Cresce la differenziata in Provincia di Biella: quasi al 60%

Ma di che si tratta? «In particolare – spiega Pizzi - dobbiamo incentivare la separazione di tutte le matrici organiche e biodegradabili dai rifiuti domestici. Almeno un quinto della quantità dei rifiuti indifferenziati che oggi finiscono alla discarica di Cavaglià, ossia oltre 15 mila tonnellate di rifiuti sono biodegradabili e dovrebbero essere raccolti in maniera differenziata per evitare l’inquinamento delle falde. Avvieremo una grande campagna di sensibilizzazione a partire dalle scuole di tutto il territorio. Inoltre abbiamo avviato uno studio di fattibilità per la ristrutturazione degli ecocentri nei quali sarà possibile entro l’anno avviare le officine del riuso e del riciclo separando dagli ingombranti i materiali di recupero e avviando nuove filiere produttive».
«Anche sui rifiuti elettronici - agiunge il vicepresidente di Cosrab - partirà una sperimentazione in collaborazione con l’Enea che porterà a nuovi cicli produttivi di privati disposti ad investire sul recupero dei materiali preziosi». Ultima idea in ordine di tempo è il recupero della plastica rigida, ossia quella che non fa parte degli imballaggi e che oggi finisce interrata nelle discariche al costo di 120 euro a tonnellata. A partire già dalle prossime settimana nell’ecocentro di via Candelo e pian piano in tutti gli altri sparsi sul territorio, sarà possibile conferire giocattoli, tavoli e sedie da giardino, fioriere e ogni altro oggetto in plastica dura ottenendo ecopunti da spendere nei negozi consorziati».
Leggi di più sull'Eco di Biella di lunedì 6 febbraio 2017
Ma di che si tratta? «In particolare – spiega Pizzi - dobbiamo incentivare la separazione di tutte le matrici organiche e biodegradabili dai rifiuti domestici. Almeno un quinto della quantità dei rifiuti indifferenziati che oggi finiscono alla discarica di Cavaglià, ossia oltre 15 mila tonnellate di rifiuti sono biodegradabili e dovrebbero essere raccolti in maniera differenziata per evitare l’inquinamento delle falde. Avvieremo una grande campagna di sensibilizzazione a partire dalle scuole di tutto il territorio. Inoltre abbiamo avviato uno studio di fattibilità per la ristrutturazione degli ecocentri nei quali sarà possibile entro l’anno avviare le officine del riuso e del riciclo separando dagli ingombranti i materiali di recupero e avviando nuove filiere produttive».
«Anche sui rifiuti elettronici - agiunge il vicepresidente di Cosrab - partirà una sperimentazione in collaborazione con l’Enea che porterà a nuovi cicli produttivi di privati disposti ad investire sul recupero dei materiali preziosi». Ultima idea in ordine di tempo è il recupero della plastica rigida, ossia quella che non fa parte degli imballaggi e che oggi finisce interrata nelle discariche al costo di 120 euro a tonnellata. A partire già dalle prossime settimana nell’ecocentro di via Candelo e pian piano in tutti gli altri sparsi sul territorio, sarà possibile conferire giocattoli, tavoli e sedie da giardino, fioriere e ogni altro oggetto in plastica dura ottenendo ecopunti da spendere nei negozi consorziati».
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