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Cresce la differenziata in Provincia di Biella: quasi al 60%

Cresce la differenziata in Provincia di Biella: quasi al 60%
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BIELLA - Scende la quantità di rifiuti prodotti dall’intero bacino biellese a quasi 70 mila tonnellate all’anno e sale quella dei materiali riciclati, quasi 3 mila tonnellate. Il risultato? Oltre mezzo milione di euro ai Comuni biellesi. E’ questa la formula vincente della nuova gestione di Cosrab che porta la Provincia di Biella nell’anno 2016 a sfiorare il 60 per cento della raccolta differenziata su tutto il territorio e a raddoppiare il beneficio ambientale ed economico locale: tra la valorizzazione dei materiali riciclabili e i tagli agli sprechi, in un solo anno il Consorzio per lo smaltimento dei rifiuti provinciale ha portato alle tasche dei cittadini 650 mila euro in più rispetto all’anno precedente. Un esempio di gestione virtuosa di una partecipata pubblica che di questi tempi fa notizia. E l’ideatore del motore di questo cambiamento progettuale e tecnico è il vice presidente Alessandro Pizzi (nella foto) che spiega il segreto del successo di Cosrab. «Siamo soddisfatti del bilancio del primo anno di attività in cui oltre a promuovere la raccolta differenziata, abbiamo eliminato a vantaggio del territorio due enormi macigni pendenti sulle teste dei sindaci: il contenzioso con Asrab e il contratto di servizio con Seab. La vera svolta sui processi di recupero dei rifiuti però è prevista per il prossimo biennio in cui finalmente potremmo completare nel dettaglio il progetto di rivoluzione circolare “da rifiuti a risorsa” avviato alla fine del 2016 anche con l’attrazione degli investimenti privati che porteranno benefici ambientali e posti di lavoro». 

Ma di che si tratta? «In particolare – spiega Pizzi -  dobbiamo incentivare la separazione di tutte le matrici organiche e biodegradabili dai rifiuti domestici. Almeno un quinto della quantità dei rifiuti indifferenziati che oggi finiscono alla discarica di Cavaglià, ossia oltre 15 mila tonnellate di rifiuti sono biodegradabili e dovrebbero essere raccolti in maniera differenziata per evitare l’inquinamento delle falde. Avvieremo una grande campagna di sensibilizzazione a partire dalle scuole di tutto il territorio. Inoltre abbiamo avviato uno studio di fattibilità per la ristrutturazione degli ecocentri nei quali sarà possibile entro l’anno avviare le officine del riuso e del riciclo separando dagli ingombranti i materiali di recupero e avviando nuove filiere produttive». 

«Anche sui rifiuti elettronici - agiunge il vicepresidente di Cosrab - partirà una sperimentazione in collaborazione con l’Enea che porterà a nuovi cicli produttivi di privati disposti ad investire sul recupero dei materiali preziosi». Ultima idea in ordine di tempo è il recupero della plastica rigida, ossia quella che non fa parte degli imballaggi e che oggi finisce interrata nelle discariche al costo di 120 euro a tonnellata. A partire già dalle prossime settimana nell’ecocentro di via Candelo e pian piano in tutti gli altri sparsi sul territorio, sarà possibile conferire giocattoli, tavoli e sedie da giardino, fioriere e ogni altro oggetto in plastica dura ottenendo ecopunti da spendere nei negozi consorziati». 

Enzo Panelli

Leggi di più sull'Eco di Biella di lunedì 6 febbraio 2017

BIELLA - Scende la quantità di rifiuti prodotti dall’intero bacino biellese a quasi 70 mila tonnellate all’anno e sale quella dei materiali riciclati, quasi 3 mila tonnellate. Il risultato? Oltre mezzo milione di euro ai Comuni biellesi. E’ questa la formula vincente della nuova gestione di Cosrab che porta la Provincia di Biella nell’anno 2016 a sfiorare il 60 per cento della raccolta differenziata su tutto il territorio e a raddoppiare il beneficio ambientale ed economico locale: tra la valorizzazione dei materiali riciclabili e i tagli agli sprechi, in un solo anno il Consorzio per lo smaltimento dei rifiuti provinciale ha portato alle tasche dei cittadini 650 mila euro in più rispetto all’anno precedente. Un esempio di gestione virtuosa di una partecipata pubblica che di questi tempi fa notizia. E l’ideatore del motore di questo cambiamento progettuale e tecnico è il vice presidente Alessandro Pizzi (nella foto) che spiega il segreto del successo di Cosrab. «Siamo soddisfatti del bilancio del primo anno di attività in cui oltre a promuovere la raccolta differenziata, abbiamo eliminato a vantaggio del territorio due enormi macigni pendenti sulle teste dei sindaci: il contenzioso con Asrab e il contratto di servizio con Seab. La vera svolta sui processi di recupero dei rifiuti però è prevista per il prossimo biennio in cui finalmente potremmo completare nel dettaglio il progetto di rivoluzione circolare “da rifiuti a risorsa” avviato alla fine del 2016 anche con l’attrazione degli investimenti privati che porteranno benefici ambientali e posti di lavoro». 

Ma di che si tratta? «In particolare – spiega Pizzi -  dobbiamo incentivare la separazione di tutte le matrici organiche e biodegradabili dai rifiuti domestici. Almeno un quinto della quantità dei rifiuti indifferenziati che oggi finiscono alla discarica di Cavaglià, ossia oltre 15 mila tonnellate di rifiuti sono biodegradabili e dovrebbero essere raccolti in maniera differenziata per evitare l’inquinamento delle falde. Avvieremo una grande campagna di sensibilizzazione a partire dalle scuole di tutto il territorio. Inoltre abbiamo avviato uno studio di fattibilità per la ristrutturazione degli ecocentri nei quali sarà possibile entro l’anno avviare le officine del riuso e del riciclo separando dagli ingombranti i materiali di recupero e avviando nuove filiere produttive». 

«Anche sui rifiuti elettronici - agiunge il vicepresidente di Cosrab - partirà una sperimentazione in collaborazione con l’Enea che porterà a nuovi cicli produttivi di privati disposti ad investire sul recupero dei materiali preziosi». Ultima idea in ordine di tempo è il recupero della plastica rigida, ossia quella che non fa parte degli imballaggi e che oggi finisce interrata nelle discariche al costo di 120 euro a tonnellata. A partire già dalle prossime settimana nell’ecocentro di via Candelo e pian piano in tutti gli altri sparsi sul territorio, sarà possibile conferire giocattoli, tavoli e sedie da giardino, fioriere e ogni altro oggetto in plastica dura ottenendo ecopunti da spendere nei negozi consorziati». 

Enzo Panelli

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