DALLA NORVEGIA: VITTORIO MAGLIOLA

DALLA NORVEGIA: VITTORIO MAGLIOLA

Trondheim. “Adrianstua” è il nome di una casa di proprietà del comune di Trondheim, e viene messa a disposizione dell’associazione degli scrittori della regione. La casa apparteneva ad uno scrittore abbastanza conosciuto da queste parti, ed è stata chiamata così in onore di uno dei suoi personaggi più famosi (Adrian Posepilt). L’associazione che ha in gestione la casa ha la possibilità di affittarla a prezzi modici a scrittori particolarmente meritevoli, che così hanno un luogo tranquillo (e soprattutto economico, gli scrittori sono squattrinati per definizione, si sa) dove poter lavorare e creare le loro opere.

Trondheim. “Adrianstua” è il nome di una casa di proprietà del comune di Trondheim, e viene messa a disposizione dell’associazione degli scrittori della regione. La casa apparteneva ad uno scrittore abbastanza conosciuto da queste parti, ed è stata chiamata così in onore di uno dei suoi personaggi più famosi (Adrian Posepilt). L’associazione che ha in gestione la casa ha la possibilità di affittarla a prezzi modici a scrittori particolarmente meritevoli, che così hanno un luogo tranquillo (e soprattutto economico, gli scrittori sono squattrinati per definizione, si sa) dove poter lavorare e creare le loro opere. Il contratto di affitto può essere al massimo di cinque anni, e la somma da pagare, anche se inferiore agli affitti folli di Trondheim, non è proprio simbolica. L’unica condizione posta dal comune di Trondheim è che ogni anno venga organizzato un evento letterario aperto al pubblico nei locali della casa. A me è sembrata una buona idea, ed anche un esempio da seguire, che non comporta per un ente pubblico una grande spesa: in primo luogo, il Comune si fa promotore di un evento culturale, e allo stesso tempo sostiene un’associazione che aiuta e favorisce lo sviluppo della letteratura. In secondo luogo, il comune non entra nel merito delle scelte dell’associazione, ma si limita a fissare le regole e poi lascia che siano i privati ad organizzarsi.
Non potrebbe essere questo un buon esempio da seguire anche da noi? Invece di sostenere miriadi di feste della lenticchia o del castagnaccio, non sarebbe meglio provare a sostenere lo sviluppo della cultura e soprattutto di chi la fa, la cultura, come gli scrittori (o i poeti, i musicisti)?
Vittorio Magliola