DAL REGNO UNITO: FRANCESCO BRASCHI

DAL REGNO UNITO: FRANCESCO BRASCHI
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Londra. Dopo sei mesi e mezzo (non pensavo ad un periodo così lungo quando sono partito) mi appresto a lasciare Londra e tornare in quel di Biella! Ho imparato un bel po’ di cose in questo lasso di tempo e tutto questo mi ha fatto maturare, credo. Sono venuto qui piuttosto all’avventura per provare a vivere per conto mio e staccarmi un po’ da casa dopo cinque anni di liceo al termine dei quali ero proprio stufo sinceramente. Ci sono riuscito, è andata come volevo, anche meglio direi.
Ma il punto è proprio questo: quando dico che ci sono riuscito significa che mi sono trovato un lavoro, più di uno in realtà, e sono stato del tutto indipendente. Ma la mia risposta ad una vita così in una città del genere è decisamente “No, grazie!”. Questo perché a volte mi sembra proprio che si tratti di sopravvivere più che altro! Non è mai stato il lavoro a spaventarmi, ma tutto questo essere frenetici, treno, bus, underground, sopra e sotto terra, e soprattutto la falsità che si trova qui spesso mi hanno nauseato.
Poi, per me resterà un bel ricordo perché c’è e c’è stato da divertirsi e perché ognuno alla fine si gestisce il suo modo di vivere, ma bisogna secondo me stare ben attenti a non entrare in un vortice tipo casa-lavoro-palestra-pub e così via un po’ tutti i santi giorni. Secondo me può esserci di meglio.
Ho vissuto per la prima volta lontano in una città, non da turista, ma da abitante, e, signori e signore, la differenza è abissale! Perciò grazie Londra per l’utilissima esperienza e per i momenti che ricorderò con una risata, ma ora assolutamente bye bye! Casa è sempre casa!
Francesco  Braschi

Londra. Dopo sei mesi e mezzo (non pensavo ad un periodo così lungo quando sono partito) mi appresto a lasciare Londra e tornare in quel di Biella! Ho imparato un bel po’ di cose in questo lasso di tempo e tutto questo mi ha fatto maturare, credo. Sono venuto qui piuttosto all’avventura per provare a vivere per conto mio e staccarmi un po’ da casa dopo cinque anni di liceo al termine dei quali ero proprio stufo sinceramente. Ci sono riuscito, è andata come volevo, anche meglio direi.
Ma il punto è proprio questo: quando dico che ci sono riuscito significa che mi sono trovato un lavoro, più di uno in realtà, e sono stato del tutto indipendente. Ma la mia risposta ad una vita così in una città del genere è decisamente “No, grazie!”. Questo perché a volte mi sembra proprio che si tratti di sopravvivere più che altro! Non è mai stato il lavoro a spaventarmi, ma tutto questo essere frenetici, treno, bus, underground, sopra e sotto terra, e soprattutto la falsità che si trova qui spesso mi hanno nauseato.
Poi, per me resterà un bel ricordo perché c’è e c’è stato da divertirsi e perché ognuno alla fine si gestisce il suo modo di vivere, ma bisogna secondo me stare ben attenti a non entrare in un vortice tipo casa-lavoro-palestra-pub e così via un po’ tutti i santi giorni. Secondo me può esserci di meglio.
Ho vissuto per la prima volta lontano in una città, non da turista, ma da abitante, e, signori e signore, la differenza è abissale! Perciò grazie Londra per l’utilissima esperienza e per i momenti che ricorderò con una risata, ma ora assolutamente bye bye! Casa è sempre casa!
Francesco  Braschi

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