all’ingresso per controllare che lo sciopero venga rispettato, e ovviamente tutti i picchettanti (esisterà questa parola? Mi sembra provenga da un passato remoto per noi italiani) hanno la loro bella pettorina con la scritta “streikvakt”, che vuol dire più o meno  “controllore dello sciopero”.

Ogni giorno le organizzazioni sindacali scelgono tra i loro iscritti chi deve entrare in sciopero, comunicano la lista alle varie sedi lavorative, e via così, lo sciopero può incominciare. Visto che qui l’organizzazione è vangelo, hanno deciso di procedere per gradi: poche migliaia i primi giorni, e poi ad aumentare fino a che la controparte cederà e verrà a più miti pretese. Ad essere interessati dallo sciopero sono i dipendenti degli asili nido, che qui, come in Italia, sono comunali, e poi i servizi sociali di base, la Polizia, l’ufficio delle tasse, le università, la nettezza urbana, e via così. Per adesso gli effetti si sentono in misura ridotta, ma chi ha bambini piccoli, e qui in Norvegia sono molte le famiglie interessate, è costretto a fare i salti mortali per piazzare i pargoli durante il giorno: molti, in stile ancora una volta tipicamente norvegese, si autorganizzano, e a turno restano a casa accudendo anche gli altri bambini del proprio asilo, oppure chiamano parenti, amici e vicini per darsi il cambio. C’è da dire che le aziende, se il tipo di lavoro lo permette, lasciano i propri dipendenti liberi di portarsi i figli al lavoro, e quindi in qualche modo ci si arrangia. La parte più interessante è data dal fatto che i dipendenti comunali sono da sempre un bacino di voti molto importante per i partiti di centrosinistra, al governo in questo momento, e molti commentatori si chiedono fino a quando quest’ultimo potrà resistere alle pressioni degli scioperanti, anche considerando che le elezioni sono sempre più vicine e ormai il centrodestra sembra avere una solida maggioranza in tutti i sondaggi pubblicati sui giornali. Gli unici contenti sono probabilmente i bambini, che stanno a casa e fanno un po’ di vacanza, e i gabbiani, che con tutti i cestini dei rifiuti stracolmi banchettano ogni giorno come fosse domenica, lasciando in giro un bel tappeto di monnezza.

Vittorio Magliola

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